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Sant'Agostino "De Trinitade"

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

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dominati dalla concupiscenza gli uomini che amano. Ora il vero amore consiste<br />

nell’aderire alla verità per vivere nella giustizia 39. Dunque disprezziamo tutte le cose<br />

mortali per amore degli uomini, amore che ci fa desiderare che essi vivano nella giustizia.<br />

Allora potremo giungere anche al punto di essere disposti a morire per il bene dei nostri<br />

fratelli, come il Signore Gesù Cristo ci ha insegnato con il suo esempio. Benché vi siano<br />

due precetti dai quali dipende tutta la Legge ed i Profeti: l’amore di Dio e l’amore del<br />

prossimo 40, non è senza motivo che la Scrittura di solito ne ricordi uno per tutti e due.<br />

Talvolta parla solo dell’amore di Dio, come in questo passo: Sappiamo che per coloro che<br />

amano Dio, egli fa concorrere tutto al bene 41; ed in quest’altro: Chiunque ama Dio,<br />

questi è conosciuto da lui 42; ed ancora: Perché l’amore di Dio è stato diffuso nei nostri<br />

cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato 43, ed in molti altri passi. Perché chi<br />

ama Dio è naturale che faccia ciò che Dio ha prescritto e lo ami, nella misura in cui lo fa.<br />

Di conseguenza amerà anche il prossimo, perché Dio lo ha comandato 44. Talvolta la<br />

Scrittura ricorda soltanto l’amore del prossimo, come nel passo: Sopportate gli uni i pesi<br />

degli altri e così adempirete la legge di Cristo 45; ed in questo: Tutta la Legge infatti si<br />

compendia in questo solo comando: Ama il prossimo tuo come te stesso 46; e nel<br />

Vangelo: Tutto quanto desiderate che gli uomini facciano a voi di bene, fatelo voi pure a<br />

loro; poiché questa è la Legge ed i Profeti 47. E noi incontriamo nelle sante Scritture<br />

molti altri passi, in cui solo l’amore del prossimo sembra comandato per la perfezione,<br />

mentre non si parla dell’amore di Dio. E tuttavia la Legge e i Profeti dipendono dall’uno e<br />

dall’altro precetto 48. Ma ancora una volta la ragione di questo silenzio è che chi ama il<br />

prossimo ama necessariamente, prima di tutto, l’amore stesso. Ora: Dio è amore, e chi<br />

dimora nell’amore dimora in Dio 49. Ne consegue dunque che ama principalmente Dio.<br />

7. 11. Di conseguenza quelli che cercano Dio 50 per mezzo delle potestà che governano il<br />

mondo o le parti del mondo, sono trascinati lontano da lui e gettati a distanza, non per la<br />

lontananza di luogo, ma per la diversità dell’affetto 51. Infatti si sforzano di andare<br />

all’esterno ed abbandonano la loro interiorità, nell’intimità della quale c’è Dio. Perciò<br />

anche quando intendono parlare di qualche celeste Potestà o se la rappresentano in<br />

qualsiasi modo, desiderano soprattutto il suo potere che stupisce la debolezza umana, e<br />

non imitano la sua pietà con cui si accede al riposo di Dio. Preferiscono infatti,<br />

superbamente, potere ciò che può l’Angelo, piuttosto che essere, piamente, ciò che è<br />

l’Angelo. Perché nessun santo si compiace della sua potenza, ma di quella di Colui che gli<br />

concede di poter fare tutto ciò che può fare con saggezza. Sa che ha più potenza se si<br />

unisce all’Onnipotente con pia volontà, che se può compiere con la sua potenza e volontà<br />

qualcosa che faccia tremare coloro che ne sono privi. Perciò lo stesso Signore Gesù Cristo<br />

operando tali prodigi per avviare verso più alte verità coloro che li ammiravano e<br />

convertire alle realtà eterne ed interiori gli spiriti attenti e come sospesi verso dei miracoli<br />

temporali, disse: Venite a me voi che siete affaticati e stanchi ed io vi darò completo<br />

riposo. Prendete su di voi il mio giogo 52. Non disse: "Imparate da me che risuscito dei<br />

morti da quattro giorni", ma: Imparate da me perché sono docile ed umile di cuore 53.<br />

Infatti è più potente e sicura la solidissima umiltà che l’altissima grandezza gonfia di<br />

vento. Perciò il Signore aggiunge: E troverete pace per le anime vostre 54. Infatti l’amore<br />

non si gonfia 55 e Dio è amore 56, e quelli che sono fedeli riposano con lui nell’amore 57,<br />

richiamati dal tumulto esteriore alle gioie silenziose. Ecco: Dio è amore; perché andar<br />

correndo nel più alto dei cieli, nel più profondo della terra, alla ricerca di Colui che è<br />

presso di noi se noi vogliamo stare presso di lui 58?<br />

Chi ama il fratello è nato da Dio e lo conosce<br />

8. 12. Nessuno dica: "non so che cosa amare". Ami il fratello ed amerà l’amore stesso.<br />

Infatti conosce meglio l’amore con cui ama che il fratello che ama. Ed ecco che allora Dio<br />

gli sarà più noto che il fratello; molto meglio noto, perché più presente; più noto perché<br />

più interiore; più noto perché più certo. Abbraccia il Dio amore e abbraccia Dio con<br />

l’amore. È quello stesso amore che associa tutti gli Angeli buoni e tutti i servi di Dio con il<br />

vincolo della santità e che ci unisce scambievolmente insieme, essi e noi, unendoci a lui<br />

che è al di sopra di noi. Quanto più dunque siamo esenti dal gonfiore della superbia,<br />

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