cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...
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287<br />
tando linee <strong>di</strong> modernizzazione importanti, ma coerenti con un modello economico<br />
ormai irreversibilmente in declino, lungo le linee già tratteggiate dal Piano del lavoro:<br />
risanamento e sviluppo dell’agricoltura, me<strong>di</strong>ante l’esecuzione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong><br />
irreggimentazione delle acque dei cinque fiumi, per l’irrigazione e la produzione <strong>di</strong><br />
energia idroelettrica; meccanizzazione del lavoro agricolo, con l’obiettivo <strong>di</strong> introdurre<br />
2.000 trattori in cinque anni e l’investimento <strong>di</strong> parte della ren<strong>di</strong>ta fon<strong>di</strong>aria in<br />
lavori <strong>di</strong> miglioramento aziendale (per 450.000 giornate lavorative ogni anno); la realizzazione<br />
<strong>di</strong> 10.000 vani l’anno per risolvere il problema della casa; il rilancio dell’industria<br />
solfifera tramite la modernizzazione degli impianti minerari e un vasto piano <strong>di</strong><br />
ricerche.<br />
Sotto il profilo dell’organizzazione sindacale è interessante l’analisi congressuale<br />
rubricata sotto la voce “i nostri errori e <strong>di</strong>fetti”. Il primo dei limiti denunciati sotto<br />
questa categoria era riferito alla democrazia sindacale. “Quando parliamo <strong>di</strong> democrazia<br />
sindacale inten<strong>di</strong>amo riferirci al problema della partecipazione dei lavoratori interessati<br />
alla elaborazione ed alla decisione delle lotte e della condotta <strong>di</strong> esse. Questo<br />
da noi manca con tutte le conseguenze che ne derivano” 215 . Le sbavature più importanti,<br />
su questo piano, venivano segnalate nel settore mezzadrile. Dopo l’aspra lotta dei<br />
conta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Macerata Feltria per il superamento della “tregua mezzadrile”, ad esempio,<br />
che aveva esposto i mezzadri a gravi sacrifici e ritorsioni, i <strong>di</strong>rigenti sindacali<br />
erano stati messi sotto accusa dagli stessi conta<strong>di</strong>ni, con il risultato che “quel comune<br />
che era sempre stato la punta avanzata della provincia […] non risponde[va] più” 216 . In<br />
questa e in altre circostanze, le <strong>di</strong>rettive sindacali non erano state <strong>di</strong>scusse con i lavoratori,<br />
ma semplicemente comunicate.<br />
Un secondo <strong>di</strong>fetto veniva in<strong>di</strong>viduato nel settarismo, specialmente in quelle leghe<br />
(come a Pergola e a Macerata) dove si tendeva ad isolare lavoratori <strong>di</strong> idee politiche<br />
“governative”. A tale proposito venivano riven<strong>di</strong>cati con forza l’apartitismo e l’autonomia<br />
del sindacato, l’obiettivo <strong>di</strong> rappresentare e accogliere tutti i lavoratori, a<br />
prescindere dalla loro opinione politica e l’impegno a “combattere <strong>di</strong> più, con maggiore<br />
intransigenza il settarismo” 217 . Un monito che, a <strong>di</strong>re il vero, strideva alquanto con<br />
l’incriminazione <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>mento rivolta ai <strong>di</strong>rigenti dei sindacati “liberini”, accusati senza<br />
mezzi termini, nello stesso documento, <strong>di</strong> essere “agenti dei padroni e dei guerrafondai”,<br />
secondo una <strong>di</strong>stinzione abbastanza artificiosa fra <strong>di</strong>rigenti politici e sindacali che si<br />
riconoscevano nella maggioranza <strong>di</strong> governo e lavoratori iscritti o simpatizzanti <strong>di</strong><br />
quelle stesse forze politiche e sindacali.<br />
Un terzo errore del sindacato veniva infine in<strong>di</strong>cato nella mancanza <strong>di</strong> programmazione<br />
e nell’assenza <strong>di</strong> un piano coor<strong>di</strong>nato. “Siamo rimasti troppo sulla denuncia e<br />
l’enunciazione generale dei problemi. Abbiamo sempre parlato <strong>di</strong> 5 valli, <strong>di</strong> piani<br />
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215 Ivi.<br />
216 Ivi.<br />
217 Ivi.