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Sant'Agostino "De Trinitade"

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

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manifestazione dello Spirito Santo, dice la Scrittura, è data a ciascuno per l’utilità<br />

comune. Infatti dallo Spirito ad uno è dato il linguaggio della sapienza, ad un altro il<br />

linguaggio della scienza, secondo il medesimo Spirito; ad un altro la fede nel medesimo<br />

Spirito Santo; ad un altro il dono delle guarigioni, nell’unico Spirito; ad uno il dono di<br />

operare miracoli, ad un altro la profezia; ad uno il discernimento degli spiriti; ad un altro<br />

le diversità delle lingue; ad un altro l’interpretazione delle lingue. Ora tutte queste cose le<br />

compie un solo e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno in particolare come vuole<br />

48, cioè come Dio vuole, perché chi è capace di operare tante meraviglie, se non Dio? È<br />

uno stesso Dio che opera tutto in tutti 49. <strong>De</strong>l resto se ci si interroga sullo Spirito Santo<br />

singolarmente, rispondiamo con tutta verità che è Dio e un solo Dio 50, con il Padre e il<br />

Figlio. Perciò in rapporto alla creatura Dio è considerato un principio unico, non due o tre<br />

princìpi.<br />

Il Padre e il Figlio principio dello Spirito Santo<br />

14. 15. Nella mutua relazione all’interno della Trinità, se chi genera è principio in<br />

rapporto a ciò che egli genera, il Padre è principio in rapporto al Figlio, perché lo genera.<br />

Ma non è questione di poco conto chiarire se il Padre sia principio ugualmente in rapporto<br />

allo Spirito Santo, perché la Scrittura dice dello Spirito Santo: Procede dal Padre 51. Se<br />

infatti lo è, il Padre non è più soltanto principio di ciò che genera o fa, ma anche di ciò<br />

che Egli dà. E qui si trova un po’ di luce sulla questione che suole preoccupare molti,<br />

cioè: perché anche lo Spirito Santo non è figlio, dato che anch’egli esce dal Padre, come<br />

si legge nel Vangelo 52? Certo egli esce dal Padre, ma come dono, non come nato e<br />

perciò non si chiama figlio perché né è nato come l’Unigenito, né è stato fatto, come noi,<br />

per nascere in virtù della grazia quali figli adottivi 53. Ciò che è nato dal Padre dice<br />

relazione, secondo l’espressione "Figlio", solo al Padre e perciò si tratta del Figlio del<br />

Padre e non anche nostro 54. Ma ciò che è stato dato, dice relazione a Colui che ha dato<br />

e a coloro ai quali l’ha dato. Per questo lo Spirito Santo è detto non soltanto Spirito del<br />

Padre e del Figlio, che lo hanno dato, ma anche nostro, perché lo abbiamo ricevuto 55.<br />

Altrettanto la salvezza si dice: Salvezza del Signore 56, per indicare Lui, e: salvezza<br />

nostra 57, per indicare noi che la riceviamo. Lo Spirito è dunque Spirito di Dio, perché lo<br />

ha dato, e nostro perché lo abbiamo ricevuto. Ma non si tratta dello spirito che è fonte<br />

della nostra esistenza, spirito proprio all’uomo 58 ed a lui immanente, ma quello Spirito è<br />

nostro in altra maniera, nel senso in cui diciamo anche: Dacci il pane nostro 59. È vero<br />

che abbiamo ricevuto anche quello spirito, considerato come proprio dell’uomo: Che hai,<br />

dice l’Apostolo, che non abbia ricevuto? 60. Ma una cosa è ciò che abbiamo ricevuto per<br />

farci essere, un’altra ciò che abbiamo ricevuto per farci essere santi. Perciò di Giovanni la<br />

Scrittura ha detto che doveva venire nello spirito e nella forza di Elia 61. È detto lo spirito<br />

di Elia, cioè si tratta dello Spirito Santo che Elia ricevette. In questo stesso senso si deve<br />

intendere ciò che a proposito di Mosè dice il Signore: Prenderò dello spirito che è sopra di<br />

te e lo metterò su di loro 62. Cioè darò ad essi dello Spirito Santo che ho già dato a te.<br />

Dunque, se ciò che è dato ha come principio Colui che lo dà, perché questi non ha<br />

ricevuto da altri ciò che procede da Lui, bisogna ammettere che il Padre e il Figlio sono<br />

un solo principio dello Spirito Santo, non due princìpi; come il Padre ed il Figlio sono un<br />

solo Dio e nei riguardi della creazione un solo Creatore ed un solo Signore, così riguardo<br />

allo Spirito Santo sono un solo principio, e in rapporto alle creature il Padre, il Figlio e lo<br />

Spirito Santo sono un solo principio, come sono un solo Creatore ed un solo Signore.<br />

Lo Spirito Santo era dono anche prima di essere dato?<br />

15. 16. Ma, per penetrare più in profondità ci si chiede se, come il Figlio deve alla sua<br />

nascita non solo di essere Figlio, ma di essere semplicemente, così lo Spirito Santo debba<br />

al fatto di essere dato non soltanto l’essere dono, ma l’essere semplicemente, e se di<br />

conseguenza fosse prima di essere dato, ma senza essere dono, oppure se per il fatto<br />

stesso che Dio l’avrebbe dato, fosse già dono prima di essere dato. Ma se non procede<br />

che quando è dato e non procederebbe certo prima che esista qualcuno al quale darlo,<br />

come poteva egli esistere sostanzialmente, se non a condizione di essere dato, come il<br />

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