12.07.2015 Views

DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Dispense di Strategie d’impresa 2003Professor Cristiano Ciappei1.1 L’interpretazione della dinamica finanziariaL’insieme di cicli relativi ai diversi fattori produttivi costituisce la dinamica finanziaria dell’impresa(Brugger, 1975, p. 730). Ciò non significa però che la dinamica complessiva risulti dalla semplice sommadelle singole dinamiche; queste infatti con il loro intrecciarsi producono un risultato complessivo che hadelle caratteristiche diverse da quelle dei singoli cicli finanziari. Nel caso, ad esempio, di acquisto di materieprime, ciascuna singola operazione produce un fabbisogno di natura temporanea legato alla necessità direperire i fondi per l’acquisto della risorsa. Il ripetersi con continuità e contestoticità di tali operazioni neltempo però fa si che l’impresa debba affrontare un fabbisogno durevole e non temporaneo. Allo stesso modo,alcuni finanziamenti a breve termine, come ad esempio le aperture di credito in c\c, costituiscono di fattodelle fonti a medio lungo termine a causa del loro continuo rinnovarsi una volta scaduti.Naturalmente, i fabbisogni finanziari o monetari non sono prodotti solo dalle operazioni relative allagestione corrente. Più in generale, i fabbisogni possono essere generati dai seguenti fattori: gli investimentiin capitale immobilizzato e in capitale circolante; i rimborsi di capitale proprio; i rimborsi di capitale didebito; le remunerazioni del capitale di debito e del capitale proprio.Le fonti di finanziamento, invece, sono invece generate da operazioni che implicano la creazione dirisorse finanziarie o monetarie. Si parla, sotto questo profilo, di incremento di risorse. Esse sono generate daiseguenti fattori: i disinvestimenti (per cessione o eliminazione, ad esempio) di capitale immobilizzato e dicapitale circolante; l’accensione di capitale di debito; l’accensione di capitale di rischio; le vendite diprodotti e di servizi e le remunerazione degli investimenti accessori o complementari rispetto a quelli tipici.Nella dottrina sono stati elaborati diversi modelli di prospetti, finanziari e monetari, per l’analisi delladinamica dei flussi. Nell’ottica dell’assetto imprenditoriale tali prospetti rappresentano strumenti di controllodiretti a consentire la gestione dello sviluppo aziendale senza alterare le condizioni di liquidità dell’impresa.L’analisi dei flussi considera tipicamente le variazioni del capitale circolante netto o della cassa. Uno deiprimi prospetti elaborati per l’analisi delle variazioni del capitale circolante netto è riconducibile all’opera diFinney e Cole in “The Journal of Accountancy”, 1920: gli autori proponevano un rendiconto dimostrativo deifondi realizzati nell’esercizio e il loro impiego. La novità dello schema era data dal fatto che le vocidell’attivo e del passivo corrente risultavano raggruppate insieme nell’unico saldo “incremento (odecremento) del capitale d’esercizio”, inserito nella sezione del totale minore così da agire da elementobilanciante. In altre parole, l’oggetto principale dello schema era la variazione complessiva dell’entità delcircolante, mentre i cambiamenti nelle altre voci patrimoniali rappresentavano le cause, positive o negative,di tale modificazione. In effetti, le variazioni tra due stati patrimoniali successivi non chiariscono ledinamiche finanziarie se non opportunamente raggruppare le variazioni relative a determinate categorie dielementi patrimoniali, distinguendo quelle che riguardano il capitale fisso da quelle relative al capitalecircolante (quest’ultimo analizzato in un apposito allegato) (Finney 1923). Quindi In realtà l’analisi dei flussidi cassa sembra essere più importante di quella del circolante per esprimere un giudizio sull’equilibriofinanziario nel breve periodo. Se un’impresa non riesce a produrre liquidità sufficiente per fronteggiare lenecessità giornaliere, rischia, nonostante una buona redditività, di trovarsi in una condizione critica. Lavalutazione delle variazione della risorsa cassa è effettuata attraverso il rendiconto monetario. Brugger(1975, p. 33) presenta in merito un rendiconto in forma scalare che evidenzia le variazioni delle disponibilitàliquide separando il flusso monetario derivante dalla gestione corrente dai flussi estranei a tale gestione.Nella rappresentazione che segue i flussi estranei alla gestione corrente sono suddivisi a seconda cheriguardino la sfera degli investimenti o quella dei finanziamenti. Il fabbisogno nascente dalle attivitàproduttive dell’impresa è mostrato dalla voce “Saldo della gestione operativa”, mentre il fabbisognoderivante dal servizio prestiti e dal pagamento dei dividendi è rappresentato dal “Saldo della gestionefinanziaria”.174

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!