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DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

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Dispense di Strategie d’impresa 2003Professor Cristiano Ciappeistima (Renoldi, 1992 in Palmieri, 1999, p. 156). I flussi di royalty attesi sono previsti mediante la definizionedi due variabili:- la grandezza cui parametrare le royalties (Palmieri, 1999, p. 157): solitamente il pagamento delleroyalties nei contratti di licenza d’uso di un marchio o un brevetto è funzione del fatturato raggiuntocon i prodotti venduti (marchio) o realizzati (brevetto);- il royalty rate da applicare alla grandezza precedente: la scelta del coefficiente congruo dovrebbeavvenire sulla base dei caratteri distintivi del bene immateriale considerato (grado di notorietà,molteplicità d’uso, prospettive di settore, posizione del ciclo di vita, ecc.) e dovrebbe consentire ladefinizione della “forza” della intangible. La difficoltà maggiore dell’operazione risiede nellasensibilità del royalty rate sia al settore di riferimento che alle tipologie del prodotto-servizio cui larisorsa immateriale è associata (Palmieri, 1999, p. 157).3.12 I criteri “patrimoniali complessi” di valutazione delle intangiblesTradizionalmente la dottrina e la prassi hanno risolto il problema della valutazione delle risorseimmateriali proponendo criteri di stima impliciti, capaci di esprimere le stesse solo in termini generici equalitativi.La crescente consapevolezza dell’importanza del contributo dato dalle risorse immateriali allaformazione del valore economico d’impresa ha, tuttavia, reso urgente la necessità di elaborare criterivalutativi che esprimano in modo esplicito le intangibles assets.Accanto a metodi di valutazione classici, che esprimono il valore economico del capitale con criterireddituali o finanziari (considerando tutti gli elementi materiali ed immateriali integranti l’impresa) o comela somma algebrica del patrimonio netto rettificato e del valore di avviamento, si affermano i “criteripatrimoniali complessi” basati sulla scomposizione analitica del capitale aziendale complessivo, in modo davalutare separatamente i Beni Immateriali, uniche intangibles assets suscettibili di valutazione autonoma.Il valore economico del capitale è quindi distinto in (Palmieri, 1999, pp. 160-162):- valore del patrimonio netto rettificato consistente nell’esprimere a valori correnti gli elementidell’attivo e del passivo;- valore dei Beni Immateriali stimati attraverso i criteri prima scritti (costi, flussi attesi, osservazioni dimercato) in modo da evidenziare il Bene Immateriale più forte, ovvero più rappresentativodell’impresa;- valore di Avviamento ottenuto in via residuale dal valore delle risorse immateriali non suscettibili divalutazione indipendente.4. La Resource-Based View e l’approccio basato sulle competenzeLa teoria dell’impresa basata sulle risorse (resource-based view), che emerge negli anni ’80 comeevoluzione degli studi di strategia (Lippman e Rumelt, 1982; Teece, 1980; Nelson e Winter, 1982; Dierickx eCool, 1989; Peteraf, 1993; De Leo, 1995; ecc.), trova anche ampi riferimenti nei lavori degli economistiSchumpeter (1956) e Penrose (1959). Essa sottolinea la rilevanza della dotazione delle risorse e dellecompetenze come prerequisito per la realizzazione delle strategie competitive da parte delle imprese(Buttignon, 1996, p. 6).Il paradigma della competizione basata sulle competenze ricollega il vantaggio competitivo a renditeche afferiscono alle imprese in virtù di una maggiore efficienza rispetto ai concorrenti. L’impresa ottienerendite differenziali, non grazie agli investimenti strategici volti a scoraggiare l’entrata dei concorrenti, maperché in grado di produrre a minori costi o di offrire prodotti o servizi che si distinguono per una maggiorequalità o superiore performance. La RBV enfatizza, quindi, le competenze e la dotazione di fattori specificidell’impresa, e vede le rendite ricardiane quale prerogativa dei possessori di risorse scarse, idiosincratiche,difficilmente replicabili in tempi brevi 1 .1 Il concetto di rendita a cui si riferiscono coloro che si rifanno alle teorie dell’impresa fondata sulle risorse differisce,parzialmente, da quello elaborato nel XIX secolo e sviluppato, soprattutto, da Ricardo. Quest’ultimo, infatti, si riferiscealla redditività in eccesso, rispetto al costo dei fattori impiegati, derivante dallo sfruttamento o dal possesso di risorsedisponibili in quantità fisse o limitate. La fonte della rendita così intesa risulta, quindi, la scarsità delle risorse, siatangibili (terre, minerali, impianti unici) che intangibili (talento unico, cultura, informazioni, brevetti). Gli studiosi della94

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