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Sant'Agostino "De Trinitade"

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

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membra di questo santo capo, che Cristo ha incatenato il demonio prima con le catene<br />

della giustizia, poi con le catene della potenza. Ecco perché il demonio è chiamato<br />

schiavitù, schiavitù che ha condotto schiavo colui che è asceso in alto e ha dato doni agli<br />

uomini 241 , o ha ricevuto doni negli uomini.<br />

19. 35. L’apostolo Pietro, come si legge in quel libro canonico in cui sono narrati gli Atti<br />

degli Apostoli, mentre parlava di Cristo, avendogli detto i Giudei, profondamente<br />

commossi nel loro cuore: Fratelli, che cosa dobbiamo fare? Spiegatecelo; rispose loro:<br />

Fate penitenza e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo in remissione dei<br />

peccati e riceverete il dono dello Spirito Santo 242 . Nello stesso libro si legge anche che<br />

Simon Mago volle dare del denaro agli Apostoli per ricevere da loro il potere di dare lo<br />

Spirito Santo con l’imposizione delle mani 243 . Ma lo stesso Pietro gli disse: Va’ in<br />

perdizione tu e il tuo denaro, perché hai creduto che il dono di Dio si potesse acquistare<br />

col denaro 244 . Ed in un altro passo dello stesso libro, in cui è narrato che Pietro<br />

annunciava e predicava Cristo a Cornelio e a coloro che erano con lui, la Scrittura dice:<br />

Non aveva ancora Pietro finito di pronunciare queste parole che lo Spirito Santo discese<br />

sopra tutti quelli che ascoltavano la parola. Tutti i fedeli circoncisi, venuti con Pietro,<br />

rimasero meravigliati nel vedere come il dono dello Spirito Santo fosse pure diffuso sopra<br />

i gentili. Li sentivano infatti parlare le lingue e glorificare Dio 245 . Giustificandosi poi del<br />

fatto che aveva battezzato degli incirconcisi - perché lo Spirito Santo, per sciogliere il<br />

nodo della questione, era disceso su costoro prima che venissero battezzati - presso i<br />

fratelli di Gerusalemme che la notizia aveva sconcertato, terminò con queste parole:<br />

Quando ebbi cominciato a parlare loro, lo Spirito Santo discese su di loro, come all’inizio<br />

era disceso su di noi. Mi sono ricordato allora di questa parola del Signore: "Giovanni ha<br />

battezzato nell’acqua, ma voi sarete battezzati nello Spirito Santo". Se dunque Dio ha<br />

concesso loro il medesimo dono che a noi, che abbiamo creduto nel Signore Gesù Cristo,<br />

io chi ero da poter impedire a Dio di dar loro lo Spirito Santo? 246 . E ci sono molti altri<br />

passi della Scrittura che concordano nel testimoniare che lo Spirito Santo è il Dono di Dio<br />

247<br />

, in quanto è dato a coloro che per mezzo di lui amano Dio. Ma sarebbe troppo lungo<br />

enumerarli tutti. E d’altra parte quale potrebbe bastare a coloro ai quali non bastano<br />

quelli che abbiamo citato?<br />

19. 36. D’altra parte, poiché essi vedono almeno che lo Spirito Santo è stato chiamato<br />

Dono di Dio bisogna far loro rilevare che le parole: Dono dello Spirito Santo 248 è<br />

un’espressione dello stesso genere di quella: Con la spogliazione del corpo di carne 249 .<br />

Infatti come il corpo di carne non è altro che la carne, così il Dono dello Spirito Santo non<br />

è altro che lo Spirito Santo. Egli è dunque Dono di Dio, in quanto è dato a coloro ai quali<br />

è dato. Ma in se stesso egli è Dio, anche nel caso che non sia dato ad alcuno, perché era<br />

Dio coeterno al Padre e al Figlio prima di essere dato a chiunque. E sebbene essi lo diano<br />

ed egli sia dato, non è per questo a loro inferiore. Infatti egli è dato come Dono di Dio in<br />

modo tale che è anche lui, in quanto Dio, a darsi. Perché non si può dire che non sia<br />

padrone di se stesso Colui di cui è detto: Lo Spirito soffia dove vuole 250 , o ancora nel<br />

passo dell’Apostolo già citato 251 : Ma è un solo e medesimo Spirito che produce tutti<br />

questi doni, distribuendoli a ciascuno come gli piace 252 . Non esiste qui dipendenza per<br />

colui che è dato, superiorità per coloro che danno, ma intesa perfetta tra colui che è dato<br />

e coloro che danno.<br />

Lo Spirito Santo ineffabile comunione del Padre e del Figlio<br />

19. 37. Perciò, se la Sacra Scrittura proclama: Dio è carità 253 , e se, d’altra parte, la carità<br />

viene da Dio e la sua azione all’interno di noi fa sì che noi siamo in Dio e Dio in noi, e<br />

infine questa presenza testimonia che Dio ci ha dato del suo Spirito, ne consegue che lo<br />

stesso Spirito è il Dio carità 254 . Inoltre, se fra i doni di Dio nessuno è più grande della<br />

carità e d’altra parte non c’è dono di Dio più grande dello Spirito Santo, che c’è di più<br />

conseguente che concludere che è lui stesso la Carità che è chiamata Dio ed è detta<br />

procedere da Dio? E, se la carità con cui il Padre ama il Figlio e il Figlio ama il Padre ci<br />

rivela l’ineffabile comunione dell’uno con l’altro, che c’è di più conseguente che<br />

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