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DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

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Dispense di Strategie d’impresa 2003Professor Cristiano Ciappei2.6 Gli strumenti di interpretazione del contesto ecologico delle impreseA fronte della nuova sensibilità ambientale sorge l’esigenza di disporre di strumenti che consentano nonsolo la gestione strategica ed operativa della variabile ambientale, ma anche di mezzi con cui misurare,valutare e controllare la propria efficienza ecologica. Nonostante l’innegabile difficoltà di quantificarepuntualmente la performance aziendale in campo ambientale, negli ultimi anni sono stati sviluppati sistemiidonei a fornire una rappresentazione del complessivo impatto dell’impresa sull’ambiente fisico-naturale edelle linee d’azione intraprese per ridurre gli effetti. Questi strumenti vengono distinti tra:a) strumenti di comunicazione ambientale esterna, redatti per: una sempre maggiore pressione deigoverni e dell’opinione pubblica sull’impresa per le problematiche aziendali; la complessità delleproblematiche ambientali; l’esigenza di coniugare l’obiettivo di sviluppo e tutela dell’ambiente; laconsapevolezza del management della necessità di sviluppare una politica proattiva.b) strumenti di informativa ambientale interna.I principali, esaminati di seguito, sono: l’ecolabelling, l’audit ambientale, la contabilità verde, l’ecobilancioed alcuni indicatori parziali di performance.2.6.1 L’ ecolabelingCon l’ecolabeling un organismo privato o pubblico procede ad assegnare, su base volontaria,un’etichetta con la finalità di informare i consumatori sul rispetto ambientale dei vari prodotti. Questostrumento di comunicazione esterna, permette di valutare l’eco-compatibilità dei prodotti in modo misurabileconsentendo, inoltre, al consumatore di individuare prontamente un prodotto a basso impatto ambientale,ovvero più rispettoso dell’ambiente.Con il Regolamento CEE n° 880/92 il consiglio delle comunità Europee ha istituito un sistema diassegnazione di un marchio di qualità ecologica dei prodotti tesa a : “promuovere la concezione, laproduzione la commercializzazione e l’uso di prodotti aventi un minor impatto ambientale durante l’interociclo di vita del prodotto”, fornendo ai consumatori una maggiore informazione sull’impatto ambientale deiprodotti senza “compromettere la sicurezza dei materiali stessi e dei lavoratori, ne incidere in modosignificativo sulle qualità che rendono il prodotto idonea all’uso”. L’istituzione di tale etichettatura dovrà inprospettiva costituire una guida per i consumatori, funzione che verrà assolta nel modo migliore stabilendodei criteri uniformi per l’assegnazione del marchio in tutta la Comunità Europea. Tuttavia, il marchio sullasostenibilità ambientale dei prodotti della comunità si affianca ed è complementare ad altri sistemi dietichettatura già presenti sul mercato europeo. La Germania ad esempio, è stata una delle prime nazioni adaver realizzato un Istituto di Certificazione della Qualità Ambientale di prodotti (Bevacqua, Cascinai, 1999,p.78). Il marchio Angelo Azzurro si basa sui criteri di confronto tra più prodotti destinati alla stessautilizzazione ed è teso alla identificazione di quelli maggiormente compatibili con l’ambiente tramitel’analisi dell’intero ciclo di vita, della loro sicurezza d’uso e la valutazione delle emissioni inquinantiassociate all’utilizzo, alla produzione e allo smaltimento. Anche in Francia, nei Paesi Bassi, e in Spagna sonostate istituite etichette ecologiche. Attualmente, secondo il Regolamento CEE n° 880/92, operativo anche inItalia, le condizioni di assegnazione dei marchi ecolabel sono definite per gruppi di prodotti, per ognuno deiquali sono stabiliti criteri ecologici specifici e la validità. L’apposizione di etichette ecologiche, quindi, è unprocedimento che inizia con l’analisi di un prodotto da parte di organismi tecnici appositi e termina con ilrilascio della certificazione, la quale attesta imparzialmente l’eco-compatibilità dei prodotti.Gli obiettivi dell’assegnazione di un’etichetta ecologica sono molteplici, tra questi: aumentarel’attenzione dei consumatori sulla tematica ecologica e stimolare l’acquisto di prodotti environmentallyfriendly; dare informazioni chiare e corrette relative all’eco-compatibilità dei prodotti; fare pressione suifabbricanti perché considerino l’effettivo impatto ambientale dei propri prodotti.L’iter da seguire per ottenere l’ecolabel è complesso, è la Commissione Europea ad avviare le procedureper l’assegnazione del marchio di qualità, su richiesta dell’Organismo nazionale competente o su propriainiziativa, previa consultazione di un Forum specificamente istituito (Bartolomeo, Malaman, Pavan,Sammarco, 1995, pp. 127). Il procedimento può essere suddiviso nelle seguenti fasi: 1) si scelgono letipologie di prodotto partendo dalla finalità di tutela ambientali; 2) viene valutato e analizzato l’impattoambientale del prodotto, con riferimento all’intero ciclo di vita (tale analisi è svolta dal comitato che cural’assegnazione dell’etichetta ecologica); 3) vengono definiti gli standard di riferimento, oggettivi everificabili sulla base dei quali è possibile la concessione dell’ecolabel (la rigidità di questi ultimiavvantaggia la salvaguardia ambientale, ma scoraggia le imprese a richiederlo); 4) infine, viene delimitata264

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