Sant'Agostino "De Trinitade"
Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.
Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.
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dunque illogico concludere che ovunque ci sia amore ci siano per ciò stesso tre cose.<br />
Prescindiamo, in questa considerazione, dai molti altri elementi costitutivi dell’uomo 14 , e<br />
al fine di porre nella più grande chiarezza possibile l’oggetto della nostra presente ricerca,<br />
trattiamo del solo spirito. Lo spirito dunque, quando ama se stesso, manifesta due cose:<br />
lo spirito e l’amore. Ma che cosa è amarsi, se non voler essere disponibile a sé per fruire<br />
di sé? E, quando vuole essere nella stessa misura in cui è, la volontà è allora adeguata<br />
allo spirito e l’amore adeguato a colui che ama. E se l’amore è una sostanza, non è<br />
certamente corpo, ma spirito (spiritus); nemmeno l’anima intellettiva (mens) è corpo, ma<br />
è spirito (spiritus). Tuttavia l’amore e l’anima intellettiva non sono due spiriti, ma uno<br />
spirito solo; né due essenze, ma una sola, e tuttavia vi sono due realtà che ne formano<br />
una sola: colui che ama e l’amore, o, per dirla in altro modo: ciò che è amato e l’amore.<br />
E queste due cose dicono relazione mutua l’una all’altra, perché colui che ama dice<br />
relazione all’amore, e l’amore a colui che ama. Infatti, chi ama, ama per mezzo di<br />
qualche amore e l’amore appartiene a uno che ama. Anima intellettiva e spirito al<br />
contrario non si dicono in senso relativo, ma designano l’essenza. Infatti non è per la loro<br />
appartenenza ad un uomo che l’anima intellettiva e lo spirito sono anima intellettiva e<br />
spirito. Togliete all’uomo ciò che lo costituisce, cioè l’unione con il corpo: se togliete<br />
dunque il corpo, l’anima intellettiva e lo spirito restano; se si toglie, al contrario, colui che<br />
ama, non c’è più amore e, tolto l’amore, non c’è più chi ami. Perciò in quanto dicono<br />
relazione mutua, sono due, ma considerati in senso assoluto, ciascuno è spirito e tutti e<br />
due insieme sono un solo spirito; ciascuno è anima intellettiva e tutti e due insieme sono<br />
una sola anima intellettiva. Dove trovare dunque una trinità? Concentriamo il più<br />
possibile la nostra attenzione e imploriamo la luce eterna di illuminare le nostre tenebre e<br />
vediamo in noi, per quanto ci è concesso, l’immagine di Dio 15 .<br />
Lo spirito e la conoscenza che ha di sé<br />
3. 3. Lo spirito non può amare se stesso se anche non si conosce; come può infatti<br />
amare ciò che ignora?. È veramente da insensati affermare che è in virtù di una<br />
conoscenza generica o specifica che lo spirito si crede simile agli altri spiriti, conosciuti da<br />
esso per esperienza, e grazie a questa conoscenza ama se stesso. Come conosce lo<br />
spirito un altro spirito se non conosce se stesso? Lo spirito non conosce gli altri spiriti ed<br />
ignora se stesso, come l’occhio del corpo che vede gli altri occhi, ma non vede se stesso<br />
16<br />
. Infatti con gli occhi del corpo vediamo i corpi, perché i raggi che essi emettono e che<br />
toccano gli oggetti che guardiamo 17 non possiamo rifrangerli e farli ritornare su di essi, a<br />
meno di non guardare in uno specchio 18 . Questo è oggetto di discussione molto sottile ed<br />
oscura fino a quando non si sia dimostrato con tutta chiarezza che la realtà è o non è<br />
così. Ma qualunque sia questa forza che permette agli occhi di vedere, si tratti di<br />
irradiazione o altra cosa diversa, questa forza, con gli occhi, non la possiamo vedere; ma<br />
è con lo spirito che noi indaghiamo e, se è possibile, è con lo spirito che noi<br />
comprendiamo questo fenomeno 19 . Perciò lo spirito, come raccoglie per mezzo dei sensi<br />
del corpo le conoscenze delle realtà corporee, così raccoglie le conoscenze delle realtà<br />
incorporee per mezzo di se stesso. Dunque conosce anche se stesso per mezzo di se<br />
stesso, perché incorporeo 20 . Infatti, se non si conosce, non si ama.<br />
Spirito, amore e conoscenza di sé, loro distinzione ed uguaglianza<br />
4. 4. Ma come sono due cose lo spirito ed il suo amore, quando lo spirito ama se stesso,<br />
così sono due cose lo spirito e la sua conoscenza quando conosce se stesso. Dunque lo<br />
spirito, il suo amore e la sua conoscenza sono tre cose e queste tre cose non ne fanno<br />
che una e, quando sono perfette, sono uguali. Se infatti l’amore con cui lo spirito si ama<br />
è inadeguato al suo essere, come se, per esempio, lo spirito si ama nella misura in cui<br />
deve essere amato il corpo dell’uomo, mentre esso è superiore al corpo, pecca e il suo<br />
amore non è perfetto. Così se l’amore con cui si ama sarà superiore a quello che merita il<br />
suo essere, come se si ama nella misura in cui si deve amare Dio, essendo esso<br />
incomparabilmente inferiore a Dio, ancora una volta pecca gravemente e l’amore che ha<br />
di sé non è perfetto. Più perverso e più iniquo è il suo peccato, quando ama il corpo nella<br />
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