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Sant'Agostino "De Trinitade"

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

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Colui che l’ha creato 98 . Nel testo precedente si legge: Rivestitevi dell’uomo nuovo che fu<br />

creato secondo Dio 99 , ed in questo: Rivestitevi dell’uomo nuovo che si rinnova secondo<br />

l’immagine di Colui che l’ha creato 100 . Là è detto: Secondo Dio, qui: secondo l’immagine<br />

di Colui che l’ha creato. E mentre prima scriveva: nella vera giustizia e santità, ora<br />

scrive: nella conoscenza di Dio. Dunque questo rinnovamento e questa riformazione dello<br />

spirito si verificano secondo Dio, o secondo l’immagine di Dio. Ma è detto: secondo Dio<br />

perché non si ritenga che si verifichi secondo un’altra creatura, ed è detto: secondo<br />

l’immagine di Dio per far comprendere che questo rinnovamento si attua là dove si trova<br />

l’immagine di Dio, cioè nello spirito. Allo stesso modo che diciamo morto secondo il<br />

corpo, non secondo lo spirito (spiritus), l’uomo che è fedele e giusto quando abbandona il<br />

corpo. Che vogliamo significare infatti quando diciamo che è morto secondo il corpo, se<br />

non che è morto con il corpo o nel corpo, non con l’anima o nell’anima? O ancora<br />

diciamo: "È bello secondo il corpo", o: "È forte secondo il corpo e non secondo l’anima<br />

(anima)"; queste espressioni hanno altro senso che questo: "È bello e forte nel corpo,<br />

non nell’anima"? Innumerevoli sono le espressioni di questo genere. Non intendiamo<br />

dunque l’espressione: secondo l’immagine di Colui che l’ha creato 101 come se l’immagine<br />

secondo la quale si attua questo rinnovamento fosse diversa da quella con la quale si<br />

rinnova.<br />

L’immagine si rinnova avvicinandosi progressivamente a Dio<br />

17. 23. Certo, il rinnovamento di cui ora si parla, non si compie istantaneamente con la<br />

conversione stessa, come il rinnovamento del Battesimo si compie istantaneamente con<br />

la remissione di tutti i peccati 102 , senza che rimanga da rimettere la più piccola colpa. Ma<br />

come una cosa è non avere più la febbre, altra cosa ristabilirsi dalla debolezza causata<br />

dalla febbre; ancora, come una cosa è estrarre il dardo conficcato nel corpo, altra cosa<br />

poi guarire con un’altra cura la ferita procurata dal dardo; così la prima cura consiste nel<br />

rimuovere la causa della malattia, ciò che avviene con il perdono di tutti i peccati, la<br />

seconda nel curare la malattia stessa, ciò che avviene a poco a poco progredendo nel<br />

rinnovamento di questa immagine. Questi due momenti sono indicati nel Salmo in cui si<br />

legge: Egli perdona tutte le tue iniquità, ciò che si attua nel Battesimo; poi il Salmo<br />

continua: Egli guarisce tutte le tue malattie 103 , ciò che si attua con i progressi quotidiani,<br />

quando si rinnova questa immagine. Di questo rinnovamento parla assai chiaramente<br />

l’Apostolo quando dice: Quantunque il nostro uomo esteriore vada deperendo, quello<br />

interiore però si rinnova di giorno in giorno 104 . Ora si rinnova nella conoscenza di Dio 105 ,<br />

cioè nella vera giustizia e santità 106 , secondo i termini usati dall’Apostolo nelle<br />

testimonianze che ho riportato un po’ più sopra. Dunque colui che di giorno in giorno si<br />

rinnova progredendo nella conoscenza di Dio e nella vera giustizia e santità trasporta il<br />

suo amore dalle cose temporali alle cose eterne, dalle cose sensibili alle intelligibili, dalle<br />

carnali alle spirituali; e si dedica con cura a separarsi dalle cose temporali, frenando ed<br />

indebolendo la passione, e ad unirsi con la carità a quelle eterne. Non gli è possibile però<br />

questo che nella misura in cui riceve l’aiuto di Dio. È Dio che l’ha detto: Senza di me non<br />

potete far nulla 107 . Chiunque l’ultimo giorno di questa vita sorprenda in tale progresso e<br />

accrescimento, e nella fede nel Mediatore, questi sarà accolto dai santi Angeli per essere<br />

condotto a Dio che ha onorato e per ricevere da lui la sua perfezione; alla fine dei tempi<br />

gli sarà dato un corpo incorruttibile per non essere destinato alla sofferenza, ma alla<br />

gloria. In questa immagine sarà perfetta la somiglianza di Dio 108 , quando sarà perfetta la<br />

visione di Dio. Di questa visione l’apostolo Paolo dice: Ora vediamo per mezzo di uno<br />

specchio in enigma, ma allora a faccia a faccia 109 . Egli dice pure: Noi che, a faccia velata,<br />

rispecchiamo la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine, salendo di<br />

gloria in gloria, in conformità all’operazione del Signore che è spirito 110 . È questo che si<br />

realizza in coloro che progrediscono di giorno in giorno nel bene.<br />

La piena somiglianza dell’immagine si avrà nella visione; il nostro corpo divenuto<br />

immortale ci renderà simili al Figlio<br />

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