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Sant'Agostino "De Trinitade"

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

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Non tutti i miracoli sono fenomeni straordinari<br />

10. 20. Ma queste cose, note agli uomini perché fatte dagli uomini, se possono conciliarsi<br />

rispetto al loro carattere religioso, tuttavia non possono suscitare stupore perché sono<br />

prive di carattere miracoloso. Perciò le opere degli Angeli sono per noi tanto più mirabili<br />

quanto più difficili e misteriose; per essi invece sono chiare e facili essendo di loro<br />

competenza. Parla in nome di Dio l’angelo che, indirizzandosi all’uomo dice: Io sono il Dio<br />

d’Abramo, il Dio d’Isacco, il Dio di Giacobbe 78 , poiché la Scrittura aveva iniziato col dire:<br />

Un Angelo del Signore gli apparve 79 . Anche l’uomo parla in nome di Dio quando dice:<br />

Ascolta, popolo mio, e parlerò; o Israele, ascoltami e ti dichiarerò la mia volontà: io sono<br />

Dio, il tuo Dio sono io 80 . La verga è stata assunta a simbolo, tuttavia è stata la potenza<br />

angelica che l’ha mutata in serpente 81 ; ma sebbene questa potenza manchi all’uomo,<br />

tuttavia egli ha scelto una pietra per significare qualcosa dello stesso ordine 82 . C’è<br />

grandissima differenza tra l’atto dell’Angelo e quello dell’uomo: l’uno provoca<br />

ammirazione e riflessione, l’altro solo riflessione. Ciò che c’è da capire nell’uno e nell’altro<br />

caso è forse la stessa cosa, ma i fatti che ce la fanno capire sono diversi. Come se il<br />

nome del Signore venga scritto in oro o in inchiostro: l’uno è più prezioso, l’altro meno,<br />

ma ciò che viene espresso con l’una e con l’altra cosa è identico. E sebbene il serpente<br />

tratto dalla verga di Mosè significasse la stessa cosa che significava la pietra di Giacobbe,<br />

tuttavia la pietra di Giacobbe significava qualcosa di meglio che i serpenti dei magi 83 .<br />

Infatti, come l’unzione della pietra significava Cristo, nella carne umana, nella quale fu<br />

unto con l’olio dell’esultanza sopra i suoi compagni 84 , così la verga di Mosè mutata in<br />

serpente 85 significava il Cristo stesso, divenuto obbediente fino alla morte, anzi alla<br />

morte di croce 86 . Per questo il Vangelo dice: E come Mosè innalzò nel deserto il serpente,<br />

così è necessario che sia innalzato il Figlio dell’uomo, affinché chi crede in lui non perisca<br />

ma abbia la vita eterna 87 , a somiglianza di coloro che fissando il serpente innalzato nel<br />

deserto non morivano per i morsi dei serpenti 88 . Il nostro vecchio uomo è stato crocifisso<br />

con lui, affinché venga distrutto il corpo del peccato 89 . Il serpente rappresentava la morte<br />

causata dal serpente nel Paradiso: figura retorica che designa l’effetto per la causa 90 . Il<br />

tramutarsi della verga in un serpente 91 è il passare di Cristo alla morte, il ritornare del<br />

serpente a verga è il ritornare alla risurrezione del Cristo tutto intero, cioè insieme al suo<br />

corpo, che è la Chiesa 92 . Come avverrà alla fine dei tempi, indicata dalla coda del<br />

serpente, che Mosè afferrò con la mano perché ritornasse verga 93 . I serpenti dei magi<br />

raffigurano i morti del secolo che non potranno risorgere nel Cristo 94 se non saranno<br />

prima entrati nel suo corpo credendo in lui, quasi da lui divorati. Dunque la pietra di<br />

Giacobbe, dicevo, indicava qualcosa di meglio che i serpenti dei magi 95 , ma il fatto<br />

compiuto dai magi fu molto più meraviglioso. Quanto però alla comprensione delle cose<br />

la differenza conta così poco come se si scrivesse il nome di un uomo con l’oro e il nome<br />

di Dio con l’inchiostro.<br />

Carattere misterioso dell’azione angelica nei miracoli<br />

10. 21. Quale uomo sa come gli Angeli abbiano prodotto quelle nubi o quella fiamma o<br />

come le abbiano utilizzate per annunciare ciò che annunciavano, pur ammettendo che<br />

sotto quelle forme corporee si rivelasse il Signore o lo Spirito Santo? Similmente non<br />

conoscono i neofiti quello che si offre sull’altare e si consuma al termine della sacra<br />

celebrazione: donde venga, come si appresta, perché mai abbia significato religioso. E se<br />

non lo imparano mai per esperienza propria o altrui, se non osservano mai quelle cose<br />

stesse se non durante la celebrazione sacramentale, dove si offrono e si distribuiscono, e<br />

se non si dica mai loro con la più grande autorità di chi siano il corpo e il sangue,<br />

null’altro crederanno se non questo: che il Signore sia apparso agli occhi dei mortali<br />

proprio in quella forma e che proprio quel liquido sia sgorgato dal suo fianco ferito 96 . Ma<br />

a me è utile ricordarmi delle mie forze ed invitare i miei fratelli a ricordarsi delle loro, per<br />

evitare che la debolezza umana vada oltre i limiti di ciò che si può affermare con<br />

sicurezza. In qual modo infatti gli Angeli compiano questi prodigi, o meglio, come Dio li<br />

compia per mezzo dei suoi Angeli 97 , fino a che punto li voglia compiere per mezzo degli<br />

stessi angeli cattivi, a volte tollerando, altre comandando, altre ancora costringendo, dal<br />

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