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DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

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Dispense di Strategie d’impresa 2003Professor Cristiano CiappeiFig. 11Leve gestione caratteristicaprezzo di vendita;dilazione media concessa ai clienti;tempo di giacenza dei prodotti finiti;dilazione media ottenuta dai fornitorivolume di vendita minima programmatastandard produttivo;prezzo medio di acquisto delle materie prime;costo orario della manodopera (diretta e indiretta);ore di presenza media del personale produttivo;ore di lavoro per prodotto;personale di marketing, di ricerca e sviluppo e «indiretto»;incidenza servizi esterni;quota di fatturato destinata alle attività di marketing.Leve gestione non caratteristicaNumero degli impiantiDebiti verso fornitori impiantiLeve gestione finanziariaestinzione dei finanziamenti esistentiAumento di fonti finanziarie esogeneTasso di interesse attivo sui crediti finanziari e sui c/c attiviTasso di interesse passivo sui debiti finanziari e sui c/c passiviAltre operazioni di gestione finanziariaIl momento successivo consiste nel riassumere la struttura aziendale in un modello di relazionimatematiche fra grandezze aziendali e leve strategiche. Tale modello è necessariamente una semplificazionedella realtà e può raggiungere il livello di complessità desiderato. L’ampia disponibilità di programmiinformatici facilita notevolmente tale tipo di interpretazione. In generale, la struttura aziendale può esserevista come un insieme di stock e di flussi. Le grandezze stock rappresentano la consistenza di determinatifattori in un dato istante di tempo. Le grandezze flusso invece misurano la variazione intervenuta negli stockin un certo arco temporale (coincidente generalmente con il periodo amministrativo). Il modello può alloraessere visto come un insieme di relazioni matematiche e/o probabilistiche che collegano le principaligrandezze stock e flusso con le leve strategiche. Una volta costruito il modello, la fase successiva èrappresentata dalla costruzione del bilancio preventivo basato su previsioni delle grandezze aziendali e delleleve strategiche.Infine, l’ultima tappa consiste nel compiere l’interpretazione di sensitività vera e propria con il calcolodei coefficienti di elasticità. Tali coefficienti misurano l’efficacia con cui le diverse leve sono in grado diindirizzare la gestione nella direzione voluta e permettono di individuare i punti di forza e/o di debolezzadella struttura aziendale, fornendo dunque preziose indicazioni strategiche.1.6.4 Un esempio di interpretazione di sensitivitàIn generale, l’interpretazione di sensitività deve essere considerata alla stregua di «vestito» da costruiresu misura dell’impresa analizzata. In seguito come esempio viene utilizzato come riferimento una ipoteticaimpresa di produzione monoprodotto. Per semplicità, viene considerata esclusivamente l’area operativa213

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