Una lingua che combatte - DSpace@Unipr
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UNA LINGUA CHE COMBATTE<br />
DOVE IL NIENTE DUOLE<br />
Ci sono versi <strong>che</strong> resistono all’opacità e all’imbarbarimento, a quella <strong>che</strong> Caproni<br />
chiamava bêtise («Al fuoco della bêtise, preferiamo / battere – invisibilmente – i denti»,<br />
La piccola cordigliera, o: i transfughi in Il Conte di Kevenhüller), e ci consegnano<br />
un’immagine limpida e assoluta del poeta, <strong>che</strong> sfiora il limite per descriverlo, viverlo e<br />
tramandarlo. Penna, Caproni, Fortini e Sereni nell’ultima stagione della loro vita si<br />
trovano ad intraprendere percorsi poetici in diretta relazione con la condizione<br />
dell’uomo in un tempo di incertezza e crisi.<br />
Le Stranezze e poi il Confuso sogno di Penna, gli anni Ottanta di Caproni, fino alla<br />
vertigine postuma di Res amissa, il Sereni di Stella variabile, o la strenua resistenza alla<br />
dispersione del Fortini di Paesaggio con serpente e poi di Composita solvantur – tutte<br />
raccolte dai titoli significativi di un rapporto instabile e disarmonico con la realtà – ci<br />
sottopongono alla prova della condizione ultima della letteratura.<br />
Se, come dice Gottfried Benn, la poesia è l’impronta digitale del poeta, essa pone<br />
non solo un problema linguistico, ma an<strong>che</strong> di ricerca e verifica dei valori su cui fondare<br />
il nostro essere nel mondo, nel punto in cui si manifesta l’impossibilità di esistenze<br />
ormai fuori tempo, in lotta contro la falsificazione del reale. In questo senso l’esperienza<br />
del poeta è trasgressione (etimologicamente: andare oltre, passare al di là):<br />
un gesto <strong>che</strong> concerne il limite; […] è il gesto <strong>che</strong> riconduce ognuna di<br />
queste esistenze ed ognuno di questi valori ai propri limiti, e quindi al Limite<br />
in cui si compie la decisione ontologica. 1<br />
Un percorso attraverso le ultime raccolte (in limine, ma an<strong>che</strong> postume) 2 di questi<br />
quattro autori permette di affrontare il problema del soggetto come «ente dinamico in<br />
1 Mi<strong>che</strong>l Foucault, Prefazione alla trasgressione in Scritti letterari, Milano, Feltrinelli, 2004 (1ª ed. 1971), pp.<br />
58-60.<br />
2<br />
Per quanto riguarda la vicenda editoriale di Res amissa di Caproni curata da Giorgio Agamben, si rimanda a<br />
Luigi Surdich, Le idee e la poesia. Montale e Caproni, cit., pp. 181-232. Per quanto riguarda invece la controversa<br />
edizione di Confuso sogno di Penna, curato da Elio Pecora, si legga Antonio Girardi, Cinque storie stilisti<strong>che</strong>. Saba,<br />
Penna, Bertolucci, Caproni, Sereni, Genova, Marietti, 1987, pp. 49-65.<br />
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