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DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

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Dispense di Strategie d’impresa 2003Professor Cristiano Ciappeielemento dell’attivo fisso. In altri termini, la precedente operazione causa un flusso di autofinanziamento, manon una variazione del capitale circolante.Generalmente gli elementi patrimoniali generati dai processi tipici della gestione corrente sonocaratterizzati da un ciclo finanziario a breve; a volte tuttavia, come nel caso appena visto, presentano unadurata maggiore. In altre parole, non vi è necessariamente coincidenza piena fra attività e passività correntied attività e passività a breve termine. La seconda causa della discrasia fra autofinanziamento e variazionedel circolante è schematizzata nella seguente figura.Fig. 8 Classificazione delle tipologie di autofinanziamento derivante dalla gestione extra corrente<strong>GESTIONE</strong> EXTRACORRENTEAutofinanziamento dellagestione non correnteFlussi di net cashflowFlussi di elementinon circolantiOltre alla gestione corrente, che produce o distrugge circolante, altre operazioni aziendali influenzano illivello del capitale circolante netto e concorrono a determinare le variazioni di livello che esso presenta fral’inizio e la fine di un determinato esercizio. Tali operazioni sono definibili come estranee alla gestionecorrente. Esempi sono forniti dalle operazioni relative agli investimenti, i disinvestimenti, all’accensione eall’estinzione di finanziamenti, la corresponsione di dividendi e interessi. Tali operazioni generano flussifinanziari che possono avere come contropartita delle variazioni negli elementi finanziari del capitalecircolante, o negli elementi del capitale non circolante. Di conseguenza, non tutte le poste del CCN sonoprodotte da flussi di autofinanziamento. Il pagamento dei dividendi in contanti modifica ad esempio il livellodella cassa; l’acquisto di partecipazioni strategiche in altre imprese crea delle immobilizzazioni di caratterefinanziario, l’accensione di finanziamenti bancari a breve modifica la componente finanziaria del CCN,ecc… (in ogni caso, le operazioni non appartenenti alla gestione non caratteristica non influenzano glielementi del capitale circolante netto operativo. Quando l’impresa ottiene un’apertura di credito in c/c, adesempio, nasce una passività finanziaria a breve e non un debito commerciale).1.4 L’interpretazione per indicatori e indiciL’interpretazione dei valori permette di apprezzare la presenza di equilibri delle componentieconomiche, patrimoniali e finanziarie. Tradizionalmente la metodologia più utilizzata a tal fine è l’analisi dibilancio svolta attraverso indici (rapporti fra le grandezze) previa riclassificazione dei prospetti di StatoPatrimoniale, Conto Economico e Rendiconto Finanziario. Il contesto degli indicatori è stato oggetto dinotevole attenzione da parte della dottrina e della realtà operativa, ed esiste oggi una letteratura copiosa etalvolta discorde. Uno dei primi contributi italiani in materia fu apportato da Masi nel 1932, ma la vera epropria letteratura in materia ha un primo sviluppo compiuto solo al termine degli anni 60 e durante i primi70 (Masi 1932, passim). Già nel 1951 Onida raggruppava gli indici di bilancio in indicatori di attività,elasticità, efficienza e redditività (Onida 1951, p. 129). Bergamin Barbato è tra i primi autori ad evidenziare ilimiti degli indicatori di bilancio primo tra tutti: il problema degli indicatori ad offrirne una visioneprospettica dell’attività dell’azienda stessa; l’incapacità dei quozienti di fornire notizie fini a se stessi,evidenziando, non solo la propedeuticità, ma l’essenzialità dell’operazione di confronto; il legame trasignificatività degli indicatori e quella dei dati di bilancio (Bergamin Barbato 1974, p. 5). Tra le tassonomiepiù feconde per le proposte attuali si ricordano quelle di Coda e Caramiello.Il primo costruisce, nella classica tradizione degli affidamenti bancari, un modello per sviluppare lostudio della solvibilità a breve termine d’impresa, articolando il ragionamento attorno a quattro puntifondamentali: l’analisi della liquidità; l’analisi della solidità patrimoniale; l’analisi della redditività; l’analisi200

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