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cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

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temi con rinnovato rigore metodologico. Almeno cinque gli aspetti fondamentali in<strong>di</strong>cati:<br />

la necessità <strong>di</strong> inserire tale rapporto nei processi <strong>di</strong> lungo periodo che hanno<br />

interessato la società rurale; il contesto specifico <strong>di</strong> ogni area; l’insofferenza dei mezzadri<br />

verso i proprietari che trova una saldatura nell’ostilità contro il fascismo; il ruolo<br />

svolto da fatti concreti (quali le aperture dei silos granari o l’ospitalità agli sfollati)<br />

nello strutturare un sentimento <strong>di</strong> rivincita della campagna sulla città. E infine il nesso<br />

tra le strutture psico-sociali del mondo conta<strong>di</strong>no (ad esempio l’importanza dei legami<br />

familiari) e lo svilupparsi <strong>di</strong> scelte a favore della Resistenza. Collegato al convegno <strong>di</strong><br />

Pesaro è quello svoltosi in Ancona nel 1995, quando - su scala regionale - si è presentata<br />

una panoramica della produzione storiografica marchigiana sulla guerra e la Resistenza.<br />

Nel corso <strong>di</strong> tale convegno, in particolare, è stato posto in evidenza quel carattere<br />

<strong>di</strong> continuo rimando tra <strong>di</strong>mensione pubblica e privata in rapporto agli eventi, che<br />

appare sempre più come un para<strong>di</strong>gma inelu<strong>di</strong>bile per affrontare la ricostruzione del<br />

fenomeno. Gli effetti, in termini <strong>di</strong> continuità/frattura dei comportamenti, delle con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> vita, delle mentalità, delle strutture socio-economiche e istituzionali, relative<br />

al fenomeno Resistenza sembrano infatti da analizzare proprio a partire da tale<br />

interazione ‘forte’ e straor<strong>di</strong>naria tra sfera in<strong>di</strong>viduale e sfera collettiva. 7<br />

Al <strong>di</strong> là degli approcci, rispetto alla partecipazione dei conta<strong>di</strong>ni alla Resistenza<br />

è comunque possibile parlare <strong>di</strong> almeno un dato certo: quando ai primi <strong>di</strong> ottobre<br />

1943 giungono ai gruppi partigiani le prime <strong>di</strong>rettive dei CLN e dei partiti sui comportamenti<br />

da tenere nei confronti delle popolazioni rurali, queste, nella maggioranza<br />

dei casi, hanno già spontaneamente solidarizzato con i militari sbandati dopo l’8<br />

settembre, con gli ex prigionieri <strong>di</strong> guerra alleati, con giovani che si sono portati sui<br />

monti per sfuggire ai ban<strong>di</strong> <strong>di</strong> reclutamento fascisti. Si tratta certo <strong>di</strong> una solidarietà<br />

che va analizzata nelle sue componenti, nelle sue implicazioni, nei suoi esiti. È tuttavia<br />

la circostanza - fattuale - che segna la prima forma <strong>di</strong> incontro tra l’ambiente<br />

conta<strong>di</strong>no e la situazione creatasi dopo l’armistizio. Non si può non tenere conto <strong>di</strong><br />

ciò, qualora si tenti <strong>di</strong> definire i caratteri che assume la partecipazione conta<strong>di</strong>na alla<br />

Resistenza. Inoltre, se si prendono in considerazione alcune cifre, si deve ammettere<br />

che tale solidarietà conta<strong>di</strong>na non è del tutto irrilevante; si pensi ad esempio agli ex<br />

prigionieri <strong>di</strong> guerra: circa 30.000 è il numero <strong>di</strong> tali prigionieri sparsi nel centro-sud<br />

del Paese. e più <strong>di</strong> un terzo <strong>di</strong> tale “esercito in fuga” transita o si ferma lungo le valli<br />

dell’Appennino Umbro-Marchigiano, trovando un aiuto che permette alla maggior<br />

parte <strong>di</strong> tali ex prigionieri <strong>di</strong> raggiungere le linee amiche a Pescara, o <strong>di</strong> nascondersi<br />

in attesa dell’arrivo degli Alleati nelle Marche. Secondo <strong>di</strong>versi autori è proprio da<br />

questo stimolo che sorge spesso quella consapevolezza sufficiente che conduce i<br />

conta<strong>di</strong>ni ad assumere atteggiamenti da includere a pieno titolo nella categoria della<br />

“resistenza civile”, che è cosa <strong>di</strong>versa da “resistenza passiva”, perché la solidarietà<br />

______________________<br />

7 Gli atti del convegno <strong>di</strong> Ancona sono pubblicati nella volume n. 15 della rivista dell’IRSMLM:<br />

«Storia e problemi contemporanei» (anno 1995), dal titolo La guerra e la Resistenza nelle Marche.

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