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Una lingua che combatte - DSpace@Unipr

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3.3.<br />

FORTINI E SERENI:<br />

TRA OLTRANZA E REVERSIBILITÀ<br />

Nella prefazione all’edizione francese di Stella variabile, Fortini sostiene <strong>che</strong> Sereni<br />

«dice due verità», una «psicologica e storica» <strong>che</strong> testimonia degli avvenimenti della<br />

vita del poeta e dell’Italia, l’altra, invece, <strong>che</strong> «annuncia un al di là della poesia», una<br />

dimensione in cui «trionfa la morte». 1 Fortini sembra leggere e interpretare Sereni<br />

attraverso alcuni versi <strong>che</strong> riassumono lo snodo centrale della propria poetica. È<br />

immediato dunque il rimando a «uno è il tempo ma è di due verità» (La poesia delle<br />

rose, 2, in <strong>Una</strong> volta per sempre), <strong>che</strong> si trova a reagire con quanto aveva già messo in<br />

evidenza in Il tarlo:<br />

Voce minima promessa<br />

invisibile verità<br />

scricchiolío dell’alto tempo<br />

quanta calma sugli occhi lavati.<br />

Confidenza della fine<br />

per udirti quanto silenzio.<br />

(Franco Fortini, Il tarlo, in Poesia e errore)<br />

<strong>Una</strong> verità giace in superficie, l’altra invece è un’«invisibile verità», <strong>che</strong> proviene dal<br />

silenzio di un «alto tempo», e diventa «confidenza della fine». Fortini delinea così un<br />

sistema di segni in rapporto con il passato e con il futuro sino al loro limite estremo, <strong>che</strong><br />

preannuncia un nuovo inizio. 2 A questo proposito, proprio Sereni individua un tratto<br />

1 Si legga Franco Fortini, La plage et la sibylle. Une lecture de Sereni, in Vittorio Sereni, Étoile variable, traduit<br />

de l’italien par Philippe Renard et Bernard Simeone, préface de Franco Fortini, Paris, Verdier, 1987, pp. 7-8:<br />

«Comme toute vraie poésie, celle de Sereni dit deux vérités. La première psychologique et historique, édifie un<br />

protagoniste, un réseau de rapports, une fabula. La seconde dit quelque chose qui dépasse l’organisme littéraire,<br />

organe de sa phonation. Dans sa première vérité, la voix que nous nommons Sereni témoigne d’événements profonds<br />

et de tensions tout au long d’un demi-siècle d’histoire d’une nation tragique, l’Italie, mal comprise par l’Europe […].<br />

Dans sa seconde vérité, au contraire, sous des apparences urbaines et quotidiennes, elle annonce un au-delà de la<br />

poésie: dans cette voix – pas du tout étrange, voire “normale” – triomphe la mort. Contrairement à son contemporain<br />

Luzi ou à son cadet Zanzotto, Sereni n’assigne à la poésie aucune mission salvatrice». Si veda an<strong>che</strong> Franco Fortini,<br />

Verso il valico, in Nuovi saggi italiani, cit., pp. 170-178.<br />

2 E così Alfonso Berardinelli, Franco Fortini, cit., p. 119: «Il passato può essere distrutto e superato solo nella<br />

misura in cui se ne sia distrutto e superato, in quel lungo processo <strong>che</strong> è una rivoluzione, il dominio sociale, in tutte le<br />

sue forme». La rivoluzione (o, meglio, la speranza della rivoluzione) è dunque un processo <strong>che</strong> genera una rottura, un<br />

crollo, come il lento ma costante lavoro del tarlo.<br />

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