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Sant'Agostino "De Trinitade"

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

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6. E chi restituiva le anime ai cadaveri per la risurrezione dei morti 42 , se non Colui che<br />

dona le anime ai feti nel seno delle madri per la nascita di coloro che poi moriranno? Ma<br />

finché questi fatti continuano ad accadere come un fiume di cose che appaiono e<br />

scompaiono, passando dall’occulto allo scoperto, e dallo scoperto all’occulto, li diciamo<br />

fatti naturali. Quando invece si improvvisano per cambiamenti insoliti ad ammonimento<br />

degli uomini, allora li chiamiamo prodigi.<br />

Le arti magiche non possono produrre nulla, se non per permissione divina<br />

7. 12. A questo punto prevedo quale difficoltà possa presentarsi ad uno spirito debole:<br />

come mai questi miracoli vengono compiuti anche con le arti magiche? Infatti anche i<br />

magi del Faraone hanno in modo simile prodotto dei serpenti ed altri fenomeni dello<br />

stesso genere 43 . Ma vi è una cosa ancor più straordinaria: come mai quella potenza dei<br />

magi, che ebbe la capacità di produrre i serpenti, si mostrò del tutto insufficiente, quando<br />

si trattò di produrre delle mosche minutissime? Quelle infatti che la Scrittura chiama<br />

"scinifi" sono mosche minutissime e costituirono la terza piaga che colpì l’orgoglioso<br />

popolo egiziano 44 . È proprio allora che i magi, rimasti impotenti, dissero: Questo è il dito<br />

di Dio 45 . Questo fatto induce a pensare che nemmeno gli angeli prevaricatori e le potenze<br />

dell’aria, precipitate dall’alto del loro soggiorno di celeste purità 46 nel fondo di queste<br />

tenebre come nel carcere che è loro adatto, esse che danno alla magia tutto il potere che<br />

ha, siano capaci di qualcosa senza un potere che è dato dall’alto 47 . Tale potere viene dato<br />

o per ingannare gli ingannatori, come è stato dato contro gli Egiziani ed anche contro gli<br />

stessi magi perché fossero oggetto di ammirazione in quello che facevano per seduzione<br />

diabolica, e oggetto di condanna per il giusto giudizio di Dio; oppure viene dato per<br />

distogliere i fedeli dal desiderio di fare cose simili, come se il farle avesse grande<br />

importanza; è per questo che la Scrittura ce le ha narrate con la sua autorità. Viene<br />

anche data per esercitare, mettere alla prova e manifestare chiaramente la pazienza dei<br />

giusti. Infatti per miracoli visibili di non piccola potenza Giobbe venne a perdere tutte le<br />

sue ricchezze e i figli e la stessa salute fisica 48 .<br />

Solo Dio crea, gli angeli cattivi non sono creatori nella magia<br />

8. 13. Tuttavia non si deve ritenere che questa materia delle cose visibili sia<br />

incondizionatamente soggetta alla volontà di questi angeli prevaricatori e che essi la<br />

dominino a loro piacimento, ma è invece soggetta a Dio che concede ad essi questa<br />

potenza, come l’Immutabile lo giudica conveniente dal suo trono sublime e spirituale.<br />

Infatti anche i criminali condannati alle miniere hanno a disposizione dell’acqua, del fuoco<br />

e della terra per farne ciò che vogliono, ma nella misura che è loro concesso. Non è<br />

certamente ragionevole chiamare creatori quegli angeli cattivi, per il solo fatto che,<br />

grazie a loro, i magi, che resistevano al servitore di Dio, fecero delle rane e dei serpenti<br />

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; infatti non furono loro a crearli. Poiché di tutte le cose che nascono materialmente e<br />

visibilmente sono presenti negli elementi materiali di questo mondo certi misteriosi semi.<br />

Una cosa infatti sono i semi già visibili ai nostri occhi, nei frutti e negli animali, un’altra<br />

cosa sono i misteriosi semi con i quali, al comando del Creatore, l’acqua ha prodotto i<br />

primi pesci e i primi volatili, la terra i primi suoi germogli ed i suoi primi animali secondo<br />

la loro specie 50 . E nella realizzazione di queste prime nascite non si esaurì la forza vitale<br />

di quei semi, soltanto che ad essi spesso vengono meno le condizioni favorevoli per<br />

svilupparsi e produrre la loro specie. Per esempio: un piccolissimo virgulto è un seme.<br />

Infatti convenientemente affidato al terreno diviene albero. Ma di questo ramoscello c’è<br />

un seme più piccolo della stessa specie: un grano, e fino a questo punto si tratta sempre<br />

di qualcosa che possiamo vedere. Anche di questo granello poi la ragione esige che ci sia<br />

un seme, per quanto invisibile ai nostri occhi, perché se tali semi non si trovassero in<br />

questi elementi terreni, non vedremmo così spesso spuntare dalla terra piante mai<br />

seminate, o sia in terra che nell’acqua nascere senza congiungimento tra maschi e<br />

femmine tanti animali che crescono e ne riproducono altri per congiungimento, sebbene<br />

siano nati senza di esso. Ed è fuori dubbio che le api non concepiscono i semi dei loro figli<br />

mediante l’accoppiamento, ma raccolgono con la bocca questi germi disseminati in<br />

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