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DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

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Dispense di Strategie d’impresa 2003Professor Cristiano Ciappeigarantirsi il coinvolgimento nel lungo periodo attraverso un rapporto spesso personale, mentre il secondopotrà sbandierare annualmente i risultati ottenuti e i dividendi distribuiti.Al di la dell’eccessivo protagonismo che connota spesso lo stile imprenditoriale i suo principalevantaggio sta proprio nell’incessante opera di composizione e ricomposizione dell’unità d’impresa ancheattraverso il coinvolgimento diretto del vertice nella soluzione delle problematiche interne ai vari assetti diimpresa e nella soddisfazione dei legittimi interessi dei relativi stakeholders.Stante che la logica dell’investimento imposta la progettazione quasi ad una raccolta di proposte davalutare in sede di allocazione delle risorse, si preferisce affrontare questo momento in un ottica più orientataallo stile imprenditoriale, limitandola però solo alle sue competenze corporate.6.4.1 Il posizionamento programmato: orientamenti, indirizzi, sfide e obiettiviIl posizionamento programmato permette la formulazione da parte del corporate degli indirizzistrategici di fondo atti a ricomporre l’unità delle varie intenzioni strategiche espresse a livello di singolearticolazioni. Nella fissazione degli indirizzi generali di azioni si addiviene ad una formula strategica dicorporate che traduce l’interpretazione acquisita in una vera e propria intenzione strategica capace di: -rispondere alle situazioni critiche individuate; - promuovere e spronare il cambiamento necessario ad attuarele indicate risposte. L’intenzione strategica si sostanzia in: - orientamenti strategici del corporate; -specifiche direttive strategiche. A sua volta la direttiva strategica contiene: - sfide strategiche; - articolazionidegli obiettivi e dei parametri di performance. Gli orientamenti del corporate sono indirizzi generali cheinformano la formazione della strategia attraverso la cultura d’impresa con particolare riferimento ai valori, ealla conseguente gerarchia tra finalità, che presiedono alla elaborazione del pensiero strategico nel lungoperiodo (cinque-dieci anni). Questi orientamenti non di rado concorrono a informare anche i criteri diarticolazione strategica. L’orientamento strategico esprime ciò che è giusto e conveniente per l’impresa equindi il senso di ideali che si ritiene poter realizzare, fonte di quotidiana ispirazione per tutti gli attori. Ledirettive rientrano nell’attività di comando e coordinamento strategico del corporate e contengono lemodalità di risposta ai cruciali problemi con cui la strategia deve confrontarsi nel medio periodo (tre-cinqueanni). A differenza degli orientamenti incidono meno sull’identità d’impresa, hanno minor prospettivatemporale maggiore cogenza organizzativa.L’indicazione di orientamenti e di direttive definisce ma non esaurisce il problema strategico. Ledirettive, in particolare, possono quasi paragonarsi a delle scatole, spesso semivuote, con delle etichette chedovranno essere riempite dall’autonoma creatività e inventiva degli attori delle singole articolazioni, chepertanto devono essere adeguatamente sollecitati, convinti e coinvolti dal livello corporate. Ecco il motivoper cui la direttiva strategica si esprime di sovente in sfide e obiettivi. La sfida è di sprone rispetto alcambiamento, la sua portata evocativa, e quindi prevalentemente qualitativa, è una forza contagiosa chemotiva e coinvolge della quale sarebbe uopo poter dire: “fatti non foste per viver come bruti, ma per servirvirtute e conoscenza”. L’obiettivo, anche se di minor portata evocativa, motiva all’azione e il caratterequantitativo lo rende più facilmente misurabile e quindi idoneo ad attivare la responsabilità dell’attoreinteressato e a divenire strumento di controllo direzionale.Oltre agli obiettivi, generalmente economico-finanziari per i singoli business (crescita, reddito, cashflow),a livello corporate vengono anche fissati i parametri di performance per le funzioni accentrate. Adesempio un parametro piuttosto utilizzato per la valutazione sintetica della funzione finanza e il differenzialetra tasso del costo del denaro d’impresa e il prime-rate medio annuo che tipicamente è una performance piùorientata all’efficienza, che all’efficacia della raccolta di capitali.6.4.2 La generazione e la selezione di alternativeLa concreata generazione di alternative e la loro selezione è forse la fase clou di tutto il processo diformazione della strategia in cui i momenti dell’interpretazione, della progettazione e dell’implementazionesi sovrappongono e si confondono maggiormente. Intelligenza, volontà e motivazioni formano quasi untutt’uno che definisce l’azione. Vari modelli psicologici, sociologici e anche filosofici hanno visioni diversedel diverso combinarsi di questi tre momenti, forse più o meno corrispondenti ai vari stili di selezione dellecondotte da parte dei diversi attori. Le possibilità sono davvero infinite, si pensi a chi decide il criteriod’interpretazione e ne deriva analiticamente tutto le azioni conseguenti, chi attua il “gramsciano” principiodel pessimismo dell’intelligenza e dell’ottimismo della volontà, chi ancora si lancia in progetti arditi facendo13

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