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Scarica la relazione finale - DiMaPla

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pressa per generare un aumento di pressione di 1 MPa. L’energia per innalzare <strong>la</strong> temperatura del<br />

polimero è definita come:<br />

E = ε ⋅ m ⋅C<br />

p ⋅ ΔT<br />

dove m è <strong>la</strong> massa del polimero, ε è l’efficienza del sistema che riscalda (dipende dal<strong>la</strong> geometria<br />

e dal sistema che genera calore), ΔT è <strong>la</strong> differenza di temperatura richiesta per attivare i flusso. Si<br />

calco<strong>la</strong> che per innalzare <strong>la</strong> temperatura di 10 °C in un ugello standard siano necessari più di due<br />

secondi. Questa analisi è valida per il polimero in esame che è un materiale poco viscoso. Per<br />

materiali molto viscosi tutte le curve sarebbero spostate in alto e il gradiente di pressione<br />

risulterebbe maggiore; in tal caso sarebbe necessario anche un aumento di temperatura.<br />

La condizione di flusso isotermo non può esser ottenuta realmente se non con basse flow<br />

rates e con tempi di raffreddamento molti lunghi: con portate anche maggiori di 0,1 cm 3 /min<br />

sarebbe impossibile mantenere una temperatura costante e pari al<strong>la</strong> temperatura dello stampo in<br />

quanto si avrebbe un apporto di calore dal materiale fuso che scorre nell’ugello. Anche se <strong>la</strong><br />

portata fosse praticamente nul<strong>la</strong> il tempo per omogeneizzare <strong>la</strong> temperatura sarebbe<br />

eccessivamente lungo: lo scambio termico risulterebbe infatti ridotto per <strong>la</strong> bassa differenza di<br />

temperatura. Da simu<strong>la</strong>zione numerica si è visto che se si mantiene una temperatura costante<br />

dello stampo pari al<strong>la</strong> temperatura di non flusso e una portata di 0,01 cm 3 /min, allora <strong>la</strong> condizione<br />

isoterma sarebbe raggiunta in poco meno di 10 secondi; quindi con tempi inaccettabili per <strong>la</strong><br />

pratica industriale.<br />

Teoricamente una condizione di flusso isotermo sarebbe ottimale per il controllo termico nel<br />

punto di iniezione in quanto permetterebbe l’arresto del flusso non per solidificazione del gate, ma<br />

per l’aumento di viscosità che si ha con il diminuire del<strong>la</strong> temperatura. In queste condizioni il<br />

polimero risulterebbe esser sempre fluido e <strong>la</strong> riattivazione del flusso polimerico sarebbe semplice<br />

e priva di problemi.<br />

Flusso non isotermo<br />

L’analisi di flusso non isotermo mediante Ansys CFX ® è stata eseguita simu<strong>la</strong>ndo il processo<br />

di raffreddamento del polimero a contatto con lo stampo, il quale viene condizionato da dei canali<br />

di raffreddamento. In tal modo si genera un gradiente di temperatura all’interno del gate dovuto allo<br />

scambio termico con lo stampo e al flusso del polimero caldo. Lo scopo dell’analisi è stato quello di<br />

determinare <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione tra <strong>la</strong> temperatura del fluido refrigerante, <strong>la</strong> pressione a monte del gate e<br />

<strong>la</strong> portata fluida al fine di determinare le condizioni di non flusso.<br />

Per ridurre i tempi di calcolo del software tutte le simu<strong>la</strong>zioni sono state eseguite<br />

considerando che gli scambi termici avvengano in un intorno ridotto del punto di iniezione; per tale<br />

motivo non è stata considerata l’intera geometria dello stampo ma solo <strong>la</strong> geometria dello stesso<br />

vicino al punto di iniezione. Questa ipotesi semplificativa è giustificata dal fatto che, come si è visto<br />

anche da simu<strong>la</strong>zione, gli scambi termici avvengono localmente e i tempi in gioco sono ridotti.<br />

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