Una lingua che combatte - DSpace@Unipr

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Poesie scelte (1938-1973), a cura e con una introduzione di Pier Vincenzo Mengaldo, Milano, Oscar Mondadori, 1974. Una volta per sempre. Poesie 1938-1973, Torino, Einaudi, 1978. Metrica e biografia, in «Quaderni piacentini», 2, XX, 1981. Paesaggio con serpente, Torino, Einaudi, 1984. Insistenze, Garzanti, Milano, 1985. Nuovi saggi Italiani, Milano, Garzanti, 1987. Versi primi e distanti 1937-1957, con un’acquaforte di Franco Fortini, Milano, All’insegna del pesce d’oro, 1987. 1991. Extrema ratio. Note per un buon uso delle rovine, Milano, Garzanti, 1990. Versi scelti 1939-1989, Torino, Einaudi, 1990. Non solo oggi. Cinquantanove voci, a cura di Paolo Jachia, Roma, Editori Riuniti, Attraverso Pasolini, Torino, Einaudi, 1993. Composita solvantur, Torino, Einaudi, 1994. Poesie inedite, a cura di Pier Vincenzo Mengaldo, Torino, Einaudi, 1997. Saggi ed epigrammi, a cura e con un saggio introduttivo di Luca Lenzini e uno scritto di Rossana Rossanda, Milano, Mondadori «i Meridiani», 2003. Un giorno o l’altro, a cura di Marianna Marrucci e Valentina Tinacci, introduzione di Romano Luperini, Macerata, Quodlibet, 2006. VITTORIO SERENI 1995. Poesie (1935-1965), introduzione di Lanfranco Caretti, Milano, Mondadori, 1973. Franco Francese. La bestia addosso, Milano, All’insegna del pesce d’oro, 1976. Il musicante di Saint-Merry e altri versi tradotti, Torino, Einaudi, 1981. Poesie, edizione critica a cura di Dante Isella, Milano, Mondadori, «i Meridiani», Diario d’Algeria, con una prefazione di Giovanni Raboni, Torino, Einaudi, 1998. La tentazione della prosa, a cura di Giulia Raboni, introduzione di Giovanni Raboni, Milano, Mondadori, 1998. Il grande amico. Poesie (1935-1981), introduzione di Gilberto Lonardi e commento di Luca Lenzini, Milano, Rizzoli, 2004. 208
La casa nella poesia, presentazione di Pier Vincenzo Mengaldo, tavole di Enrico Della Torre, Parma, MUP Editore, 2005. SANDRO PENNA Poesie, Milano, Garzanti, 1957. Un po’ di febbre, risvolto di copertina di Giovanni Raboni, Milano, Garzanti, 1973. Stranezze, con una postfazione di Cesare Garboli, Milano, Garzanti, 1976. Confuso sogno, a cura e con una postfazione di Elio Pecora, Milano, Garzanti, 1980. Poesie, con una prefazione di Cesare Garboli, Milano, Garzanti, 1989. INTERVISTE Domenico Astengo, Una straziata allegria (intervista a Giorgio Caproni), «Corriere del Ticino»,11 febbraio 1989. Bertolucci, Sereni, Zanzotto, Porta, Conte, Cucchi, Sulla poesia. Conversazioni nelle scuole, con due interventi di Cesare Segre e Lucia Lumbelli, Parma, Pratiche Editrice, 1981. Ferdinando Camon, Il mestiere di poeta, Milano, Garzanti, 1982. Giorgio Caproni, “Era così bello parlare”. Conversazioni radiofoniche con Giorgio Caproni, prefazione di Luigi Surdich, Genova, il melangolo, 2004. Cesare Cavalleri, Giorgio Caproni a colloquio con Cavalleri, «Studi cattolici», 272, ottobre 1983 (poi in «Cultura e libri», III 16-17, settembre-dicembre 1986). Anna Del Bo Boffino, Il terzo occhio del poeta (intervista a Vittorio Sereni), in «Amica», 28 settembre 1982. Franco Fortini, Un dialogo ininterrotto. Interviste 1952-1994, a cura di Velio Abati, Torino, Bollati Boringhieri, 2003. Stefano Giovanardi, «Credo in un dio serpente» (intervista a Giorgio Caproni), «la Repubblica», 5 gennaio 1984. Giorgio Grieco, Non esiste, ma nella disperazione l’ho sempre cercato (intervista a Giorgio Caproni), «Gente», 13 gennaio 1984. 209
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della memoria e del futuro. Valga p
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viventi, di passati e venturi» ovv
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di separazione e d’esclusione, il
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Poesia significa in primo luogo lib
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dell’hic et nunc. La percezione f
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il senso di un distacco, di una lon
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procinto di essere spazzati via dag
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la pioggia fina, solo. Mi guardavan
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1.3. Essere contro: reazioni con lo
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originario rappresentato dalla natu
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paradossale, che non si apre al fut
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Italo Calvino ha parlato, a proposi
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vissuta e superata. Nei capitoli su
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Tra le pieghe della poesia si muove
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2.1. PENNA E CAPRONI: IL TEMPO INQU
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Fra la gioia dei grilli oscure fiac
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fenomeni non ha reazioni, ma torna
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L’immagine finale del «chiaro /
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Ecco la brevità e la lentezza di c
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determinazione temporale […]. Div
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con le macchine, nega ogni possibil
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Il tempo presente è però teso tra
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messo in discussione. In lui si sen
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Felice chi è diverso essendo egli
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essere occasione, per assumere una
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Non c’è conflitto e non c’è f
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Costretta in questa contingenza, la
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distanza, perché solo nella lontan
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l’allontanamento dalla civiltà,
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esserci che si confronta col pensie
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come si è detto, aveva parlato di
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Ma effimero è alle cave ansie il s
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tentativo di avvicinamento ad una r
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In Ritorno il deittico “là” in
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Di noi, testimoni del mondo, tutte
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I tre punti finali lasciano il disc
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Con una logica paradossale e corros
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Il ritorno si rivela per quello che
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Ogni rivoluzione genera una civilt
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La mia “sfiducia” non è sfiduc
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snaturano. Anche di quelle più sal
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3.1. FRANCO FORTINI: LA POETICA DEL
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Liberi in fermo dolore compagni. Or
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Le rughe sopra le mani La ruggine s
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macerie la possibilità di un futur
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ora i tegoli battagliati ora la pag
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che oppone sempre più tenacemente
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La stasi come morte ma anche come o
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La città di cui sto parlando non e
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Il desiderio e la separazione non c
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Fortini continua a disseminare nell
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totalità, e perciò disponibili al
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futuro, e che riconosce nel present
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3.2. VITTORIO SERENI: RECENSIONE E
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Io in poesia sono per le “cose”
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preghiera affinché un gesto si com
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Inverno a Luino, in cui la realtà
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ora presaghi. Ma tutto quanto non s
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vissuto storico. La conoscenza poet
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passato con il nostro io presente,
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Da queste premesse si attua il supe
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scrisse per l’edizione del Diario
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da mettere fuori gioco la coscienza
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Si ravvivassero mai. Sembrano ravvi
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Nella seconda strofa il vissuto ind
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in punta di lacrime, non piango nem
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Benjamin nelle sue Tesi di filosofi
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superati i limiti dell’io, la con
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3.3. FORTINI E SERENI: TRA OLTRANZA
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