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DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

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Dispense di Strategie d’impresa 2003Professor Cristiano CiappeiPer bilancio ambientale si intende la misurazione, qualitativa e quantitativa, dell’impatto ambientaledell’attività d’impresa, espressa sia dal consumo di risorse naturali necessarie al suo funzionamento, chedalla sua emissione di sostanze inquinanti nell’ecosistema. Il bilancio ambientale, elemento più significativoper la raccolta e le elaborazioni delle informazioni in campo ambientale che può essere parte del più ampiobilancio sociale, riguarda un singolo impianto, prodotto o la totalità dell’impresa. Tale bilancio mira a fornireuna visione completa e approfondita delle interrelazioni tra la singola organizzazione e l’ambiente attraversodei quadri contabili contenenti conti quantitativo-fisici ed economici, che permettono di evidenziare lerelazioni esistenti tra le spese sostenute per la protezione ambientale e i risultati in termini di riduzione o diprevenzione dell’inquinamento.Per redigere il bilancio ambientale, occorre progettarne la struttura, compiere scelte precise riguardantidati e indicatori, con l’obiettivo di consentire valutazioni sintetiche e analitiche da cui derivi un quadrocomplessivo dell’impegno ambientale dell’azienda ed una misura globale attendibile del progresso chel’azienda ha compiuto nella gestione delle proprie operazioni, in termini di efficienza ambientale. Il bilancioambientale, analogamente al bilancio economico-finanziario, deve essere lo strumento principale,istituzionale per riferire sui rapporti fra azienda e ambiente a tutte le controparti dell’azienda: azionisti,clienti, personale, comunità sociali e politiche.La redazione di un bilancio ambientale non è una semplice opera di comunicazione e di immagine,poiché implica il riconoscimento di una responsabilità specifica nei confronti dell’ambiente come bene evalore da tutelare (Longo, 1993, 256-258).Gli obiettivi, del bilancio ambientale sono quelli di verificare e misurare il progresso ambientale inmodo da rendere nota la trasparenza ambientale dell’impresa, sia nella comunicazione esterna (stakeholders),sia in quella interna (personale). Per raggiungere tali obiettivi, il bilancio ambientale deve consolidare in uninsieme coerente le informazioni riguardanti gli effetti ambientali delle operazioni dell’azienda verificandonela congruenza e correlando i dati alle scelte e azioni del management.Un’interpretazione diffusa del concetto di bilancio ambientale è di confronto fra ciò che l’impresaprende dall’ambiente e ciò che gli restituisce. In effetti la definizione più diffusa è proprio quella di unipotetico confronto fra input-output (Longo, 1993, 258-260). Ai fini di un confronto tra input-output, deveesserci la possibilità di creare un sistema di contabilizzazione di tutti i flussi in entrata e in uscita di materieprime, aria, acqua, energia, beni intermedi prodotti finali e rifiuti, da ciò deriva uno schema di bilancioambientale dove l’azienda, è una scatola nera nella quale entrano risorse naturali, materie prime ed energia,e dalla quale escono prodotti, rifiuti, emissioni e prodotti intangibili (informazione sensibilizzazione eeducazione ambientale).Il bilancio ambientale viene definito “bilancio incrementale” nel senso che riporta un risultato sinteticopositivo solo se a parità di output (prodotti finiti, ma anche scarti, rifiuti ed inquinamento) si riesce adiminuire l’utilizzo degli input (costituiti da risorse naturali). Il problema principale, nel riconoscimento diun bilancio positivo è la mancanza di omogeneità nell’unità di misurazione degli input e degli output,questione che può essere superata, secondo Muller Wenk, considerando non tanto le singole grandezze(Muller Wenk R.,1990) ma il “loro effetto” espresso in termini del seguente “fattore di omogeneità”:Ecofattore=1/CMa*C/ CMa.dove, “C” rappresenta il carico ambientale effettivo, mentre “CMa” è il carico ambientale massimoammissibile. Il rapporto “C/ CMa” indica la scarsità ecologica, che è il presupposto su cui si basa l’assunto e“1/CMa” permette di equilibrare l’emissioni del processo rispetto al carico massimo sopportabile (Cerbioni,1999, p. 119). Il prodotto di questo eco-fattore per le grandezze fisiche fornisce un valore assoluto espressivodell’impatto ambientale. Stante la correttezza formale della teoria, questa è di difficile applicazione, inquanto l’individuazione del massimo carico ambientale ammissibile è spesso impossibile per mancanza didati.Di fronte alla necessità di un costante controllo delle performance ambientali il bilancio ambientalemostra però i suoi limiti, poiché tale strumento permette di apprezzare solo le variazioni intervenute fraperiodi diversi, ma non in termini di valore assoluto. Potrebbe essere utile, secondo altri, introdurre deiparametri che consentano una confrontabilità tra i dati, depurandoli da variazioni dovute a cause nondirettamente collegabili alla politica e ai programmi ambientali dell’azienda. Tra i molteplici parametri èstato individuato primo tra tutti il “valore aggiunto”, misura economica che ha allo stesso tempo valenzasociale, al quale si aggiungono: fatturato, profitto, costo del lavoro; ognuno dei quali rappresenta unamisura della produzione di valore dell’impresa (Papucci, 2001/2002 p.122 e ss.).268

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