12.07.2015 Views

DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Dispense di Strategie d’impresa 2003Professor Cristiano Ciappeiautomaticamente la stessa soluzione ogni volta che si presenta il medesimo stimolo. Entrando incontatto con gli altri membri dell’organizzazione essi diffondono la routine (quel patterncomportamentale ripetitivo), attraverso storie e racconti di esperienze di lavoro, ecc., fino almomento in cui, pur restando patrimonio della memoria degli individui, la routine diventa peculiaree caratteristica dell’organizzazione;• in realtà, l’idea che la memoria organizzativa sia semplicemente costituita dalla somma dellememorie individuali non spiega perché, attraverso il turn-over negativo e l’assenza di alcuni membridell’organizzazione per brevi periodi di tempo (viaggi, malattie, maternità, ecc.), non si paralizzil’attività dell’impresa.• Al fine di non disperdere la conoscenza organizzativa e per fare in modo che non venga danneggiataa causa dell’allontanamento di alcuni dei suoi membri, l’organizzazione costruisce delle memorieartificiali, in cui le conoscenze vengono registrate e accumulate. Sono costituite da documenti,archivi di dati, manuali, ecc. contenenti notizie e informazioni che sia a causa della razionalitàlimitata che caratterizza i membri dell’organizzazione, sia per gli effetti del turn-over negativo,andrebbero altrimenti persi.• non tutte le conoscenze sono però codificabili o formalizzabili in qualche modo; le cosiddetteconoscenze tacite non si prestano ad essere oggetto di “archiviazione”, anzi, data la loro natura, sonoincorporate nelle attività degli individui e possono essere trasmesse solo attraverso la lororipetizione.• Il terzo meccanismo indicato da Nelson e Winter grazie al quale avviene l’accumulazione dellaconoscenza consiste nella “routinizzazione dell’attività” (Narduzzo, 1997, p. 20). La ripetizione e lariproposizione delle pratiche quotidiane proprie dei membri dell’impresa rappresentano ilmeccanismo di costituzione della memoria organizzativa.Il remembering by doing consente di conservare le competenze di carattere procedurale edessenzialmente tacite che si sottraggono ad alternativi meccanismi di memorizzazione.2.2.2 Routine come risoluzione del conflittoAttraverso l’osservazione del comportamento dei membri di un’organizzazione si può notare unanotevole discrepanza tra ciò che si fa e ciò che invece si dovrebbe fare. Queste discrepanze possono esserericondotte agli aspetti motivazionali del lavoro, alle divergenze di interessi ed ai conflitti che sorgono tra imembri dell’organizzazione. Per Nelson e Winter, le routine costituiscono uno strumento di negoziazione delconflitto (truce), in quanto stabiliscono un compromesso tra le aspettative e le motivazioni divergenti che siconsolidano con le pratiche aziendali (Narduzzo e Warglien, 1998, p. 73).I processi di negoziazione nella risoluzione dei conflitti risultano diffusi all’interno dell’organizzazione;essi si instaurano ad ogni livello della scala gerarchica, nei rapporti supervisore/controllato e, potenzialmenteogni volta che esistano delle divergenze di interessi tra i membri dell’organizzazione. Le routine chescaturiscono dai meccanismi di truce non sono mai completamente esplicite, a maggior ragione quandorisultano in palese contrasto con le procedure standard. Ecco perché i nuovi membri possono venire aconoscenza degli accomodamenti e dei termini della negoziazione esclusivamente attraverso l’osservazione ela condivisione delle abitudini degli altri membri.2.2.3 Routine come gerarchiaNell’ambito delle routine e delle regole decisionali interne all’impresa, Nelson e Winter individuano unordine gerarchico e distinguono regole di decisione di ordine inferiore (le procedure più meccaniche) e diordine superiore (le politiche aziendali). Appartengono al primo tipo di routine le procedure operativestandard, come la determinazione di come e quanto produrre date certe condizioni (la quantità di capitaleinvestito, gli impianti utilizzati, ecc.). Sono esempio del secondo tipo le routine che producono scelte diinvestimento e processi deliberati che presuppongono una fase di search finalizzata all’individuazione deimodi migliori per fare le cose (Narduzzo, 1997, p. 27).A loro volta i processi di selezione possono costituire delle routine ossia consistere in patterncomportamentali, ripetuti in modo automatico, attraverso i quali vengono generate, valutate e selezionatedelle alternative.69

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!