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DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

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Dispense di Strategie d’impresa 2003Professor Cristiano Ciappeistudio, con l’obiettivo di arrivare a una proposta metodologica per la realizzazione dei bilanci ambientalid’impresa congruenti con l’impostazione teorica data ai conti ambientali nazionali.Le considerazioni che hanno spinto la fondazione Mattei verso una tale ricerca sono: da un lato, chebuone statistiche nazionali nascono dalla rilevazione di dati uniformi ed affidabili presso i singoli settoriistituzionali; dall’altro che l’ambiente è divenuto ormai una variabile strategica fondamentale per l’impresa,la cui gestione richiede strumenti contabili utilizzabili sia come mezzo di comunicazione con l’esterno, siaper il controllo dei costi e la razionalizzazione degli investimenti in un’area di crescente importanza.Il bilancio ambientale diventa quindi uno strumento principe per la raccolta, l’organizzazione ed unaprima valutazione dei dati ambientali di base, e punto di partenza fondamentale per le successive e piùsofisticate valutazioni sulla “compatibilità ambientale” e sulla “sostenibilità” dell’attività d’impresa.L’idea di bilancio ambientale accolta dalla Fondazione Eni, lo vede come strumento contabile in gradodi fornire un quadro organico sia delle interrelazioni tra impresa e ambiente naturale, attraversol’opportuna rappresentazione dei dati quantitativi e qualitativi relativi all’impatto ambientale delle attivitàproduttive, e dello sforzo economico e finanziario sostenuto dall’impresa per la protezione dell’ambiente(Sammarco, 1994).L’obiettivo, quindi, è la costruzione di un quadro contabile completo, comprendente sia indicatori fisici,sia misure monetarie della spesa sostenuta al fine di ridurre o prevenire l’inquinamento. Un tale operare,consente la valutazione dell’efficacia della politica ambientale dell’impresa in un determinato arcotemporale, e il bilancio ambientale diventa uno strumento effettivo di gestione e controllo, oltre che unelemento di comunicazione con le parti sociali interessate (Sammarco, 1994).Le caratteristiche fondamentali di tale metodologia sono:a. rileva in modo esaustivo dati di tipo fisico relativi sia alle risorse naturali utilizzate come input neiprocessi produttivi, sia alle emissioni nell’atmosfera, agli scarichi idrici, ai rifiuti e al rumoreprodotto dall’attività d’impresa;b. rileva in modo completo i dati di tipo monetario relativi alla spesa sostenuta dall’impresa per laprotezione dell’ambiente;c. consente, per quanto possibile, collegamenti organizati tra la contabilità fisica (punto a) e lacontabilità monetaria (punto b);d. è basata su una metodologia che sia applicabile alle differenti realtà d’impresa e che pertanto siadotata di un elevato grado di flessibilità;e. è sottoponibile a verifica sia da parte dei responsabili delle strategie ambientali d’impresa, sia daparte di esperti esterni e di società di auditing ambientale;f. è conforme alle esigenze di rilevazione dell’Istituto Statistico Nazionale (ISTAT), in modo dacostruire la base, per quanto riguarda le imprese, per la redazione dei conti ambientali nazionali(Bartolomeo, Malaman, Pavan, Sammarco, 1995, pp. 53-54).La struttura del bilancio ambientale d’impresa è composta da quadri contabili distinti:a) il quadro contabile delle risorse (conti fisici), raccoglie informazioni relative ai flussi fisici di beniutilizzati dall’impresa nel processo produttivo in qualità di consumi intermedi, composti da beniprodotti dal sistema industriale, da un lato e materie prime non prodotte dal sistema industriale, madirettamente attinte dal patrimonio naturale, dall’altro. Questa tavola è importante perché dà unavisione completa dell’impatto delle risorse impiegate nel processo produttivo, e permette di valutarela dinamica del livello di inquinamento prodotto. Inoltre, tale quadro contabile aiuta a capire evalutare la composizione fisica del prodotto finito e il suo contenuto inquinante, divenendoinformazione base per la costruzione del bilancio ambientale di prodotto. Infine, partendo da questidati è possibile effettuare una valutazione immediata della rilevanza ambientale del mix di consumiintermedi sia in termini di impoverimento delle risorse naturali, che della intrinseca pericolosità perl’ambiente connessa al loro utilizzo. Le informazioni da rilevare sono quantità fisiche e monetarie dirisorse misurate al momento dell’acquisto, mentre quelle relative alle risorse prodotte esistono giaall’interno dell’impresa, per i consumi intermedi non prodotti si deve rilevare le sole quantità fisichein quanto a “costo zero”. Nel quadro contabile le quantità sono suddivise per società appartenenti algruppo o esterne, evidenziando così la massa totale di risorse movimentate, ma tenendole distinteallo stesso tempo. Le informazioni che possono essere ottenute dall’osservazione finale e da unaclassificazione degli input, sono molteplici, ad esempio l’esistenza o meno di sostanze pericolose chenecessitano di un monitoraggio dettagliato, oppure l’ottenimento di un bilancio materiale di singolesostanze inquinanti, registrando quantità in entrata e in uscita.271

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