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Scarica la relazione finale - DiMaPla

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trovi al centro del<strong>la</strong> sezione, bensì in una zona molto più vicina al<strong>la</strong> parete dello stampo. Questa<br />

condizione di alto riscaldamento dovrebbe essere evitata in quanto influenza negativamente le<br />

condizioni di raffreddamento ed il procedere di eventuali cristallizzazioni. I calcoli che è possibile<br />

eseguire ad esempio attraverso un software, consentono di determinare sia le pressioni in ogni<br />

sezione sia le temperature assieme ad altri parametri che potrebbero risultare molto interessanti.<br />

Questo ci consente di e<strong>la</strong>borare una previsione del<strong>la</strong> stampabilità dell’articolo e del<strong>la</strong> sua qualità,<br />

anche se bisogne ricordare che non è sufficiente prevedere <strong>la</strong> riuscita del riempimento nei termini<br />

di pressione disponibile sul<strong>la</strong> pressa che si intende utilizzare, ma è anche necessario assicurare<br />

una certa uniformità del profilo di temperatura al fine di garantire sia <strong>la</strong> saldatura dei vari fronti di<br />

flusso, sia per l’omogeneità del<strong>la</strong> microstruttura del manufatto, fonte di potenziali ritiri anomali e di<br />

deformazioni post-stampaggio.<br />

Quando poi, terminata <strong>la</strong> fase d'iniezione, il flusso si ferma, scompare <strong>la</strong> sollecitazione di taglio ed<br />

il polimero ritorna nelle sue normali condizioni di alta viscosità fino all'estrazione del manufatto che<br />

si è progressivamente irrigidito col raffreddamento. Questo ritorno può determinare delle tensioni<br />

residue deleterie per <strong>la</strong> vita e l'utilizzo del componente. La condizione non-Newtoniantà del fuso<br />

non deve essere confusa con il riscaldamento per frizione che avviene durante l'iniezione; infatti<br />

questo è un fattore che si somma al precedente, ma <strong>la</strong> ragione principale del<strong>la</strong> riduzione del<strong>la</strong><br />

viscosità per un fluido non-Newtoniano è sempre legata ad un fattore energetico, ossia il ricercare<br />

una condizione di minima energia.<br />

2.1.2 Influenza del<strong>la</strong> temperatura sul<strong>la</strong> viscosità<br />

Non solo l’aumento dello shear rate, ma anche l’aumento del<strong>la</strong> temperatura comporta un calo del<strong>la</strong><br />

viscosità. Come già visto precedentemente le materie p<strong>la</strong>stiche sono costituite da lunghe catene<br />

moleco<strong>la</strong>ri formate principalmente da atomo di carbonio, tenuti insieme da legami primari molto<br />

forti; le catene invece sono legate tra loro tramite forze deboli del tipo forze di Van der Waals.<br />

Ebbene l’innalzamento del<strong>la</strong> temperatura durante il processo di stampaggio provoca, per quanto<br />

concerne i legami primari, un aumento del<strong>la</strong> lunghezza di legame fornendo alle molecole una<br />

maggior libertà di movimento…questo all’interno di un normale range di temperature. Se invece<br />

viene alzata eccessivamente <strong>la</strong> temperatura una parte di questi legami può rompersi, a causa del<br />

grande apporto di energia, dando luogo ad una permanete degradazione del polimero. I legami<br />

secondari si comportano in modo differente. Infatti nel momento in cui questi si indeboliscono<br />

considerevolmente, diminuisce <strong>la</strong> coesione tra le catene moleco<strong>la</strong>ri che quindi si allontanano le une<br />

dalle altre registrando un calo del<strong>la</strong> viscosità. Comunque, a differenza del caso precedente,<br />

essendo questi ultimi legami di tipo elettrostatico, si possono riformare con estrema facilità e quindi<br />

non causano una degradazione del materiale.<br />

Il modello di Cross WLF descrive l’influenza sul<strong>la</strong> viscosità dei parametri quali temperatura, shear<br />

rate e pressione. Le equazioni del modello sono le seguenti:<br />

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