23.02.2018 Views

Sant'Agostino "De Trinitade"

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

come l’Apostolo spiega questo passo così essenziale: Ma Dio dà prova del suo amore<br />

verso di noi proprio in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per<br />

noi. Molto più dunque ora che siamo giustificati dal suo sangue, saremo salvi dall’ira per<br />

mezzo di lui. Se noi infatti, pur essendo nemici, siamo stati riconciliati con Dio, mediante<br />

la morte del suo Figlio, molto più ora che siamo riconciliati saremo salvi nella sua vita 15 .<br />

E in un altro passo: Che diremo dunque di tutto questo? Se Dio è per noi, chi sarà contro<br />

di noi? Egli che non ha risparmiato il suo proprio Figlio ma lo ha consegnato per tutti noi,<br />

come non sarà disposto a darci ogni cosa insieme con lui? 16 . Ora ciò che viene<br />

comunicato a noi come un fatto compiuto, era presentato ai giusti dell’antichità come un<br />

avvenimento futuro affinché essi pure, per mezzo della stessa fede, umiliati fossero resi<br />

deboli e resi deboli ricevessero forza.<br />

Il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto è stato fatto, è la luce degli spiriti<br />

1. 3. Poiché dunque non vi è che un Verbo di Dio, per mezzo del quale sono state fatte<br />

tutte le cose, che è verità immutabile, in lui come in loro principio e senza mutamento<br />

sono tutte le cose contemporaneamente, non solo quelle che esistono ora in tutto<br />

l’universo creato ma anche quelle che sono esistite ed esisteranno. In lui non sono<br />

passate né future ma presenti, e tutte le cose sono vita e tutte non sono che una, o<br />

meglio vi è una sola cosa e una vita unica. Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui<br />

in modo che tutto ciò che è stato creato in esse sia in lui vita e vita increata, perché in<br />

principio il Verbo non fu fatto, ma il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio e tutte le<br />

cose per mezzo di lui sono state fatte 17 , e non sarebbero state fatte tutte le cose per<br />

mezzo di lui, se egli non fosse esistito prima di tutte le cose e non fosse increato. Fra le<br />

cose che sono state fatte per mezzo di lui anche il corpo, che non è vita, non sarebbe<br />

stato fatto per mezzo di lui, se nel Verbo, prima di essere fatto, non fosse stato vita.<br />

Infatti ciò che è stato fatto già era vita in lui e non una vita qualunque: anche l’anima è<br />

vita del corpo, ma anch’essa è vita creata, perché mutevole, e per mezzo di chi è stata<br />

fatta, se non per mezzo dell’immutabile Verbo di Dio? Infatti tutte le cose sono state<br />

fatte per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto. Dunque ciò che è stato fatto già<br />

era in lui vita e non una vita qualunque, ma la vita era luce degli uomini; luce<br />

evidentemente delle anime razionali, che distinguono gli uomini dagli animali 18 , e che<br />

perciò li fanno uomini. Non è dunque una luce materiale che illumina i corpi sia<br />

risplendendo dal cielo sia provenendo da fuochi accesi sulla terra, luce che non è propria<br />

ai corpi umani ma che si estende anche ai corpi delle bestie, inclusi i più piccoli vermi 19 .<br />

Tutti questi esseri infatti vedono questa luce. Ma quella vita era luce degli uomini, e non<br />

posta lontano da ciascuno di noi, perché in essa viviamo, ci muoviamo e siamo 20 .<br />

Per l’Incarnazione siamo resi capaci di attingere la Verità<br />

2. 4. Ma la luce risplende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno compresa 21 . Queste<br />

tenebre sono le anime insensate degli uomini, accecate dalle perverse concupiscenze e<br />

dalla mancanza di fede. Per curarle e risanarle il Verbo, per mezzo del quale sono state<br />

fatte tutte le cose, si è fatto carne ed abitò tra noi 22 . La nostra illuminazione è una<br />

partecipazione del Verbo, cioè di quella vita che è luce degli uomini 23 . Ma noi eravamo<br />

veramente inadatti e ben poco idonei a tale partecipazione per la immondizia dei peccati.<br />

Dovevamo dunque essere purificati. Ora la sola purificazione dei peccatori e dei superbi è<br />

il sangue del Giusto 24 , e l’umiltà di Dio; affinché, per poter giungere alla contemplazione<br />

di Dio che per natura noi non siamo, venissimo purificati da Dio stesso fattosi quello che<br />

per natura siamo e quello che per il peccato non siamo. Infatti non siamo Dio per natura,<br />

siamo per natura uomini, non siamo giusti per il peccato. Dunque Dio, fattosi uomo<br />

giusto, ha propiziato Dio per l’uomo peccatore. Non c’è infatti rapporto tra peccatore e<br />

giusto, ma tra uomo e uomo. Dunque sommando a noi la sua umanità uguale alla nostra,<br />

ha sottratto a noi la disuguaglianza della nostra peccaminosità e, fattosi partecipe della<br />

nostra mortalità, ci ha reso partecipi della sua divinità 25 . Giustamente la morte del<br />

peccatore, proveniente da una condanna necessaria, è stata tolta in virtù della morte del<br />

Giusto, proveniente da una libera misericordia, con il rapporto tra lui e noi di uno a due 26 .<br />

53

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!