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DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

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Dispense di Strategie d’impresa 2003Professor Cristiano Ciappei∆F.di∆F.dorischi e oneriTFR= Acc= AccTFRrischi e oneri− UtUt = Utilizzo del fondoTFR− Utrischi e oneriInoltre l’Attivo corrente (e quindi la relativa variazione) possono essere scomposte nella somma di duecomponenti:1. la componente operativa misurata dalla somma delle rimanenze e dei crediti verso clienti;2. la componente finanziaria costituita dalla liquidità e dai crediti finanziari.∆Ac= ∆Ac fin + ∆Ac opInfine, i debiti possono essere suddivisi in base alla durata:∆MT breve∆MT = ∆MT lungo + ∆MT breve = ∆MT lungo + ∆MT fin + ∆MT opSostituendo le precedenti relazioni nella [1] risulta che:∆ Im m + ∆Ac− ∆MT− ∆CS− ∆Ris+ Un + Ut + Ut = Un + Acc + Acct−1TFRrischi e oneririschi e oneriTFR∆CCN op ∆CCN fin∆Imm = ∆AC op - ∆MT op + ∆AC fin - ∆MT fin - ∆MT lungo - ∆CS – ∆Ris + Un t-1 + Ut TFR ++ Ut rischi e oneri = Un + Acc rischi e oneri + Acc TFR + Amm + svalutazAl secondo membro è stato aggiunto e tolto il valore degli ammortamenti (Amm) e delle svalutazioni dielementi iscritti nell’attivo (svalut).In definitiva, l’autofinanziamento risulta pari a:∆Capitale investito ∆fonti esterne fattori correttivi∆Imm + ∆CCN op + ∆CCN fin + Ut TFR + Ut rischi e oneri + Un t-1 – ∆MT lungo – ∆CS – ∆Ris + Amm ++ Svalutaz = AUTOFINANZIAMENTO =Un + Acc rischi e oneri + Acc TFR + Amm + SvalutazL’autofinanziamento può cioè essere interpretato sotto due diversi punti di vista: quello patrimoniale equello reddituale. In un’ottica patrimoniale (prima parte della relazione), l’autofinanziamento è costituitodalla variazione del capitale investito nell’impresa diminuita della variazione relativa alle fonti difinanziamento esterno. In altri termini, esso è misurato dal valore degli investimenti (sia in immobilizzazioniche in capitale circolante, che in utilizzi di fondi spese e distribuzione di dividendi) non coperti da fontiesterne. In un’ottica reddituale, invece (seconda parte della relazione), l’autofinanziamento è ottenutosommando al risultato di esercizio il valore dei costi non monetari. Naturalmente tutte le aree di attività incui può essere suddivisa la complessiva gestione aziendale sono in grado di produrre un certo livello diautofinanziamento. Fra le diverse aree comunque, una “posizione privilegiata” è occupata dalla gestionecorrente. Il vertice è infatti principalmente interessato a determinare il grado di autofinanziamento prodottodalle attività di gestione che alimentano l’attività corrente dell’azienda. Le operazioni suddette si riferisconoal capitale circolante netto inteso come differenza aritmetica fra l’attivo corrente (liquidità, magazzino ecrediti) e l’indebitamento a breve. Quindi analizzare l’autofinanziamento prodotto dalla gestione correntesignifica studiare la capacità dell’impresa di produrre ricchezza attraverso le caratteristiche operazioni diacquisto-trasformazione-vendita che generano, tra l’altro, crediti, debiti e rimanenze.Fra le due vie proposte per calcolare l’autofinanziamento, la seconda risulta indubbiamente più sempliceed immediata.194

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