23.02.2018 Views

Sant'Agostino "De Trinitade"

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Dunque l’anima ha in sé una qualche similitudine dell’idea conosciuta sia quando essa<br />

piace, sia quando la sua assenza dispiace. Perciò nella misura in cui conosciamo Dio noi<br />

gli siamo simili, ma non simili fino all’uguaglianza, perché non lo conosciamo tanto<br />

quanto egli conosce se stesso. E quando con un verbo sensibile conosciamo i corpi, si<br />

produce nella nostra anima una certa somiglianza di essi, che è la loro immagine<br />

presente nella memoria, perché non sono affatto i corpi stessi che sono nella nostra<br />

anima, quando li pensiamo, ma le loro immagini, e perciò cadiamo in errore quando<br />

prendiamo quelle per questi, poiché l’errore consiste nel prendere una cosa per un’altra;<br />

e tuttavia l’immagine del corpo nell’anima è superiore alla forma corporea, in quanto<br />

appartiene ad una natura superiore, cioè ad una sostanza vivente, quale è l’anima. Allo<br />

stesso modo, quando conosciamo Dio, sebbene diventiamo migliori di quello che eravamo<br />

prima di conoscerlo, soprattutto quando questa conoscenza, provocando la compiacenza<br />

e l’amore che merita, è verbo e diviene una somiglianza di Dio, tuttavia essa è inferiore a<br />

Dio, perché appartiene ad una natura inferiore: l’anima infatti è creatura, Dio è Creatore.<br />

Da questo si deduce che, quando lo spirito si conosce ed approva, questa conoscenza è il<br />

suo verbo che gli è del tutto uguale e adeguato, e ciò ad ogni istante, perché non è una<br />

conoscenza di natura inferiore, come il corpo, né di una natura superiore, come Dio. E<br />

poiché la conoscenza rassomiglia a ciò che conosce, cioè a ciò di cui essa è conoscenza,<br />

ha una somiglianza perfetta e adeguata la conoscenza con cui lo spirito stesso, che<br />

conosce, conosce se stesso. Perciò è immagine e verbo, perché da esso è espressa,<br />

allorché nell’atto della conoscenza ad esso si eguaglia e ciò che è generato è uguale al<br />

generante.<br />

Perché lo spirito non genera l’amore di sé?<br />

12. 17. Che è dunque l’amore? Non è esso un’immagine? un verbo? non è esso<br />

generato?. Perché lo spirito genera la sua conoscenza, quando si conosce; e non genera<br />

il suo amore, quando si ama? Infatti se esso è causa della sua conoscenza, perché è<br />

conoscibile, è anche causa del suo amore, perché è amabile. Dunque è difficile dire<br />

perché non generi tutti e due. Questa stessa questione si pone a proposito della Trinità<br />

suprema, Dio onnipotente creatore, ad immagine del quale l’uomo è stato creato 31 , e<br />

ingenera molto spesso questa difficoltà per gli uomini che la verità divina, per mezzo del<br />

linguaggio umano, invita alla fede; perché non si crede o non si pensa che anche lo<br />

Spirito Santo è stato generato da Dio Padre, cosicché anche lui si chiami figlio? È ciò che<br />

ci sforziamo ora di investigare in qualche modo, nello spirito umano, affinché, partendo<br />

da una immagine inferiore, nella quale la nostra stessa natura, interrogata in qualche<br />

maniera, ci offre delle risposte che sono più alla nostra portata, dirigiamo lo sguardo del<br />

nostro spirito meglio esercitato dalla creatura illuminata alla luce immutabile; sempre<br />

supponendo tuttavia che la verità stessa ci abbia persuasi che lo Spirito Santo è carità,<br />

come non vi è dubbio per nessun cristiano che il Figlio è il Verbo di Dio 32 . Ritorniamo<br />

dunque a questa immagine creata, cioè allo spirito razionale, per interrogarlo e<br />

considerarlo più attentamente circa questa questione. Infatti in essa si produce nel tempo<br />

la conoscenza di alcune cose che prima non c’era, e l’amore di alcune cose che prima non<br />

erano amate, e questo ci fa vedere in maniera più distinta ciò che abbiamo da dire;<br />

perché al linguaggio che si sviluppa esso stesso nel tempo è più facile spiegare una cosa<br />

che si inserisce nell’ordine del tempo.<br />

Soluzione del problema: lo spirito, la conoscenza e l’amore di sé, immagine della Trinità<br />

12. 18. Anzitutto sia chiaro che può accadere che vi sia una cosa conoscibile, cioè che si<br />

potrà conoscere e che tuttavia si ignora; e che, al contrario, non può accadere che si<br />

conosca ciò che è inconoscibile. Si deve dunque tenere come evidente che ogni cosa che<br />

noi conosciamo co-ingenera in noi la conoscenza che abbiamo di essa. Infatti la<br />

conoscenza è generata da tutti e due, dal conoscente e dal conosciuto 33 . Perciò, quando<br />

lo spirito conosce se stesso, esso solo genera la sua conoscenza, perché esso è insieme il<br />

conosciuto e il conoscente. Esso era conoscibile a sé, anche prima che si conoscesse, ma<br />

non era in esso la conoscenza di sé, quando esso non conosceva se stesso. Per il fatto<br />

114

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!