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DISPENSE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II (nuovo ...

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Dispense di Strategie d’impresa 2003Professor Cristiano Ciappeidecifrare e prevedere, non ha più senso parlare di strategia competitiva quale adattamento a quest’ultimo; lastrategia competitiva diviene, più propriamente, il mezzo con cui il management procede a costruire ilproprio contesto, al fine di poter sviluppare la propria capacità strategica e progettuale in coerenza con lapropria dotazione di risorse materiali ed immateriali. In altre parole, se i bisogni sono indistinti, la tecnologiafortemente evolutiva e le istituzioni incapaci di percepire in tempo il cambiamento, allora il managementdeve abbandonare l’idea di adattarsi a tutto ciò ed agire, piuttosto, nel senso di costruire il contesto in cuiopera in base alle sue esigenze specifiche (Ancarani F., 1999, p. 144-145). Infine, per concludere le analogietra l’approccio ermeneutico e altre nuove visioni della concorrenza, la capacità che dev’essere individuatanella strategia competitiva di non presupporre soltanto lo sfruttamento al meglio le risorse esistenti, ma,piuttosto, la gestione delle stesse in modo da ricercare le migliori opportunità per difenderle, svilupparle edaccrescerle (logica incrementale di generazione delle risorse).In conclusione, l’interpretazione del fenomeno concorrenziale e la strategia idonea, secondo laprospettiva ermeneutica, implica riferirsi ad un contesto “soggettivo” ed attivato, nel senso che ogni impresaprocede a selezionare clienti e concorrenti che sono rilevanti per essa in base alle sue caratteristiche ed allapropria dotazione di risorse. Tutto ciò, facendo sempre riferimento ad un approccio bilanciato, che consentaun’interpretazione, contemporaneamente, nell’ottica esterna ed in quella interna. Ma, superando l’approcciocentrato sull’impresa, è l’agente che viene posto in primo piano rispetto al contesto che egli stesso genera oconcorre a generare. Non l’impresa, ma i decisori suoi protagonisti devono essere necessariamente posti inprimo piano. Il cambiamento del punto di osservazione del fenomeno competitivo è alla base di un processopiù radicale che conduce all’adozione di una nuova prospettiva d’interpretazione della concorrenza ed unanuova definizione della strategia. Una prospettiva che è centrata sugli uomini che pensano e decidono, unaprospettiva in cui, in definitiva, non solo i settori o i mercati sono esterni, ma anche la stessa impresa e le suerisorse sono un contesto per l’uomo che interpreta e da un senso al suo vissuto anche formulando strategieche dovranno essere recepite, più o meno consapevolmente, da altri uomini. L’approccio ermeneuticoevidenzia come non dall’ora della post-modernità, ma dal sempre del “da che mondo è mondo” la centralitàdella generazione di valori e della competizione sugli stessi sia negli uomini che governano i contesti.Da qui una rinnovata prospettiva di antropologia imprenditoriale e manageriale da cui derivano alcuneriflessioni.Innanzitutto, bisogna considerare l’interpretazione e la formulazione della strategia competitiva comeespressione di una competizione tra persone e gruppi di persone. La prospettiva esistenziale delle persone è ilfuturo in cui si proiettano le strategie.Poi, visto che la post-modernità è caratterizzata dal moltiplicarsi a dismisura il numero e ilprotagonismo delle persone che partecipano attivamente alla creazione del valore i contesti competitivi èipotizzabile che questi diverranno sempre più dinamici.Inoltre, avendo assunto l’ottica interna dell’agente imprenditoriale, occorre ridefinire anche il rapportocon il suo contesto di riferimento. Non esiste, infatti, dal punto di vista dell’imprenditore, un contesto insenso oggettivo, come finora è stato dipinto dagli studiosi tradizionali, ma la definizione del contesto sarànecessariamente soggettiva e diverso per ogni agente. Ma al contempo l’agente è un interagente per cui laco-definizione del contesto non potrà essere solipsistica. In parte condizionata da altri la co-definizionequindi darà vita ad oggettizzazioni sociali tanto più condizionanti, quanto meno le strategie della personasaranno dotate di capacità di generare senso per i propri vissuti.172

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