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Una lingua che combatte - DSpace@Unipr

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tentativo di avvicinamento ad una realtà alternativa al tempo lineare dell’«effimero<br />

sole», verso quel limite in cui non c’è più il tempo, inteso come processo di evoluzione<br />

dalla natura alla storia, ma ci sono la natura, la fisicità, l’eros, in un insieme totale,<br />

simultaneo e circolare. In questo modo la scrittura à rebours di Penna può vincere la<br />

morte, o almeno può strappare al tempo quel poco <strong>che</strong> nelle poesie è detto: i versi<br />

riscrivono la vita, danno un’altra chance alla quotidianità umile e marginale dell’autore.<br />

Ne risulta un’immagine mentale di assoluta rêverie e speranza, 39 in cui gli oggetti, i<br />

paesaggi, i fanciulli escono dal loro tempo, per entrare in una dimensione sospensiva.<br />

Ciò <strong>che</strong> il desiderio fissa nella mente prende forma nel <strong>lingua</strong>ggio della poesia, <strong>che</strong> ne<br />

esprime l’essenza e la claritas, la luminosità, ma an<strong>che</strong> la fragilità e il vuoto intorno.<br />

39 Ancora Daniela Mar<strong>che</strong>schi, Sandro Penna fra poesia e prosa, in AA.VV., Sandro Penna. <strong>Una</strong> diversa<br />

modernità, cit., p. 111: «in Penna è proprio la Natura, la potenza del suo essere corporalmente in atto, la presenza del<br />

desiderio e del piacere carnale a farsi tempo, perciò a divenire coscienza di esso nel ricordo. La natura assume su di<br />

sé la storia e non viceversa». E sempre di Daniela Mar<strong>che</strong>schi si legga an<strong>che</strong> Sandro Penna. Corpo, tempo e<br />

narratività, cit., p. 30: «Al “primitivo” Penna non sarebbe quindi interessata la dimensione ideologica, una<br />

rivisitazione razionale astratta della realtà, condotta secondo criteri prestabiliti, ma piuttosto abitare un preciso tipo di<br />

tempo, tutto speciale: quello ciclico e cosmico del corpo, della pendolarità senza scampo fra piacere e dolore,<br />

possesso e perdita ineluttabile della vita; e quello del ritorno del medesimo proprio del bisogno naturale o desiderio».<br />

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