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PDF 5684 KB - Bio Suisse

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1.1.2013<br />

<strong>Bio</strong> <strong>Suisse</strong> – Direttive per la produzione, la trasformazione e il commercio di prodotti Gemma<br />

Parte V Direttive per l’importazione – 2 Prescrizioni produzione vegetale e allevamento di animali<br />

2.1.5.1 Definizione di prodotti chiaramente distinguibili<br />

La distinguibilità delle varietà si riferisce ai prodotti del raccolto.<br />

261<br />

In questo senso sono considerati prodotti chiaramente distinguibili le varietà che presentano caratteristiche<br />

esteriori visibilmente riscontrabili senza che sia necessario far ricorso ad una prova comparativa. Un esempio:<br />

semi di girasole striati rispetto a semi neri.<br />

Le varietà che si distinguono solo per lievi differenze di grandezza o colore riscontrabili solo confrontando le<br />

due varietà non sono considerate distinguibili.<br />

Senso della distinguibilità: le caratteristiche delle varietà dei prodotti devono poter essere verificate in modo<br />

indubbio anche dal destinatario della merce sulla scorta della descrizione della varietà senza prodotto comparativo.<br />

Ciò serve ad assicurare il flusso fisico delle merci.<br />

In caso di dubbio l’ente di controllo deve presentare alla CMI campioni delle varietà.<br />

2.2 Produzione vegetale<br />

2.2.1 Avvicendamento<br />

Base: parte II, capitolo 2.1<br />

2.2.1.1 Protezione del suolo<br />

L’avvicendamento deve presentare almeno il 20 % di colture che proteggono e rigenerano il suolo risp. che<br />

arricchiscono il suolo con sostanze nutritive. Sono esempi di tali colture:<br />

< leguminose da granella o miscele di leguminose da granella (p. es. soia, piselli, fave, lupino, avena/<br />

piselli, veccia)<br />

< sovescio (proporzionale alla durata della coltura)<br />

< maggese o residui della raccolta con inerbimento spontaneo di copertura (proporzionale alla durata della<br />

coltura)<br />

< prato artificiale o semina di leguminose (p. es. miscela di trifoglio, erba medica)<br />

All’infuori del periodo vegetativo almeno il 50 % della superficie coltivata aperta deve essere sufficientemente<br />

ricoperta con piante (vive o deperite). Per periodo vegetativo si intende il periodo principale di produzione<br />

di una determinata coltura in una determinata zona pedoclimatica (p. es. nelle regioni aride risp. semiaride<br />

dell’emisfero boreale il periodo vegetativo per grano duro e ortaggi è l’inverno).<br />

2.2.1.2 Riposo colturale<br />

Ad eccezione del riso, per le colture campicole annuali occorre rispettare un periodo di attesa di almeno 12<br />

mesi tra due colture principali della stessa specie. Nelle zone a clima temperato il riso può essere coltivato per<br />

due anni consecutivi (nell’avvicendamento il riso può essere coltivato al massimo due anni su tre). Nelle zone<br />

climatiche tropicali, rispettando le disposizioni di cui al punto 3, è possibile derogare a questa regola.<br />

I requisiti relativi all’avvicendamento con pause di coltivazione tra le colture principali non devono essere applicati<br />

in orticoltura e nella coltivazione di erbe.<br />

2.2.1.3 Deroghe<br />

In casi motivati è possibile derogare alle prescrizioni indicate sopra. La sostenibilità e la conformità alle direttive<br />

<strong>Bio</strong> <strong>Suisse</strong> dell’attuale avvicendamento sono verificate tra l’altro sulla scorta dei seguenti criteri:<br />

< gestione equilibrata dell’humus<br />

< impedimento dell’erosione<br />

< impedimento di perdite di sostanze nutritive (dilavamento ed erosione)<br />

< protezione preventiva delle piante<br />

< approvvigionamento con sostanze nutritive (arricchimento e mobilizzazione)<br />

< promozione della biodiversità (diversificazione dell‘avvicendamento)

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