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Sant'Agostino "De Trinitade"

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

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non sono ambedue insieme immagine, né "Figlio da Figlio", perché non sono ambedue<br />

insieme Figlio, secondo l’espressione: Io e il Padre siamo una sola cosa 13. Siamo una<br />

sola cosa è detto. Ciò che Egli è, lo sono anch’io secondo l’essenza, non secondo la<br />

relazione.<br />

Il Padre e il Figlio sono una sola cosa, in quanto una sola sostanza<br />

3. 4. Ed ignoro se si trovi nella Scrittura l’espressione: "sono una sola cosa" a proposito<br />

di esseri di natura differente. Ma se anche vi sono esseri della stessa natura, ma di<br />

sentimenti diversi non sono una sola cosa certo, in quanto hanno sentimenti diversi.<br />

Quando raccomandò i suoi discepoli al Padre, Cristo, se già fossero stati una cosa sola<br />

per il fatto che erano uomini, non avrebbe detto: Che siano una sola cosa, come anche<br />

noi siamo una sola cosa 14. Ma Paolo ed Apollo erano tutti e due uomini e pensavano allo<br />

stesso modo, e così l’Apostolo disse: Colui che pianta e colui che irriga sono una stessa<br />

cosa 15. Dunque l’espressione "una sola cosa" quando non si specifica di che unità si<br />

tratti, e si dice che sono una sola varie cose, significa che sono di una identica natura ed<br />

essenza, senza dissomiglianza e dissentimento. Se al contrario si precisa di che unità si<br />

tratta, l’espressione può applicarsi ad una cosa composta di molti elementi, anche di<br />

diversa natura. Per esempio l’anima ed il corpo non sono evidentemente una sola cosa -<br />

che c’è infatti di più diverso? - a meno che non si precisi o sottintenda di che unità si<br />

tratti: un uomo o un animale. Perciò l’Apostolo dice: Colui che si unisce ad una meretrice,<br />

è un solo corpo con essa 16. Non disse "sono una sola cosa", oppure "è una sola cosa",<br />

ma aggiunse la parola "corpo", quasi si trattasse di un solo corpo, composto dal contatto<br />

dei due differenti corpi dell’uomo e della donna. E ancora: Colui che si unisce al Signore è<br />

un solo spirito 17. Non disse: "Colui che si unisce al Signore è uno solo, o sono una cosa<br />

sola", ma aggiunse la parola: spirito. Infatti lo spirito di Dio e lo spirito dell’uomo sono<br />

una cosa diversa per natura, ma per l’unione si forma un solo spirito da due spiriti<br />

diversi, in modo tale che lo spirito di Dio è beato e perfetto senza lo spirito dell’uomo, ma<br />

lo spirito dell’uomo non è beato che con Dio 18. Né è casuale il fatto, credo, che nel<br />

Vangelo di San Giovanni il Signore, pur parlando tante volte e con tanto vigore dell’unità,<br />

della sua unità con il Padre, o della mutua unità tra noi, non abbia mai detto: "Che noi ed<br />

essi siamo una cosa sola", ma: Che siano una sola cosa, come anche noi siamo una sola<br />

cosa 19. Dunque il Padre ed il Figlio sono una sola cosa, beninteso, di un’unità di<br />

sostanza e un solo Dio, un solo grande, un solo sapiente, come si è dimostrato.<br />

Uguaglianza totale del Figlio col Padre per quanto concerne la sostanza<br />

3. 5. Ma allora, in che cosa è più grande il Padre 20? Se è più grande, è più grande per la<br />

grandezza. Ma perché la sua grandezza è suo Figlio e questo non è certo più grande di<br />

colui che lo ha generato, né quest’ultimo più grande della grandezza per la quale è<br />

grande, ne consegue che è uguale, ma come uguale se non per quello che è, non<br />

distinguendosi in lui l’essere dall’essere grande? Se fosse per l’eternità che il Padre è più<br />

grande, il Figlio non è uguale a lui sotto ogni aspetto. Da che cosa proviene infatti la sua<br />

uguaglianza? Se si risponde che proviene dalla grandezza, è facile controbattere che non<br />

è uguale una grandezza che è meno eterna dell’altra e così di seguito. O forse è uguale<br />

per la forza, ma ineguale in sapienza? Ma come può essere uguale una forza che ha<br />

meno sapienza dell’altra? O è forse uguale in sapienza, ma non in forza? Ma come può<br />

essere uguale una sapienza che ha meno potenza dell’altra? Non resta dunque che<br />

concludere che, se in una cosa non è uguale, non è uguale da nessun punto di vista. Ma<br />

la Scrittura proclama: Non giudicò rapina l’essere uguale a Dio 21. Perciò, per quanto<br />

nemico della verità uno sia, purché rispetti l’autorità dell’Apostolo, è costretto a<br />

riconoscere l’uguaglianza del Figlio con Dio, sotto ogni aspetto, come in uno solo. Scelga<br />

quello che vorrà: sarà sufficiente per provargli l’uguaglianza del Figlio in tutto ciò che si<br />

predica della sua sostanza.<br />

Analogia tratta dalla virtù umana<br />

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