23.02.2018 Views

Sant'Agostino "De Trinitade"

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

Il De Trinitate (Sulla Trinità) è un trattato in quindici libri di Agostino d'Ippona, considerato il suo capolavoro dogmatico. Infatti l'opera a quel tempo chiuse per sempre tutte le speculazioni e le incertezze che riguardavano la Trinità ovvero Dio stesso.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

vedere, quanto più scopriamo nel suo "dorso" la grandezza dell’amore con cui Cristo per<br />

primo ci ha amati 195 .<br />

La fede nella risurrezione di Cristo ci salva<br />

17. 29. Tuttavia è la fede della sua risurrezione in quella stessa carne che salva e<br />

giustifica: Se infatti - dice l’Apostolo - credi in cuor tuo che Dio lo ha risuscitato dai morti,<br />

sarai salvo 196 . Il quale - dice ancora l’Apostolo - fu consegnato per i peccati nostri e fu<br />

risuscitato per la nostra giustificazione 197 . Dunque è la risurrezione del corpo del Signore<br />

che è il merito della nostra fede. Che il suo corpo sia morto sulla croce della passione,<br />

anche i suoi nemici l’hanno creduto, ma non credono che sia risorto. Ciò credendo con<br />

assoluta certezza, noi lo contempliamo, per così dire, da una pietra incrollabile: è per<br />

questo che noi attendiamo con confidente speranza l’adozione, il riscatto del nostro corpo<br />

198<br />

. Perciò speriamo di vedere nelle membra di Cristo (e queste membra siamo noi) ciò<br />

che l’ortodossia della fede ci rivela realizzato in lui, come nel nostro capo. Da quella<br />

pietra non vuole essere visto se non nel suo "dorso" dopo che è passato: vuole che noi<br />

crediamo nella sua risurrezione. Pasqua infatti è un termine ebraico che significa<br />

passaggio. Per questo Giovanni Evangelista afferma: Ma prima della festa di Pasqua,<br />

sapendo Gesù che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre 199 .<br />

Solo nella Chiesa cattolica vede il dorso di Dio chi crede nella risurrezione di Cristo<br />

17. 30. Quelli che credono questo ma al di fuori della Chiesa cattolica, in qualche scisma<br />

o eresia, non vedono il "dorso" del Signore dal luogo posto vicino a lui. Che significa<br />

infatti l’espressione del Signore: Ecco un posto vicino a me e tu starai sulla pietra 200 ?<br />

Quale luogo sulla terra è vicino al Signore, se essere vicino a lui non è attingerlo<br />

spiritualmente? Infatti quale luogo non è vicino al Signore, che estende la sua potenza da<br />

un’estremità all’altra del mondo, e tutto amministra con bontà 201 , di cui è stato detto che<br />

il cielo è il suo trono e la terra lo sgabello dei suoi piedi; che disse: Qual è la casa che mi<br />

costruirete? Dov’è il luogo del mio riposo? Forse che tutte queste cose non sono state<br />

fatte dalla mia mano 202 ? Ma certamente il posto vicino a lui, in cui si sta sulla pietra, è la<br />

Chiesa cattolica stessa, nella quale vede con profitto la Pasqua, ossia il passaggio del<br />

Signore 203 , e il suo "dorso", cioè il suo corpo, chi crede nella risurrezione. È detto: Mettiti<br />

sulla roccia, mentre passerà la mia maestà 204 . Certo, perché appena è passata la maestà<br />

del Signore nella glorificazione di Gesù Cristo che risorge e ascende al Padre, noi siamo<br />

stati consolidati sulla pietra 205 . E Pietro stesso è stato consolidato allora in modo da poter<br />

predicare con coraggio colui che prima di essere stato consolidato aveva negato tre volte<br />

per timore 206 . Pietro senza dubbio per predestinazione era stato posto al sommo della<br />

roccia ma il Signore lo copriva ancora con la mano perché non vedesse. Pietro avrebbe<br />

visto più tardi il dorso di Cristo; ma questi non era ancora passato, passato s’intende<br />

dalla morte alla vita 207 , non era stato ancora glorificato con la risurrezione.<br />

La fede dei Giudei in Cristo risuscitato<br />

17. 31. Più avanti, nell’Esodo, la Scrittura dice: Ti coprirò con la mano finché io non sia<br />

passato. Poi ritirerò la mia mano e vedrai il mio dorso 208 . Ora molti Israeliti, che in quel<br />

momento Mosè prefigurava, dopo la risurrezione del Signore, credettero in lui, come se<br />

già ne vedessero il "dorso" e non avessero più la sua mano sui loro occhi. Perciò<br />

l’Evangelista ricorda questa profezia di Isaia: Rendi ottuso il cuore di questo popolo e<br />

ottura le sue orecchie e i suoi occhi accieca 209 . Infine non è assurdo intendere che si parli<br />

di loro nel Salmo: Poiché di giorno e di notte si è appesantita su di me la tua mano 210 ; di<br />

giorno, cioè quando forse faceva i miracoli evidenti e tuttavia non era riconosciuto da<br />

essi; di notte, invece, quando egli moriva nella sua passione ed essi erano certi della sua<br />

morte e della sua scomparsa come di quelle di qualsiasi altro uomo. Ma quando fu<br />

passato in modo che non potessero vederne che il "dorso", per la predicazione loro rivolta<br />

dall’apostolo Pietro sulla necessità che Cristo patisse e risorgesse 211 , furono compenetrati<br />

35

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!