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DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

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Dispense di Strategie d’impresa 2003Professor Cristiano CiappeiCAPITOLO TERZORISORSE E COMPETENZE1. IntroduzioneLe risorse sono costituite da stock di fattori produttivi a disposizione (posseduti o controllati)dell’impresa, che sono trasformate in beni (prodotti e servizi) utilizzando un’ampia gamma di attivitàaziendali e meccanismi organizzativi (…). Le competenze, invece, si riferiscono alla capacità dell’impresa diimpiegare le risorse, tipicamente in combinazione, utilizzando processi organizzativi e meccanismi culturali,per raggiungere determinati risultati. Esse si caratterizzano come processi, materiali e immateriali, fondatisull’informazione, che sono firm-specific e sono sviluppate attraverso complesse interazioni tra le risorsedell’impresa (Amit e Shoemaker in Buttignon, 1996, p. 13).Le risorse dell’impresa afferiscono a fattori produttivi autonomamente identificabili, le competenzescaturiscono dall’interazione di un sistema di risorse e si rilevano in funzione dell’impatto che hanno sulfunzionamento complessivo dell’impresa. Le risorse giocano un ruolo fondamentale nella definizione diidentità dell’impresa. Per comprendere dunque il potenziale competitivo di un’impresa, è necessarioanalizzare i modi attraverso cui le risorse vengono combinate e interagiscono nell’ambito di particolariattività. Le imprese sono dotate di insiemi di risorse eterogenee. Nel caso in cui queste siano difficilmenteimitabili e riproducibili, possono risultare fonte di vantaggio competitivo. Le asimmetrie nella dotazionedelle risorse si riflettono sulle caratteristiche dei processi aziendali (qualità, efficienza, rapidità, e così via) edei prodotti (diverso grado di customer satisfaction) (Grant, 1994, pp. 123-134).Molti autori utilizzano in modo intercambiabile i due termini: routines e competenze; si ritiene tuttaviache i due concetti sottostanti debbano essere distinti. Le routine appartengono al più ampio insieme dellecompetenze, essendo le prime una manifestazione comportamentale delle seconde. Il successo e l’efficacia diuna routine derivano dall’abilità dell’impresa di combinare sinergicamente le risorse di cui essa è inpossesso, abilità e capacità che vengono sviluppate in modo incrementale all’interno della stessa e cherisultano difficilmente trasferibili e condivisibili in quanto costituite da una forte componente tacita. Leroutine appartengono quindi a quella serie di manifestazioni comportamentali degli individuidell’organizzazione, che incorporano la loro conoscenza e grazie ad essa possono esistere. Mancando lacapacità di combinare e sfruttare in modo efficace le risorse aziendali, mancando cioè le competenze, leroutine non esisterebbero. O quantomeno esisterebbero esclusivamente in quelle forme ripetitive edautomatiche, sviluppate attraverso la replicazione di certi comportamenti, riducendosi a banali fenomeni diproblem-solving, venendo meno quell’aspetto fondamentale di ricerca continua delle alternative migliori daadottare in sostituzione delle soluzioni sub-ottimali.2. Routines e competenze: l’approccio basato sulle capacità dinamicheIl concetto di routine organizzative ed il relativo modello d’impresa sono stati elaborati da Nelson eWinter nel 1982 e costituiscono tutt’oggi un’alternativa alla teoria classica di strategic management. Il lorostudio è in genere considerato una delle prime riflessioni teoriche in cui l’impresa venga considerata comerepertorio di risorse e competenze ed è quindi ricollegabile al recente dibattito sulla natura delle corecompetence e sulle modalità attraverso le quali queste si diffondono all’interno delle organizzazioni.Di seguito illustreremo dapprima i contributi più significativi alla teoria delle routine organizzative,rilevando le caratteristiche che differenziano i vari approcci, dopodiché metteremo in evidenza il ruolo dei67

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