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Sant'Agostino "De Trinitade"

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

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8. Poiché dunque tanto grande è il Padre da solo o il Figlio da solo o lo Spirito Santo da<br />

solo, quanto il Padre il Figlio e lo Spirito Santo insieme, in nessun modo si deve dire<br />

triplice. I corpi crescono per addizione. Sebbene colui che si unisce alla sua sposa non<br />

faccia che un solo corpo 36, tuttavia questo è un corpo più grande che se fosse il corpo<br />

dell’uomo solo o della donna sola. Ma nelle cose spirituali, quando il più piccolo si unisce<br />

al più grande, come la creatura al Creatore, il primo diventa più grande di quello che era,<br />

non il secondo. Infatti in queste realtà la cui grandezza non è quantitativa, divenir più<br />

grande equivale a divenire migliore. Ora migliore si fa lo spirito creato aderendo al<br />

Creatore cui prima non aderiva, e in tanto anche più grande in quanto migliore. Chi<br />

dunque si unisce al Signore è un solo spirito 37, ma il Signore non diventa per questo più<br />

grande, sebbene lo diventi colui che al Signore si unisce. Ebbene in Dio stesso quando il<br />

Figlio, che è uguale al Padre, aderisce al Padre, che è uguale al Figlio, e lo Spirito Santo,<br />

che è loro uguale, aderisce al Padre e al Figlio, Dio non diviene più grande di ciascuno di<br />

loro, perché quella perfezione non può crescere in alcun modo. Perfetto tanto il Padre,<br />

tanto il Figlio, tanto lo Spirito Santo e perfetto Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, e perciò<br />

Trinità piuttosto che triplicità.<br />

La Trinità è un solo vero Dio<br />

9. 10. Poiché abbiamo mostrato in che modo il Padre possa dirsi solo, cioè nel senso che<br />

nella Trinità egli soltanto è Padre, dobbiamo esaminare l’affermazione che il solo vero Dio<br />

non è il Padre soltanto, ma il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Se qualcuno chiede: "Il<br />

Padre solo è Dio?" come rispondere che non lo è, a meno forse di dire: "Il Padre è Dio,<br />

ma non il solo Dio, perché il solo Dio è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo". Ma come<br />

interpreteremo allora la testimonianza del Signore? Egli parlava al Padre - e "Padre" era il<br />

nome che dava a colui al quale si rivolgeva - quando esclamò: Questa è la vita eterna:<br />

che conoscano te, unico vero Dio 38. Gli Ariani sono soliti interpretare quella<br />

affermazione nel senso che il Figlio non è vero Dio 39. Lasciando da parte costoro,<br />

occorre vedere se siamo obbligati a intendere questa espressione del Signore, rivolta al<br />

Padre: Che conoscano te solo Dio vero 40, nel senso che abbia voluto far intendere che il<br />

solo Padre è il vero Dio e metterci in guardia dal pensare che sono un solo Dio i Tre<br />

insieme: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Non è forse dunque basandoci sulla<br />

testimonianza del Signore che noi chiamiamo il Padre solo vero Dio, il Figlio solo vero<br />

Dio, lo Spirito Santo solo vero Dio e il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo insieme, cioè tutta<br />

la Trinità insieme, non tre veri dèi, ma l’unico vero Dio 41? O perché ha aggiunto: E colui<br />

che hai mandato, Gesù Cristo 42, si debbono sottintendere le parole: "unico vero Dio" e<br />

ordinare così la frase: "che conoscano te e colui che hai mandato Gesù Cristo, come<br />

l’unico vero Dio"? Perché allora non parla dello Spirito Santo? Forse perché ovunque si<br />

nomina una realtà unita ad un’altra con una pace così profonda che di queste due cose se<br />

ne fa una, si deve di conseguenza pensare a questa stessa pace, sebbene non sia<br />

menzionata? Infatti l’Apostolo sembra quasi passare sotto silenzio lo Spirito Santo, e<br />

tuttavia pensa a lui nel passo: Tutto è vostro, voi siete di Cristo e Cristo è di Dio 43; e<br />

altrove: Il capo della donna è l’uomo; il capo dell’uomo è Cristo; il capo di Cristo è Dio<br />

44. Ma d’altra parte, se non sono Dio che queste tre Persone insieme, come può essere<br />

Dio il capo di Cristo, cioè come può essere la Trinità il capo di Cristo, dato che Cristo<br />

appartiene alla Trinità, perché vi sia la Trinità? Forse ciò che è il Padre congiuntamente<br />

con il Figlio, è capo di ciò che è il Figlio solo? Infatti il Padre è Dio in unione con il Figlio,<br />

ma il Figlio solo è Cristo, considerato soprattutto che è il Verbo fatto carne 45 che parla.<br />

È anche per questo suo umile stato che il Padre è più grande di lui, come lo afferma:<br />

Perché il Padre è più grande di me 46. Così lo stesso essere Dio, che il Verbo ha in<br />

comune con il Padre, è capo dell’uomo mediatore, che il Verbo solo è. Infatti se noi siamo<br />

nel giusto quando affermiamo che lo spirito è l’elemento principale dell’uomo, ossia, se<br />

così si può dire, che è il capo della sostanza umana pur essendo, l’uomo, uomo per il suo<br />

spirito; perché non è più esatto e molto preferibile affermare che il Verbo è, con il Padre,<br />

Dio insieme con lui, capo di Cristo, sebbene sia impossibile pensare il Cristo uomo 47,<br />

senza la presenza del Verbo fatto carne 48? Ma, come si è già detto, considereremo più<br />

attentamente questo punto più avanti. Per il momento abbiamo dimostrato, quanto più<br />

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