cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...
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conta<strong>di</strong>ni. A livello nazionale fra fine giugno e luglio si ebbero gli scontri <strong>di</strong> piazza che<br />
misero tragicamente fine all’esperienza del governo Tambroni e che segnarono l’inizio<br />
della lunga stagione del centro-sinistra. Il 29-30 giugno la città al centro degli scontri fu<br />
Genova. Il motivo scatenante fu la protesta contro la decisione <strong>di</strong> svolgere nella città<br />
medaglia d’oro della Resistenza il congresso del Movimento sociale italiano. Negli scontri<br />
fra manifestanti e forze dell’or<strong>di</strong>ne furono ferite un’ottantina <strong>di</strong> persone. Il sindacato<br />
proclamò lo sciopero generale. Il 7 luglio, a Reggio Emilia, nel corso <strong>di</strong> una manifestazione<br />
furono uccisi cinque <strong>di</strong>mostranti; altri quattro vennero uccisi nei giorni successivi<br />
in Sicilia. Queste trage<strong>di</strong>e costrinsero alle <strong>di</strong>missioni il governo Tambroni. L’incarico a<br />
formare un nuovo governo venne affidato il 27 luglio ad Amintore Fanfani.<br />
Le ultime lotte mezzadrili pesaresi si svolsero nel pieno <strong>di</strong> questa bufera, fra la<br />
primavera, quando le trattative per il rinnovo del patto colonico si interruppero a livello<br />
nazionale, e il 20 luglio quando terminò lo sciopero della trebbiatura 274 . La prima<br />
fase della lotta si estese a tutta la provincia e si sviluppò intorno a una ventina <strong>di</strong><br />
manifestazioni pubbliche; coinvolse alcune migliaia <strong>di</strong> conta<strong>di</strong>ni, con il solito corollario<br />
<strong>di</strong> commissioni, or<strong>di</strong>ni del giorno, comizi. La seconda fase (6-7-8 giugno) si incentrò<br />
in prevalenza a livello aziendale, coinvolgendo le maggiori 40 aziende della provincia.<br />
I lavoratori sospesero il lavoro nelle tre giornate e incontrarono i proprietari per sollecitare<br />
la contrattazione a livello aziendale. Anche in questa seconda fase la vertenza<br />
non perse il suo carattere <strong>di</strong> massa, utilizzando il confronto in ambito aziendale per<br />
strappare accor<strong>di</strong> che fungessero da schema a livello generale. Le punte più avanzate<br />
si registrarono a Peglio, Urbania, Pergola, Fossombrone, Orciano e, ancora, a Macerata<br />
Feltria. All’attenzione dei sindacati dei mezzadri vi erano riven<strong>di</strong>cazioni che riguardavano<br />
la regolamentazione della coltura del tabacco; la ripartizione delle spese <strong>di</strong><br />
acquisto, noleggio ed esercizio delle macchine e degli attrezzi; la regolamentazione<br />
delle spese per gli impianti <strong>di</strong> irrigazione; il tema degli interessi sui capitali investiti<br />
dal mezzadro nell’azienda; l’utile <strong>di</strong> stalla. Erano problemi che rinviavano nel loro<br />
insieme al costo della modernizzazione.<br />
La terza fase della vertenza era sfociata nello sciopero della trebbiatura, concordato<br />
nelle modalità <strong>di</strong> svolgimento anche con Cisl e Uil. A giu<strong>di</strong>zio del Pci era stato<br />
“uno sciopero che non [aveva] precedenti” 275 . Nella prima parte <strong>di</strong> questa fase dell’agitazione<br />
il grano era stato lasciato nei campi, mentre in tutta la provincia i mezzadri<br />
furono permanentemente mobilitati nelle aziende, verso l’Unione degli agricoltori,<br />
nelle reiterate manifestazioni <strong>di</strong> piazza, nei concentramenti conta<strong>di</strong>ni nei principali<br />
centri urbani (a Pesaro, Fano, Urbino), nelle <strong>di</strong>mostrazioni condotte nelle fiere e nei<br />
______________________<br />
274 Un dettagliato, per quanto non imparziale, resoconto <strong>di</strong> quella vertenza è ricostruito nella relazione<br />
<strong>di</strong> Tino Manenti, a nome della segreteria della federazione <strong>provinciale</strong> del Partito comunista italiano,<br />
trasmessa alla <strong>di</strong>rezione nazionale del Pci il 27 luglio 1960, conservata nell’<strong>Archivio</strong> della Federazione<br />
<strong>provinciale</strong> <strong>di</strong> Pesaro e Urbino del Pci (d’ora in poi <strong>Archivio</strong> Pci <strong>di</strong> Pesaro). Questa interessante<br />
documentazione è oggi conservata presso la <strong>Biblioteca</strong>-<strong>Archivio</strong> “V. Bobbato”.<br />
275 Ivi.<br />
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