12.07.2015 Views

DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Dispense di Strategie d’impresa 2003Professor Cristiano Ciappei1993 ha mostrato “alcuni elementi di ‘crisi’ del metodo concertativo e/o delle modalità della suaapplicazione, addebitabili in alcuni casi soprattutto a fattori squisitamente politici, in altri ad una ancoracarente cultura della concertazione e condivisione delle sue regole, che ne ha reso incerta la stabilità”(Bellardi, 1999, p.90). Nonostante questa situazione, tuttavia, “la linea della concertazione sociale non solonon è venuta meno, ma è stata anzi progressivamente aggiornata, completata ed adeguata dal punto di vistadelle misure da adottare, degli obiettivi da perseguire e delle regole da applicare” (Bellardi, 1999, p.91).Infine, un ulteriore e recente stimolo allo sviluppo delle relazioni industriali proviene dalle politichestabilite a livello di comunità europea: d’altra parte, nonostante che gli accordi sulla politica sociale presi inquesto ambito “esprimano l’esigenza di una concertazione a livello comunitario delle priorità e degliobiettivi generali delle politiche nazionali di innovazione legislativa (..) non è prevedibile che nel prossimofuturo si realizzi un coordinamento deliberato a livello sovranazionale delle relazioni industriali in grado dicontrastare le spinte a livello nazionale o locale verso pratiche incontrollate di dumping sociale e di regolarela competizione tra regimi nazionali” (Bordogna, 1996, p.480, in: Bellardi, 1999, p.101). Lo sviluppo dellaconcertazione può essere indotto, piuttosto, dalla ‘europeizzazione’ della politica degli interessi nazionali,determinata dalla necessità dei governi degli stati membri di adeguare il quadro economico-istituzionaleinterno agli obblighi ed agli standard di derivazione comunitaria. La negoziazione con le parti sociali, infatti,appare il metodo più idoneo ad ottenere quel consenso volontario ed attivo che è così importante per ilsuccesso competitivo e per il comune tentativo di difendere particolari politiche nazionali (Bellardi, 1999,p.101. Si veda anche: Schmitter P.C. e Grote J.R., 1997, p.209 e ss.).1.7 Procedure e strutture della contrattazione collettivaAl pari di ogni altra componetene delle relazioni industriali anche la contrattazione collettiva, aprescindere dal livello a cui è considerata, risulta influenzata dal contesto economico, politico e legale in cuisi realizza (Treu T., 1998, in “Dialoghi sul sistema”).I diversi livelli su cui si basa il modello di svolgimento delle relazioni sindacali e contrattuali sonoemersi in seguito allo sviluppo storico della contrattazione: tra tali livelli non si crea un vero e propriocollegamento normativo volto a determinarne cadenze e contenuti, ma, l’esperienza storica rileva che, inogni caso, tra i livelli esiste una certa suddivisione per quanto riguarda le competenze negoziali (Giudici,1995, p.90-91).Tab. 2 I diversi livelli di base delle relazioni sindacaliIl livellointerconfederaleIl livellonazionaleIl livelloaziendaleTale livello si distingue per fare riferimento ad accordi che non hanno una durataprestabilita nel tempo: sono intese che si percepiscono come assunte a tempoindeterminato e vengono rinegoziate solo quando il loro contenuto non sembra piùadeguato alla mutata realtà, o quando una delle parti ritiene di poter usufruire di una forzacontrattuale tale da consentirle di modificare in meglio le precedenti pattuizioni. Gliargomenti trattati negli accordi interconfederali si distinguono in: normativi edeconomici. I primi riguardano materie di interesse comune a tutti i lavoratori,indipendentemente dalla loro appartenenza merceologica; mentre i secondi fissanoobiettivi e politiche economiche condivisi, ponendosi quindi come punti di riferimentoper gli altri livelli negoziali chiamati a tradurre in pratica gli orientamenti generali in essicontenuti (Giudici, 1995, p.91-92).I contratti collettivi nazionali di settore regolamentano una serie di materie specifiche delsettore di appartenenza, sia di carattere normativo che di carattere economico. La duratadi tali contratti, rivista dall’accordo del 1993 –Protocollo tra Governo, imprese e sindacatidel luglio 1993- è di quattro anni per la parte normativa e di due anni per quellaeconomica. Da un punto di vista contenutistico gli argomenti trattati in tali accordiriguardano: orari di lavoro, inquadramenti professionali, ferie, trattamenti di malattia edinfortunio e quant’altro si riferisca alle concrete condizioni di lavoro (Giudici, 1995, p.92-93)Tale livello di contrattazione si è sviluppato sul finire degli anni Sessanta come tentativodi una gran parte della base operaia di sottrarsi ai condizionamenti sindacali nella gestionedella politica rivendicativa. La durata di tali accordi segue quella degli accordi nazionali,mentre i contenuti si riferiscono ad aspetti tipici della vita aziendale (ambiente di lavoro,252

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!