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Sant'Agostino "De Trinitade"

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

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Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, poiché sono un Dio solo, e Dio è santo e Dio è Spirito, si<br />

possono chiamare Trinità e Spirito Santo 34. Ma tuttavia lo Spirito Santo, non nel senso<br />

della Trinità ma di una persona della Trinità, quando si chiama Spirito Santo per<br />

distinguerlo dalle altre Persone, si intende relativamente, riferendolo al Padre e al Figlio,<br />

perché lo Spirito Santo è Spirito del Padre e del Figlio 35. La relazione stessa però non<br />

appare in questo nome, appare invece nell’appellativo dono di Dio 36. Infatti è un dono<br />

sia del Padre che del Figlio, perché procede dal Padre 37, come dice il Signore, e ciò che<br />

afferma l’Apostolo: Chi non ha lo Spirito di Cristo, non è di lui 38, concerne certamente lo<br />

Spirito Santo. Così quando diciamo: "dono del donatore", e: "donatore del dono", usiamo<br />

l’una e l’altra espressione in senso reciprocamente relativo. Lo Spirito Santo è dunque<br />

una specie di ineffabile comunione tra il Padre ed il Figlio, e forse è chiamato così proprio<br />

perché questa stessa denominazione può convenire al Padre e al Figlio. Infatti per lui è<br />

nome proprio quello che per gli altri è nome comune, perché anche il Padre è spirito, e<br />

spirito è anche il Figlio, anche il Padre è santo e santo anche il Figlio. Affinché dunque<br />

una denominazione, che conviene ad ambedue, indichi la loro reciproca comunione, si<br />

chiama Spirito Santo il dono di entrambi. Ecco la Trinità, Dio unico e solo, buono, grande,<br />

eterno, onnipotente: Lui stesso la sua unità, la sua divinità, la sua grandezza, la sua<br />

bontà, la sua eternità, la sua onnipotenza.<br />

Per esprimere la relazione mutua talvolta manca il vocabolo correlativo<br />

12. 13. Non c’è da sorprendersi che lo Spirito Santo, non inteso come la stessa Trinità,<br />

ma in senso relativo come una persona della Trinità, non abbia il suo vocabolo<br />

correlativo. Noi infatti diciamo servo del padrone e padrone del servo, figlio del padre e<br />

padre del figlio, perché questi sono termini correlativi. Ma in questo caso non possiamo<br />

esprimerci così. Diciamo infatti Spirito Santo del Padre 39, ma non in senso inverso Padre<br />

dello Spirito Santo, perché non si creda che lo Spirito Santo è figlio di Lui. Così pure<br />

diciamo Spirito Santo del Figlio 40, ma non diciamo Figlio dello Spirito Santo, affinché<br />

non si consideri lo Spirito Santo padre di lui. In molti relativi accade di non trovare alcun<br />

termine che esprima il legame reciproco delle realtà relative. C’è per caso un termine più<br />

chiaramente relativo di pegno? Un pegno si riferisce evidentemente alla cosa di cui è<br />

pegno, e il pegno è sempre pegno di qualche cosa. Ora se noi diciamo pegno del Padre e<br />

del Figlio 41, possiamo anche dire inversamente Padre del pegno e Figlio del pegno?<br />

Altrettanto quando diciamo del Padre e del Figlio, certo non possiamo dire Padre del dono<br />

e Figlio del dono, ma perché vi sia una corrispondenza reciproca diciamo dono del<br />

donatore e donatore del dono; in questo caso infatti si può trovare un’espressione<br />

corrente; nell’altro caso, no.<br />

Senso relativo del termine "principio" applicato alla Trinità<br />

13. 14. Dunque il Padre è chiamato così in senso relativo, pure in senso relativo è<br />

chiamato principio o forse con un altro nome. Ma lo si chiama Padre in relazione al Figlio,<br />

principio invece in rapporto a tutto ciò che da lui proviene. Come pure il Figlio si chiama<br />

così in senso relativo ed in senso relativo si chiama Verbo o Immagine. Tutti questi<br />

termini implicano relazione al Padre, perciò nessuno di essi si applica al Padre. Il Figlio si<br />

chiama anche principio. Infatti alla domanda: Tu chi sei? rispose: Il principio, io che parlo<br />

a voi 42. Ma è per caso il principio del Padre? Evidentemente dicendo di essere principio<br />

ha voluto rivelarsi quale Creatore, proprio come principio delle creature è il Padre, in<br />

quanto tutte le creature da Lui ricevono l’essere. Creatore dice relazione alla creatura,<br />

come padrone a servo. Così quando noi chiamiamo il Padre principio 43, e principio il<br />

Figlio 44, non intendiamo dire che vi siano due principi della creazione, perché il Padre e<br />

il Figlio in ordine alla creazione sono insieme un solo principio, un Creatore unico 45 ed<br />

un Dio unico. Ma se tutto ciò che rimanendo in se stesso genera o fa qualcosa è principio<br />

per quella cosa che genera o fa, non possiamo negare che sia esatto chiamare principio<br />

anche lo Spirito Santo, in quanto non gli rifiutiamo l’appellativo di Creatore e la Scrittura<br />

afferma di lui che opera 46, ed opera rimanendo in se stesso: egli infatti non si trasforma<br />

e converte 47 in alcuna delle cose che opera. Osserva quali sono le cose che opera: La<br />

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