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DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

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Dispense di Strategie d’impresa 2003Professor Cristiano Ciappei2) indicatori di applicazione che dovrebbero costantemente sorvegliare e quantificare il grado diapplicazione del regolamento; 3) indicatori di integrazione che valutano l’integrazione dellavariabile ambientale con le altre variabili.b3) indicatori ecofinanziari (o di efficienza economica), permettono di correlare gli interventi afavore della protezione ambientale con i costi di gestione e di investimento necessari, e valutarequindi l’efficienza economica dell’impresa nella gestione delle variabili ambientali. L’impresache spende relativamente molto per la protezione ambientale potrebbe essere considerataproattiva o difensiva a seconda del tipo di spesa della situazione prima della spesa e di quellasuccessiva (Bartolomeo, Malaman, Pavan, Sammarco, 1995, p. 180).2.7 Gli impatti delle strategie d’impresa nell’ambienteLe politiche di sviluppo delle imprese, pur potendo condurre ad un miglioramento della qualità dellavita dell’uomo, comportano quasi sempre anche una serie di rischi per la “salute” umana ed ambientale.L’ambiente di riferimento per l’impresa, concepito nel senso ampio del termine, è rappresentato dalcomplesso di fattori naturali, umani, sociali, culturali ed economici che caratterizzano le aree circostanti iluoghi coinvolti in una certa iniziativa. La considerazione degli impatti che le iniziative economicheaziendali producono e la socializzazione delle relative scelte permettono di aumentare il consenso, o diminimizzare il dissenso intorno alle iniziative dell’impresa.In effetti l’iniziativa dell’impresa può avere una forte incidenza sull’ambiente tale da creare benefici odanni non strettamente economico/finanziari, ovvero costi/benefici cosiddetti “fuori mercato”. Un impatto diimportanza comunque tale da modificare il giudizio sull’opportunità o meno di effettuare l’investimento.L’eventualità che un progetto aziendale possa avere impatti così rilevanti sull’ambiente allarga il concetto distakeholders ed aumenta la rete di interrelazioni che legano l’impresa ai soggetti che le ruotano intorno.Al fine di tenere conto di quel complesso di effetti positivi e negativi che, prodotti da un progetto, siriversano sull’ambiente in senso ampio, sono stati messi a punto diversi metodi, sintetizzabili in due tipi ditecniche di analisi monetaria e di analisi non monetaria.Le tecniche di analisi monetaria che traducono tutti i vantaggi e gli svantaggi di un progetto in moneta,utilizzando per gli effetti tipicamente non monetari opportune tecniche di valutazione. Costituiscono unesempio le seguenti metodologie: l’analisi costi/benefici (ACB); l’analisi costi/efficacia; l'analisicosti/risultati.Le tecniche di analisi non monetaria, di matrice più ingegneristica, sono sorte per rispondere allecritiche circa gli utilizzi spesso impropri e forzati delle metodologie monetarie. Appartengono a questofilone: l’analisi multicriteri, la valutazione di impatto ambientale (VIA) e l’analisi del rischio.2.7.1 L’analisi costi beneficiTradizionalmente il metodo più importante tra quelli appartenenti al primo filone è l’analisicosti/benefici. Il principio generale della ACB consiste nell’individuare la migliore fra le varie alternativeprogettuali o di verificare, in caso di alternativa solitaria, che almeno i costi prevedibili del progetto sianoinferiori ai benefici, in modo che la condizione finale, ovvero dopo la realizzazione del progetto, sia miglioredi quella iniziale (Bresso M. e Russo R., 1989; Rapisarda Sasson C., 1994).L’articolazione dell’ACB si può così sintetizzare: identificazione degli effetti positivi e negativi prodottidal progetto; stima degli effetti individuati; valutazione monetaria dei vantaggi e degli svantaggi stimati.Ovviamente, nel caso di costi e benefici già espressi in moneta la seconda e la terza fase coincidono. Imaggiori limiti della tecnica in questione riguardano proprio la fase di quantificazione monetaria delleconseguenze ambientali del progetto. Infatti esistono difficoltà sia nella fase di concreta attribuzione divalore economico/monetario a beni ambientali tipicamente non monetari, sia nel riportare al momento attualeeffetti che si verificano scaglionati nel tempo.Relativamente alla prima problematica (attribuzione di modulo monetario) si osserva che la letteraturapropone due tipi di tecniche di valutazione: quelle “dirette” e quelle “indirette”.Le tecniche di valutazione dirette cercano di determinare il valore che gli individui attribuiscono ai beniambientali o collegandoli ad altri beni che hanno un prezzo di mercato oppure attraverso indagini con cui sichiede direttamente agli interessati di valorizzare i beni ambientali. Esempi di queste tecniche sono: l’analisi277

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