Sant'Agostino "De Trinitade"
Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.
Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.
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ma nel senso che erano il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo che lo facevano, ad immagine<br />
dunque del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, affinché l’uomo esistesse come<br />
immagine di Dio. Ora Dio è Trinità 74. Ma poiché questa immagine di Dio 75 non era del<br />
tutto uguale al suo modello, perché non è nata da Dio ma è stata creata da Lui, per<br />
significare questo è un’immagine che è "ad immagine di...", ossia è un’immagine che non<br />
raggiunge il modello per l’uguaglianza, ma gli si accosta per una certa rassomiglianza 76.<br />
Infatti non ci si avvicina a Dio superando delle distanze spaziali, ma con la rassomiglianza<br />
ed è con la dissomiglianza che ci si allontana da lui. Vi sono alcuni che fanno questa<br />
distinzione: l’Immagine è il Figlio, mentre l’uomo non è immagine, ma ad immagine 77.<br />
Ma li confuta l’Apostolo che dice: L’uomo invece non deve coprirsi la testa, perché è<br />
immagine e gloria di Dio 78. Non ha detto: ad immagine, ma: l’immagine; questa<br />
immagine tuttavia, poiché altrove è detta ad immagine, non si riferisce al Figlio che è<br />
immagine perfetta del Padre 79; diversamente Dio non direbbe: a nostra immagine 80.<br />
In che senso nostra infatti, dato che il Figlio è immagine soltanto del Padre? È a motivo,<br />
come abbiamo detto, di una rassomiglianza imperfetta, che l’uomo è detto a immagine e<br />
si aggiunge nostra perché l’uomo fosse immagine della Trinità; non uguale alla Trinità,<br />
come il Figlio al Padre, ma accostandosene per una certa rassomiglianza, come abbiamo<br />
detto, nel modo in cui degli esseri lontani sono vicini non per contatto spaziale, ma per<br />
imitazione. È questo che intendono significare le parole seguenti: Trasformatevi<br />
rinnovando il vostro spirito 81, ed ai suoi destinatari l’Apostolo dice anche: Siate dunque<br />
imitatori di Dio, come figli dilettissimi 82. È all’uomo nuovo infatti che è detto: Si va<br />
rinnovando in proporzione della conoscenza di Dio, conformandosi all’immagine di colui<br />
che l’ha creato 83. Ora, se per le esigenze della controversia si preferisce, pur lasciando<br />
da parte i nomi relativi, accettare il plurale, per poter rispondere con una sola parola alla<br />
domanda: "che cosa sono i Tre?", e dire "tre sostanze o tre Persone", si badi a tener<br />
lontana ogni idea di massa o di estensione, ogni carattere, per quanto piccolo, di<br />
dissomiglianza che ci faccia pensare che vi sia qui una cosa inferiore ad un’altra,<br />
qualunque sia la maniera in cui uno può essere inferiore ad un altro, cosicché venga<br />
esclusa la confusione delle persone e una distinzione che implichi ineguaglianza. Se<br />
l’intelligenza è incapace di comprenderlo, lo si tenga per fede, fino a quando brilli nei<br />
nostri cuori Colui che ha detto per bocca del Profeta: Se non crederete, non<br />
comprenderete 84.<br />
LIBRO OTTAVO<br />
Proemio<br />
Le Persone divine distinte per le relazioni, identiche nell’essenza<br />
1. 1. Abbiamo detto altrove 1 che nella Trinità si applicano in maniera propria e distinta a<br />
ciascuna delle Persone i nomi che implicano mutua relazione, come Padre, Figlio e Spirito<br />
Santo, Dono 2 di ambedue, perché il Padre non è la Trinità, il Figlio non è la Trinità, né la<br />
Trinità è il loro Dono. Invece quando si esprime ciò che sono le Persone, considerate<br />
ciascuna in se stessa, non si parla di tre al plurale, ma vi è una sola realtà: la stessa<br />
Trinità. Così il Padre è Dio, il Figlio è Dio, lo Spirito Santo è Dio; il Padre è buono, il Figlio<br />
è buono, lo Spirito Santo è buono; il Padre è onnipotente, il Figlio è onnipotente, lo<br />
Spirito Santo è onnipotente. Tuttavia non vi sono tre dèi, tre buoni, tre onnipotenti, ma<br />
un solo Dio, buono, onnipotente 3: la Trinità stessa. E così si dica di qualsiasi altro<br />
attributo, che non si applichi alle Persone considerate nelle loro relazioni, ma a ciascuna<br />
Persona considerata in se stessa. Questi attributi infatti concernono l’essenza, perché in<br />
Dio è la stessa cosa essere ed essere grande, buono, sapiente e tutto ciò che si afferma<br />
di ciascuna Persona considerata in se stessa o della Trinità. Perciò non si parla, abbiamo<br />
detto, di tre Persone o tre sostanze 4 per far intendere una diversità di essenza, ma per<br />
tentare, con una sola parola, di rispondere a questa domanda: "chi sono questi Tre, o che<br />
cosa sono questi Tre?". E tanta è l’uguaglianza in seno alla Trinità che non solo il Padre<br />
non è più grande del Figlio in ciò che concerne la divinità, ma il Padre e il Figlio insieme<br />
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