Una lingua che combatte - DSpace@Unipr
Una lingua che combatte - DSpace@Unipr
Una lingua che combatte - DSpace@Unipr
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
La città di cui sto parlando non esiste,<br />
è un’idea della ragione e della volontà.<br />
Nella speranza di essere compreso<br />
la chiamo con un nome sconosciuto.<br />
I suoi viali si aprono nel vuoto.<br />
[…]<br />
(La realtà, in L’ospite ingrato secondo)<br />
L’andamento nominale rende l’idea di una sintassi sussultoria, come se la poesia stessa<br />
fosse protesa sul vuoto, in procinto di scivolare. Il discorso si fa instabile, «quasi a<br />
segnalare l’assenza (la perdita) di una logica articolata secondo le gerarchie del<br />
pensiero»: 45 la frattura tra pensiero e mondo è ormai irrimediabile, ragione e volontà<br />
parlano di qualcosa <strong>che</strong> non esiste, perché è venuta meno definitivamente la possibilità<br />
di collegare i due piani, quello delle parole e quello della realtà. La città <strong>che</strong> «non<br />
esiste» è utopia, non luogo, spazio <strong>che</strong> si apre ad una serie di possibilità <strong>che</strong> si<br />
oppongono alla Storia e alla realtà propriamente intesa. È un atto di insurrezione contro<br />
questa realtà, come il «giglio di Saron» dalla «lucente […] inesistenza» (Per l’ultimo<br />
dell’anno 1975 ad Andrea Zanzotto, in Paesaggio con serpente). Tale poetica era stata<br />
formulata negli anni Sessanta in alcuni testi teorici in cui scriveva <strong>che</strong> «Deve essere<br />
combattuta qualsiasi forma di vita apparente cioè di mimesi» 46 e <strong>che</strong> «come scrittore –<br />
almeno nella misura in cui mi sia dato di comunicare ad un pubblico – mi dico di voler<br />
apparire il più astratto». 47 Astrazione dunque: le immagini poeti<strong>che</strong> «si susseguono<br />
secondo la loro vicinanza al sapere assoluto, e non secondo l’ideale estetico della<br />
coincidenza della forma sensibile e l’idea». 48 La poesia si definisce come resistenza ad<br />
una realtà <strong>che</strong> non manifesta tensioni rivoluzionarie e <strong>che</strong> imprigiona in atti meccanici<br />
senza prospettiva di futuro:<br />
191.<br />
[…]<br />
Le dattilografe mettono la copertina sulla contabile.<br />
I gatti si occupano dei fatti loro.<br />
Nel garage puliscono carburatori. Questa<br />
è la realtà. Se lasci cadere un giornale<br />
esso volteggia e raggiunge le ortensie.<br />
Non vuoi abbandonare la sintassi.<br />
La finzione è l’ultima speranza.<br />
[…]<br />
45 Alberto Asor Rosa, Un altro Novecento, Firenze, La Nuova Italia, 1999, p. 363.<br />
46 FrancoFortini, Poetica in nuce, in L’ospite ingrato primo, ora in Saggi ed epigrammi, cit., p. 963.<br />
47 Franco Fortini, Astuti come colombe, cit., p. 67.<br />
48 Guido Mazzoni, Forma e solitudine. Un’idea della poesia contemporanea, Milano, Marcos y Marcos, 2002, p.<br />
115