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Sant'Agostino "De Trinitade"

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

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4. 6. Succede la stessa cosa con le virtù dell’anima umana. Le une rispondono ad una<br />

nozione, le altre ad un’altra, ma non sono affatto separate le une dalle altre, di modo che<br />

coloro che sono uguali, per esempio, in fortezza, lo saranno pure e in prudenza, e<br />

giustizia e temperanza. Se infatti affermerai che costoro sono uguali in fortezza, ma che<br />

uno è superiore in prudenza, ne consegue che la fortezza degli altri è meno prudente e<br />

perciò non sono uguali nemmeno in fortezza, essendo più prudente la fortezza di uno di<br />

essi. Ed osserverai la stessa cosa delle altre virtù, se le passerai in rivista alla stessa<br />

maniera. Infatti non si tratta del vigore del corpo, ma della fortezza dell’anima. Con<br />

quanta maggiore perfezione si verificherà questa stessa cosa in quella immutabile ed<br />

eterna sostanza, incomparabilmente più semplice dell’anima umana? Perché, per l’anima<br />

umana, essere non è la stessa cosa che essere forte, o prudente, o giusta, o temperante;<br />

infatti può esistere l’anima senza possedere nessuna di queste virtù; ma per Dio essere è<br />

la stessa cosa che essere potente, o giusto, o sapiente e tutto ciò che attribuirai a quella<br />

semplice molteplicità o molteplice semplicità per designare la sua sostanza. Perciò, sia<br />

che l’espressione "Dio da Dio" si adoperi in modo che il nome Dio convenga a ciascuno di<br />

essi in particolare non tuttavia nel senso che ambedue insieme siano due dèi, ma un solo<br />

Dio (essi infatti sono tanto uniti tra loro come l’Apostolo afferma anche di sostanze<br />

distanti e differenti tra loro. Per esempio il Signore da solo è Spirito 22 e da solo lo spirito<br />

dell’uomo è spirito. Tuttavia se lo spirito umano aderisce al Signore fa un solo spirito 23,<br />

quanto più allora l’unità non sarà da affermarsi là dove vige un vincolo così indistruttibile<br />

ed eterno, affinché non si abbia l’aria di pensare in maniera assurda ad un figlio di due<br />

persone quando si parla di Figlio di Dio 24, se il nome di Dio non si applica ad ambedue<br />

insieme), sia che tutto ciò che si dice di Dio come indicante la sua sostanza non si<br />

predichi che di ambedue, anzi della stessa Trinità insieme; sia dunque vera la prima<br />

ipotesi o la seconda - il problema è da discutersi più a fondo - per l’argomento di cui ora<br />

trattiamo ci basta sapere che il Figlio non è uguale al Padre in nessuna maniera se si<br />

rivela ineguale a lui in qualche cosa che concerna la sua sostanza, come già abbiamo<br />

mostrato. Ma l’Apostolo ha detto che è uguale, perciò il Figlio è uguale al Padre sotto ogni<br />

aspetto 25, ed è di una medesima ed unica sostanza.<br />

Lo Spirito Santo è la "carità" del Padre e del Figlio, ad essi consustanziale<br />

5. 7. Per questo anche lo Spirito Santo sussiste insieme in questa medesima unità e<br />

uguaglianza di sostanza. Sia egli infatti l’unità delle due altre Persone, o la loro santità, o<br />

il loro amore, sia la loro unità perché è il loro amore, e sia il loro amore perché è la loro<br />

santità, è chiaro che non è affatto una delle due prime Persone, in cui si attua il vincolo<br />

della loro mutua unione, in cui il generato sia amato dal suo generante ed ami il suo<br />

generatore, in cui tutti e due conservino, non per partecipazione, ma per loro essenza,<br />

non per il dono di un essere superiore, ma per il dono di sé, l’unità di spirito nel vincolo<br />

della pace 26. E ciò che ci viene comandato di imitare, aiutati dalla grazia 27, sia nei<br />

riguardi di Dio, sia tra noi stessi; in questi due precetti è contenuta tutta la Legge ed i<br />

Profeti 28. E così questi Tre sono un solo Dio unico, grande, sapiente, santo, beato. Noi<br />

invece siamo beati da lui, per mezzo di lui, in lui 29, perché per grazia sua siamo una<br />

sola cosa tra noi ed un solo spirito 30 con lui, sempre che la nostra anima si unisca a lui.<br />

Aderire a Dio è il nostro bene 31, perché egli perderà chiunque gli è infedele 32. Lo<br />

Spirito Santo è dunque qualcosa di comune al Padre e al Figlio, qualsiasi cosa sia, o più<br />

precisamente la stessa comunione consustanziale ed eterna; se il nome di amicizia le si<br />

addice, la si chiami così, ma è più esatto chiamarla carità. Ed anche questa carità è<br />

sostanza, perché Dio è sostanza e Dio è carità 33, secondo la Scrittura. D’altra parte,<br />

come la carità è sostanza insieme con il Padre e con il Figlio così anche insieme è grande,<br />

buona, santa e tutto ciò che di Dio si dice in senso assoluto, perché per Dio è la stessa<br />

cosa essere ed essere grande o buono o gli altri attributi, come sopra abbiamo mostrato.<br />

Infatti se in lui la carità è meno grande della sapienza, la sapienza non è amata, tale<br />

quale è, ma la sapienza è uguale al Padre 34, come sopra abbiamo indagato; perciò è<br />

uguale anche lo Spirito Santo e, se è uguale, è uguale sotto ogni aspetto per la somma<br />

semplicità di quella sostanza divina. Di conseguenza non sono più di tre: uno che ama<br />

colui che ha origine da lui, uno che ama colui dal quale ha origine, e l’amore stesso. E se<br />

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