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Iris di Kolibris

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Tomaso Kemeny<br />

Tomaso Kemeny<br />

Tomaso Kemeny nasce a Budapest nel 1938 e dal 1948<br />

vive a Milano. Nell’ottobre del 1969, con Ugo Carrega,<br />

Raffaele Perrotta, Antonio Agriesti, Alfonso Galasso e<br />

Antonino Gasbarri costituisce il centro suolo, in via G.B.<br />

Morgagni 35 a Milano, per la ricerca e la <strong>di</strong>ffusione della<br />

poesia avanzata. In un’epoca in cui la poesia veniva percepita<br />

come una lingua morta, la vita e l’attività delcentro<br />

furono motivate come segue:<br />

“a noi interessa che qui al nostro centro si parli <strong>di</strong> poesia:<br />

a noi interessa stimolare l’interesse verso la poesia:<br />

a noi interessa che i problemi della realtà vengano fuori<br />

dalla poesia:<br />

a noi interessa allargare l’idea stessa <strong>di</strong> poesia:<br />

a noi interessa fare sapere che la poesia non è morta e<br />

ci interessa farla uscire dal nostro centro”<br />

Come prima manifestazione ha creduto che un omaggio a<br />

Ezra Pound (30 0ttobre-10 novembre 1969), in occasione<br />

del suo 84esimo compleanno, fosse il più esemplare <strong>di</strong> questi<br />

interessi. Negli anni 1974-1975, con Nanni Cagnone,<br />

presso la Galleria “Il Mercato del Sale” <strong>di</strong> Milano, attiva i<br />

pomeriggi della Pratica della lettura, con rea<strong>di</strong>ng alternati<br />

al commento <strong>di</strong> memorabili testi poetici. Con Cesare<br />

Viviani, negli anni 1978 e 1979, presso il Club Turati <strong>di</strong><br />

Milano, organizza i due seminari sul “Movimento della poesia<br />

italiana negli anni ‘70”, richiamando l’attenzione sui<br />

lavori in corso e accendendo il <strong>di</strong>battito su una sorprendente<br />

varietà <strong>di</strong> posizioni. Nel 1988, in un mondo troppo<br />

sensibile alle istanze del Brutto, con Mario Bau<strong>di</strong>no, Giuseppe<br />

Conte, Rosita Copioli, Roberto Mussapi e Stefano<br />

Zecchi, celebra la Nascita delle Grazie a Riccione e poi a<br />

Milano, <strong>di</strong>scutendo le 19 Tesi sulla vita della bellezza con<br />

lo scopo <strong>di</strong> rigenerare i valori fondanti la sfera dell’umano.<br />

Il 1° ottobre del 1994, come azione <strong>di</strong>mostrativa, si pone<br />

alla testa <strong>di</strong> un “commando poetico” lombardo (tra i cui<br />

componenti si ricorda il contributo significativo <strong>di</strong> Adelio<br />

Valtorta) e interagendo con un commando ligure guidato<br />

da Giuseppe Conte, occupa la Chiesa <strong>di</strong> S. Croce a Firenze<br />

per recitare i Sepolcri davanti alla tomba <strong>di</strong> Ugo Foscolo<br />

dopo avere eseguito performances e pronunciato <strong>di</strong>scorsi<br />

a <strong>di</strong>fesa della poesia sul sagrato. Si riportano le 11 “parole<br />

d’or<strong>di</strong>ne” da lui vergate per il “commando” lombardo:<br />

Affidarsi, senza riserve, alla potenza dell’immaginazione<br />

creatrice.<br />

Eleggere S. Croce a centro cosmico della rinascita della<br />

bellezza e dell’arte.<br />

Affermare la verità della poesia e dell’arte con un gesto<br />

inconfutabile.<br />

Azzerare la corrotta vecchiaia del mondo.<br />

Sfidare l’arroganza delle spettacolarizzazioni plebee e<br />

televisive.<br />

Aprire il cuore del tempo <strong>di</strong>ssacrato a un raggio <strong>di</strong> bellezza.<br />

Opporsi alla cecità delle forze che avvelenano l’aria, l’acqua<br />

e la terra.<br />

Dire ad<strong>di</strong>o ai vezzi dell’apparenza per affrontare gli abissi<br />

dell’essere.<br />

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