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Sant'Agostino "De Trinitade"

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

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l’uomo aiuto simile a lui, ma questo aiuto lo si formò da una parte di lui e gli fu dato in<br />

sposa, così per il nostro spirito che attinge la verità trascendente non esiste per regolare<br />

l’uso delle cose materiali nei limiti della natura umana un aiuto simile ad esso nelle parti<br />

che abbiamo comuni con le bestie. E perciò una parte della nostra ragione riceve<br />

un’incombenza speciale, che non ha lo scopo di creare una frattura, ma di fornire un<br />

aiuto in un campo subordinato. E come i due corpi dell’uomo e della donna non sono che<br />

una sola carne, così pure il nostro intelletto e l’azione, il consiglio e l’esecuzione, la<br />

ragione e l’appetito razionale (o se c’è qualche altro modo di dire che designi queste<br />

realtà in maniera più espressiva) sono compresi nell’unità della natura dello spirito;<br />

cosicché, come di quelli è stato detto: Saranno due in una sola carne 3 ; così di questi si<br />

possa dire: "Sono due in un solo spirito".<br />

La trinità e l’immagine di Dio si trovano in quella parte dello spirito che contempla le<br />

verità eterne<br />

4. 4. Quando dunque trattiamo della natura dello spirito umano, parliamo di una sola<br />

realtà: il duplice aspetto che ho distinto è solo in relazione alle due funzioni. E così,<br />

quando cerchiamo in esso una trinità, la cerchiamo nello spirito tutto intero e non<br />

separiamo la sua azione razionale sulle cose temporali dalla contemplazione delle cose<br />

eterne per cercare un terzo termine che completi la trinità. No, è nella natura dello spirito<br />

tutta intera che bisogna trovare una trinità, in modo che, anche se venga a mancare<br />

l’azione sulle cose temporali - opera alla quale è necessario un aiuto, per cui una parte<br />

dello spirito viene delegata all’amministrazione di queste cose inferiori -, possiamo<br />

trovare una trinità nello spirito uno e indiviso. Una volta distribuite così le funzioni, è<br />

nella sola regione dello spirito, che si dedica alla contemplazione delle realtà eterne, che<br />

troviamo non solo una trinità, ma anche l’immagine di Dio 4 ; invece nella regione dello<br />

spirito applicata alle nostre attività temporali, sebbene si possa trovare una trinità,<br />

tuttavia non si può trovare l’immagine di Dio.<br />

La trinità del padre, della madre e del figlio non sembra essere immagine di Dio<br />

5. 5. Perciò non mi pare abbastanza fondata l’opinione di coloro che ritengono che si<br />

possa riscontrare la trinità dell’immagine di Dio in una trinità di persone che riguarda<br />

l’ordine della natura umana; immagine che si realizzerebbe nel matrimonio dell’uomo e<br />

della donna e nella loro prole; cosicché l’uomo rappresenterebbe la persona del Padre;<br />

ciò che da lui procede per generazione, quella del Figlio; la terza persona, corrispondente<br />

allo Spirito sarebbe, dicono, la donna che procede dall’uomo senza essere tuttavia né suo<br />

figlio né sua figlia, sebbene concepisca e generi la prole 5 . Disse infatti il Signore, dello<br />

Spirito Santo, che procede dal Padre 6 , e tuttavia non è Figlio. In questa opinione<br />

erronea, l’unica affermazione ammissibile è che, se si considera l’origine della donna,<br />

come lo dimostra a sufficienza la testimonianza della Sacra Scrittura, non si può<br />

chiamare figlio ogni essere che trae origine da un’altra persona per essere persona a sua<br />

volta; è infatti dalla persona dell’uomo che trae la sua esistenza la persona della donna e<br />

tuttavia non si può chiamare sua figlia. Per il resto questa opinione è così assurda, anzi<br />

così falsa, che è estremamente facile confutarla. Passo sotto silenzio l’assurdo<br />

accostamento che fa dello Spirito Santo la madre del Figlio di Dio e la sposa del Padre;<br />

forse mi si potrà contestare che queste cose suscitano disgusto nell’ordine carnale,<br />

perché si pensa a concepimenti e a parti corporei. Sebbene anche queste cose i puri, per<br />

i quali tutto è puro, pensino con grandissima castità, per gli impuri invece e i non<br />

credenti, che hanno sia lo spirito che la coscienza contaminati, niente è puro 7 , al punto<br />

che alcuni di essi si scandalizzano che Cristo sia nato secondo la carne, sia pure da una<br />

vergine. Ma tuttavia, in ciò che vi è di più elevato nell’ordine spirituale, dove non c’è nulla<br />

di contaminabile e corruttibile, né nascita nel tempo 8 , né passaggio dall’informe al<br />

formato, se si parla di misteri ad immagine dei quali, sebbene in maniera assai lontana,<br />

sono generate le creature inferiori, essi non debbono turbare la riservatezza ed il ritegno<br />

di nessuno, affinché per evitare un vano orrore non si cada in un pernicioso errore. Ci si<br />

abitui a trovare nei corpi le vestigia delle realtà spirituali, in modo tale da non trascinare<br />

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