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Iris di Kolibris

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Raïssa Oumançoff Maritain<br />

a cura <strong>di</strong> Carmela Cossa<br />

cisti e letterati. Anche grazie a questa rete multiforme <strong>di</strong><br />

relazioni Jacques potrà scrivere la sua opera monumentale,<br />

che spazia dalla metafisica alla mistica, dall’estetica alla poetica,<br />

dalla politica alla filosofia del <strong>di</strong>ritto, dall’epistemologia<br />

alla filosofia della natura. Ed è proprio a Meudon, nel<br />

1935, che Raïssa pubblica la sua prima raccolta <strong>di</strong> poesie.<br />

Nel 1940, a causa delle persecuzioni naziste, i coniugi<br />

Maritain emigrano in America, dove Jacques accetta <strong>di</strong><br />

svolgere una missione assegnatagli dal governo francese e<br />

insegna nelle Università <strong>di</strong> Princeton e della Columbia.<br />

Nel 1945 rientrano in Europa stabilendosi a Roma; qui<br />

Jacques, nominato ambasciatore <strong>di</strong> Francia presso la Santa<br />

Sede, fonda il Centro culturale “San Luigi dei Francesi”.<br />

Nel 1948 li ritroviamo <strong>di</strong> nuovo negli Stati Uniti, a Princeton,<br />

dove Jacques insegna filosofia morale e Raïssa pubblica<br />

nel 1949 l’opera autobiografica I gran<strong>di</strong> amici. Nel<br />

1959 muore Vera, la sorella che aveva con<strong>di</strong>viso con loro<br />

tutta la sua vita, e l’anno successivo, durante uno degli abituali<br />

rientri estivi in Francia, anche Raïssa si ammala e il 4<br />

novembre muore a Kolbsheim, in Alsatia.<br />

Nel 1964 esce postumo il Diario e nel 1968 la raccolta<br />

completa delle sue opere, con il titolo Poèmes et essais, entrambi<br />

per l’interessamento e la cura <strong>di</strong> Jacques, il quale,<br />

dopo la morte della moglie, si era ritirato nella Comunità<br />

<strong>di</strong> Tolosa dei Piccoli Fratelli <strong>di</strong> Gesù.<br />

Raïssa Oumançoff Maritain è autrice <strong>di</strong> numerosi scritti<br />

<strong>di</strong> varia natura, tra cui articoli, opere autobiografiche,<br />

poesie, prefazioni, recensioni, corrispondenze, traduzioni,<br />

i quali testimoniano la varietà dei suoi interessi e la partecipazione<br />

intensa alla vita culturale e intellettuale del suo<br />

tempo.<br />

Ma Raïssa è stata soprattutto una grande poetessa, una<br />

delle più significative poetesse religiose della Francia del<br />

secolo scorso, come ha sottolineato Pierre de Massot nella<br />

postfazione a Poèmes et essais. La sua produzione poetica è<br />

apparsa in <strong>di</strong>verse raccolte: La vie donnée, Labergerie, Paris<br />

1935; Lettre de nuit, Desclée de Brower, Paris 1939; Portes<br />

de l’Horizon, Regina Lau<strong>di</strong>s, Connecticut 1952; Aux creux<br />

du rocher, Alsatia, Paris 1954. In una lettera ad Albert Béguin,<br />

riportata nel suo Diario, ella scrive che la sua poesia<br />

era nata non già “nel rumoreggiare continuo dell’immaginazione,<br />

ma nel cuore del silenzio, quando questo silenzio<br />

aveva raggiunto un certo grado <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà e <strong>di</strong><br />

purezza”, perché ciò che ella si proponeva era <strong>di</strong> “tradurre<br />

in immagini della realtà la realtà senza immagini”, attraverso<br />

la sua continua <strong>di</strong>sposizione “a riferirsi all’essere, a<br />

contemplare le essenze attraverso le esistenze particolari”.<br />

Per questo Thomas Merton può affermare che la vera base<br />

dell’esperienza poetica <strong>di</strong> Raïssa Maritain, anche quando le<br />

sue poesie sembrano non <strong>di</strong>re nulla <strong>di</strong> preciso su Dio, è la<br />

sua intimità con il <strong>di</strong>vino. E la sua opinione è convalidata<br />

da Maurice Maurin, il quale riba<strong>di</strong>sce che “Raïssa ha detto<br />

tutto della sua preghiera e della sua vita per Dio nelle sue<br />

poesie, giacché ebbe il raro privilegio <strong>di</strong> poter esprimere la<br />

sua esperienza mistica in una intuizione poetica limpida e<br />

pura”. Nella poesia <strong>di</strong> Raïssa Maritain, infatti, è dappertutto<br />

palpabile l’amore, in cui tutto si lega, così come costante<br />

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