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cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

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interpretativa è opportuno parlare <strong>di</strong> “sistema sociale della mezzadria” in quanto essa<br />

coinvolge, oltre alle strutture sociali della campagna, anche le città - piccole citta<strong>di</strong>ne<br />

sparse in mezzo alla campagna - nelle quali risiedono i proprietari, i quali poi con le<br />

loro ren<strong>di</strong>te creano un indotto <strong>di</strong> attività economiche <strong>di</strong> servizio, a loro volta inevitabilmente<br />

permeate sia dai caratteri della cultura padronale, sia dai caratteri della cultura<br />

conta<strong>di</strong>na. Il conflitto tra cultura citta<strong>di</strong>na e mondo delle campagne, in tal senso, è<br />

solo apparente, stemperandosi in realtà: nella vicinanza degli interessi <strong>di</strong> mezzadri e<br />

proprietari (l’obiettivo comune, massimizzare le rese del terreno, produce a lungo andare<br />

una serie <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azioni che contaminano entrambe le culture); nella vicinanza<br />

relazionale e parentale tra chi vive in città e chi vive in campagna (non pochi degli<br />

abitanti dei piccoli e me<strong>di</strong> borghi urbani hanno vicine o lontane ascendenze campagnole);<br />

nella particolare configurazione geo-antropologica marchigiana che già in età<br />

moderna presenta – su un territorio prevalentemente collinare – una serie <strong>di</strong> piccoli,<br />

me<strong>di</strong> e gran<strong>di</strong> centri urbani sparsi in modo pressoché uniforme. Quest’ultima circostanza,<br />

soprattutto, ha prodotto collegamenti più stretti tra città e campagna, contribuendo<br />

ad assestare i rapporti sociali e a creare un clima <strong>di</strong> sufficiente integrazione tra<br />

le pur <strong>di</strong>verse esigenze dei vari ceti sociali tali da garantire un sostanziale mantenimento<br />

dello status quo. In questa prospettiva, i caratteri della cultura conta<strong>di</strong>na sono<br />

descritti a partire dal suo nucleo primario, la famiglia colonica. Essa è retta da un<br />

capofamiglia (il capoccia), che generalmente è il più anziano della famiglia e possiede<br />

doti <strong>di</strong> equilibrio, oltre che <strong>di</strong> esperienza lavorativa, ed una in<strong>di</strong>scussa autorità su tutti<br />

gli altri membri del nucleo familiare. Accanto al capoccia c’è la vergara, generalmente<br />

la moglie, che si occupa dell’educazione dei figli, della gestione <strong>di</strong> quella quota <strong>di</strong><br />

denaro derivante dalla ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> uova, polli, conigli, formaggi, primizie ortive, frutti.<br />

Altresì si occupa delle incombenze domestiche, accu<strong>di</strong>sce agli animali da cortile, tesse<br />

il corredo per le figlie da maritare, costruisce oggetti <strong>di</strong> uso domestico come ventole,<br />

scope, cesti <strong>di</strong> canne. Su un piano inferiore ma paritario si trovano tutti gli altri membri<br />

del nucleo familiare, che oltre ai figli possono essere nuore, generi o altri parenti<br />

come fratelli e sorelle, nipoti, suoceri. Tutti sono chiamati a dare il loro apporto al<br />

lavoro dei campi, ma nessuno ha facoltà <strong>di</strong> decidere in merito alla <strong>di</strong>visione degli<br />

eventuali proventi in danaro, che, generalmente scarsi, restano in mano al capoccia, il<br />

quale stabilisce secondo la sua volontà ed il suo giu<strong>di</strong>zio. Di solito, tuttavia, il danaro<br />

non circola all’interno della famiglia mezzadrile, poiché viene ‘tesaurizzato’ dallo stesso<br />

capoccia secondo il principio che esso non deve uscire, ma entrare in casa. Si produ-<br />

______________________<br />

1 Il lavoro che Sergio Anselmi ha de<strong>di</strong>cato alla mezzadria e al mondo rurale è vastissimo e oltre a<br />

comprendere una lunga serie <strong>di</strong> saggi storici si è esplicato anche in numerose altre <strong>di</strong>rezioni, tutte comunque<br />

finalizzate ad analizzare e ricostruire i caratteri e le vicende della società rurale marchigiana. Per<br />

ragioni <strong>di</strong> brevità, riassumiamo qui tale ampia produzione ricordando il volume (da lui curato) della<br />

einau<strong>di</strong>ana collana Storia d’Italia de<strong>di</strong>cato alle Marche: Storia d’Italia. Le regioni dall’Unità ad oggi. Le<br />

Marche, Einau<strong>di</strong>, Torino 1987.<br />

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