28.05.2013 Views

Una lingua che combatte - DSpace@Unipr

Una lingua che combatte - DSpace@Unipr

Una lingua che combatte - DSpace@Unipr

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

La stasi come morte ma an<strong>che</strong> come opposizione alla dissoluzione si propone come<br />

elemento interpretativo, assolutamente reversibile. La figura della parola inerte, o <strong>che</strong>,<br />

al contrario, si muove, sottolinea la lotta tra punti di vista differenti, lo scontro tra la vita<br />

e la morte, tra il reale e l’utopico; ma è an<strong>che</strong> l’eredità intellettuale come qualcosa <strong>che</strong><br />

avanza e si tramanda.<br />

3.1.3. La poetica del non ancora<br />

Se proteggere le verità significa an<strong>che</strong> nasconderle, allora la poesia ha il compito di<br />

celare la loro potenzialità dietro una forma <strong>che</strong> finge di essere altro: con l’allegoria si<br />

creano due livelli di lettura, di cui il secondo è un contenuto di verità sociale, storica e<br />

politica sedimentato sotto gli strati del primo. 34 Questo principio regola tutto il pensiero<br />

di Fortini e si trova espresso nel saggio Astuti come colombe: «Farsi candidi come volpi<br />

e astuti come colombe. Confondere le piste, le identità. Avvelenare i pozzi». 35 Il<br />

travestimento poetico non deve allietare il lettore, ma generare in lui repulsione, non<br />

deve nascondere le contraddizioni, ma renderle più evidenti:<br />

Vorrei <strong>che</strong> a leggere una mia poesia sulle rose si ritraesse la mano come<br />

al viscido di un rettile. 36<br />

È un concetto talmente importante da ritornare a più riprese negli scritti o nelle<br />

interviste:<br />

vorrei veramente poter scrivere “in un bos<strong>che</strong>tto trova’ pastorella”, cioè<br />

cose <strong>che</strong> apparentemente non avessero nessun rapporto, nemmeno indiretto,<br />

con la mia ideologia. 37<br />

Come ha scritto Mengaldo, Fortini è un «poeta sempre politico, nel senso migliore,<br />

an<strong>che</strong> quando parla di alberi e di nidi»: 38<br />

34<br />

Si legga, tra gli altri, Romano Luperini, Controtempo, Napoli, Liguori Editore, 1999, p. 95: «Dati questi<br />

presupposti, qual è il metodo di lettura <strong>che</strong> Fortini propone? Lo definirei con un doppio movimento: storicizzare e<br />

attualizzare; o, meglio, storicizzare il testo in un passato puntuale per proiettarne il valore nel futuro. […] L’unica<br />

attualizzazione lecita di un testo è quella <strong>che</strong> considera il suo “adempimento” (uso a bella posta questa parola<br />

fortiniana a forte contenuto religioso). In tale prospettiva, a veder bene, i due movimenti sono uno solo: la<br />

storicizzazione, la messa a nudo del “contenuto di fatto”, è di per sé già premessa alla rivelazione del “contenuto di<br />

verità”, <strong>che</strong> a questo punto si presenta come adempimento del testo».<br />

35<br />

Franco Fortini, Astuti come colombe, in Verifica dei poteri, ora in Saggi ed epigrammi, cit., p. 67.<br />

36<br />

Ibidem.<br />

37<br />

Così Franco Fortini in Ferdinando Camon, Il mestiere di poeta, cit., p. 138.<br />

113

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!