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Sant'Agostino "De Trinitade"

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

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è nel tempo, cioè a partire da un certo tempo, che noi ci convertiamo a lui, per restare<br />

con lui eternamente. E d’altra parte anche lui ad un certo momento del tempo Verbo, si è<br />

fatto carne ed abitò fra noi 33.<br />

Il Verbo, Sapienza di Dio, senza modello per sé, è modello per noi<br />

3. 5. Perciò, allorquando la Scrittura annuncia o narra qualcosa intorno alla sapienza, sia<br />

che la sapienza stessa parli, sia che si parli di essa, è il Figlio soprattutto che ci viene<br />

manifestato. Ad imitazione di questa immagine non allontaniamoci nemmeno noi da Dio,<br />

perché anche noi siamo immagine di Dio 34, ineguale certo, perché creata dal Padre per<br />

mezzo del Figlio, non nata dal Padre come quella sapienza; anche noi siamo immagine,<br />

perché illuminati dalla luce, mentre quella, perché è luce che illumina e perciò, senza<br />

modello per sé, è modello per noi. Essa infatti non è modellata su qualcuno che la<br />

precede guidandola al Padre, dal quale non è mai assolutamente separabile, perché è<br />

identica nell’essere a Colui dal quale ha origine. Noi, al contrario, con sforzo imitiamo un<br />

modello che non muta, seguiamo una guida che non si muove e camminando in lui<br />

tendiamo a lui, perché è divenuto per noi, nella sua umiltà, una via attraverso il tempo,<br />

lui che nella sua divinità è per noi una dimora eterna 35. Agli spiriti immateriali rimasti<br />

puri e che la superbia non ha fatto cadere, egli offre un modello nella sua natura divina,<br />

in quanto uguale a Dio 36, e come Dio, ma per offrirsi anche come modello del ritorno<br />

all’uomo caduto, incapace di vedere Dio per l’immondizia dei peccati e la condanna alla<br />

mortalità si è esinanito 37, non mutando la sua divinità, ma assumendo la nostra<br />

mutabilità e prendendo la natura di servo, venne in questo mondo 38, verso di noi, lui<br />

che era in questo mondo, perché il mondo è stato fatto per mezzo di lui 39, per essere<br />

d’esempio a quelli che lassù contemplano in lui Dio, esempio a quelli che quaggiù<br />

ammirano in lui l’uomo, esempio di perseveranza per i sani, esempio di guarigione per gli<br />

infermi, esempio di coraggio per i morituri, esempio di risurrezione per i morti, avendo il<br />

primato in tutte le cose 40. Poiché per raggiungere la beatitudine l’uomo doveva seguire<br />

solo Dio, ma non era in suo potere vedere Dio, mettendosi al seguito di Dio fatto uomo,<br />

l’uomo avrebbe seguito nello stesso tempo uno che aveva la capacità di vedere ed uno<br />

che aveva il dovere di seguire. Amiamolo dunque ed uniamoci a lui con la carità che è<br />

stata diffusa nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo, che ci è stato dato 41. Niente di<br />

strano dunque se per l’esempio che, per riformarci ad immagine di Dio, ci offre<br />

l’immagine uguale al Padre 42, la Scrittura, quando parla della Sapienza, parla del Figlio,<br />

che noi seguiamo vivendo con sapienza, sebbene anche il Padre sia sapienza, come è<br />

luce e Dio.<br />

Lo Spirito Santo è col Padre ed il Figlio una sola Sapienza<br />

3. 6. Non conta che consideriamo lo Spirito Santo come la carità somma che congiunge<br />

tra loro il Padre e il Figlio e soggioga noi - non è una considerazione indegna di lui perché<br />

è scritto che Dio è carità 43 -, dunque non è sapienza anche lo Spirito Santo, essendo<br />

egli la luce, se Dio è Luce 44? Oppure che indichiamo l’essenza dello Spirito Santo in<br />

senso personale e proprio in altro modo. Questo è certo: essendo egli Dio, è la Luce,<br />

essendo la Luce è la Sapienza. Ora che lo Spirito Santo sia Dio la Scrittura lo proclama<br />

per bocca dell’Apostolo: Non sapete che siete tempio di Dio? e subito aggiunge: E lo<br />

Spirito di Dio abita in voi 45. Dio infatti abita nel suo tempio 46. Infatti lo Spirito di Dio<br />

non abita nel tempio di Dio come ministro, perché in un altro passo l’Apostolo dice più<br />

chiaramente: Non sapete che i vostri corpi sono tempio dello Spirito Santo, che è in voi e<br />

che avete ricevuto da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi? Infatti voi siete stati<br />

comprati a gran prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo 47. Ma che cos’è la<br />

sapienza se non una luce spirituale ed immutabile? Certo anche il nostro sole è una luce,<br />

ma corporea; anche la creatura spirituale è luce, ma non immutabile. Dunque il Padre è<br />

luce, il Figlio è luce, lo Spirito Santo è luce; ma tutti e tre insieme non costituiscono tre<br />

luci, ma una sola Luce. Di conseguenza il Padre è sapienza, il Figlio è sapienza e lo Spirito<br />

Santo è sapienza, ed insieme non fanno tre sapienze, ma una sola Sapienza. E poiché qui<br />

essere è la stessa cosa che essere sapiente, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono una<br />

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