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Sant'Agostino "De Trinitade"

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

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chiunque abbia potuto vedere in esse una norma di vita; nemmeno in un modo di essere<br />

del loro spirito, perché queste sono regole di giustizia, mentre è evidente che i loro spiriti<br />

non sono giusti. Dove sono dunque iscritte queste regole, in cui riconosce ciò che è giusto<br />

anche lo spirito che non è giusto, in cui vede che bisogna avere ciò che esso non ha?<br />

Dove sono dunque iscritte, se non nel libro di quella luce che si chiama verità? Di qui<br />

dunque è dettata ogni legge giusta e si trasferisce nel cuore dell’uomo che opera la<br />

giustizia, non emigrando in lui, ma quasi imprimendosi in lui, come l’immagine passa<br />

dall’anello nella cera, ma senza abbandonare l’anello 84 . Invece quello che non opera, e<br />

che tuttavia vede che cosa si debba operare, è lui che si allontana da quella luce, ma<br />

tuttavia ne è toccato. Quanto a colui che non vede nemmeno come si debba vivere, è più<br />

scusabile nel suo peccato, perché non trasgredisce una legge sconosciuta; ma il fulgore<br />

della verità ovunque presente tocca talvolta anche lui, quando, avvertito di essa,<br />

confessa il suo peccato 85 .<br />

Il rinnovamento dell’immagine nell’uomo<br />

16. 22. Coloro che, invitati a ricordarsene, si convertono al Signore, sono da lui riformati<br />

da quella difformità per cui le passioni mondane li conformavano a questo mondo,<br />

udendo la parola dell’Apostolo che dice: Non conformatevi a questo mondo, ma<br />

riformatevi rinnovando il vostro spirito 86 , cosicché quella immagine incomincia ad essere<br />

riformata da Colui che l’ha formata. Infatti non può riformarsi essa stessa, come ha<br />

potuto deformarsi: dice infatti l’Apostolo in un altro passo: Rinnovatevi nello spirito della<br />

vostra anima e rivestitevi dell’uomo nuovo, che è stato creato ad immagine di Dio, nella<br />

vera giustizia e santità 87 . Ciò che qui dice creato secondo Dio, è ciò che un altro passo<br />

delle Scritture dice creato ad immagine di Dio 88 . Ma peccando ha perso la vera giustizia e<br />

santità; perciò questa immagine è divenuta deforme e sbiadita; la recupera (nella sua<br />

integrità) quando è rinnovato e riformato. Quanto all’espressione: Lo spirito della vostra<br />

anima intellettiva 89 , l’Apostolo non ha voluto con essa significare due realtà differenti,<br />

come se l’anima intellettiva sia una cosa, e lo spirito dell’anima intellettiva un’altra, ma<br />

egli parla così perché ogni anima intellettiva (mens) è spirito (spiritus), ma ogni spirito<br />

non è anima intellettiva 90 . Anche Dio è spirito 91 (spiritus) che non può rinnovarsi perché<br />

non può nemmeno invecchiare. Si parla anche di spirito (spiritus) nell’uomo per<br />

designare non più l’anima intellettiva (mens), ma quella parte dell’anima a cui<br />

appartengono le immagini dei corpi. È di questo spirito che si tratta, quando l’Apostolo<br />

dice nella Lettera ai Corinti: Se infatti io prego con la lingua, il mio spirito prega, ma la<br />

mia anima intellettiva non ne ricava alcun frutto 92 . Egli allude al caso in cui non si<br />

comprende ciò che si dice, perché non si può nemmeno dir nulla, se l’immagine delle<br />

parole materiali, nella rappresentazione dello spirito (spiritus), non precedesse il suono<br />

della voce. Si chiama spirito (spiritus) anche il principio vitale (anima) dell’uomo; per<br />

questo si legge nel Vangelo: E chinato il capo, rese lo spirito 93 . In questo passo si allude<br />

alla morte del corpo, quando la vita (anima) lascia il corpo. Si parla anche di spirito<br />

(spiritus) delle bestie come lo mostra assai chiaramente l’Ecclesiaste di Salomone, dove è<br />

scritto: Chi sa se lo spirito degli uomini sale in alto e quello delle bestie scende sotto<br />

terra? 94 . Anche il Genesi ne parla, quando dice che il diluvio fece perire ogni carne che<br />

aveva in sé lo spirito della vita 95 . Infine si chiama spirito (spiritus) anche il vento, cosa<br />

evidentemente corporea; per questo si legge nei Salmi: Fuoco, grandine, neve, ghiaccio,<br />

spirito delle tempeste 96 . Dunque, poiché la parola spiritus è usata in tanti sensi,<br />

l’Apostolo ha voluto chiamare spirito dell’anima intellettiva (mens) quello spirito che è<br />

anima intellettiva (mens). Lo stesso Apostolo dice alla medesima maniera: Con la<br />

spogliazione del corpo di carne 97 . Ma non vuole certamente designare due realtà, come<br />

se una cosa fosse la carne, altra cosa il corpo di carne, ma poiché la parola "corpo" si<br />

applica a molte cose, nessuna delle quali è carne (molti sono infatti i corpi celesti e<br />

terrestri che non sono carne), l’Apostolo chiama corpo di carne il corpo che è carne. Allo<br />

stesso modo chiama spirito dell’anima intellettiva lo spirito che è anima intellettiva. In un<br />

altro passo, più esplicitamente ancora, parla dell’immagine, facendo la stessa<br />

raccomandazione con altre parole: Spogliandovi dell’uomo vecchio e delle sue azioni,<br />

rivestitevi dell’uomo nuovo che si rinnova nella conoscenza di Dio, secondo l’immagine di<br />

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