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cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

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La crisi economica e sindacale degli anni cinquanta era stata pagata anche in termini <strong>di</strong><br />

iscritti, che erano calati dai 46.264 nel 1954-55 ai 30.094 del 1959 (-35%) 269 . Erano<br />

50.938 nel 1950. Il calo più vistoso, dovuto anche a una contrazione del numero complessivo<br />

degli addetti, era stato quello dei mezzadri che erano passati da 28.033 nel<br />

1954-55 a 19.688 nel 1959 (erano 31.220 nel 1950). La Cgil pesarese aveva alle spalle<br />

alcuni anni <strong>di</strong> lotte con risultati contrad<strong>di</strong>ttori. Nel settore minerario era stata costretta,<br />

come abbiamo visto, sulla <strong>di</strong>fensiva, subendo la chiusura <strong>di</strong> Cabernar<strong>di</strong> e accettando<br />

una temporanea limitazione del numero dei licenziamenti a Perticara. Per il comparto<br />

agricolo era stato concluso un accordo <strong>provinciale</strong> sulla mezzadria, che prevedeva un<br />

premio per le colture industriali; erano state portate avanti numerose negoziazioni<br />

aziendali, strappando miglioramenti contrattuali favorevoli ai coloni; era stato rinnovato<br />

il contratto delle squadre d’aia. Si trattava <strong>di</strong> passi avanti che non avevano peraltro<br />

invertito la grave crisi in cui versava l’agricoltura locale. Sotto il profilo degli<br />

investimenti però il sindacato poteva vantare <strong>di</strong> aver contribuito all’avvio <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

opere come la <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> Fossombrone e <strong>di</strong> Mercatale, la costruzione dello zuccherificio<br />

a Fano, gli interventi <strong>di</strong> bonifica. Era molto cresciuta anche l’attività assistenziale<br />

dell’Inca. Segnali <strong>di</strong> risveglio si coglievano in comparti che da qualche tempo manifestavano<br />

scarse propensioni alla conflittualità. Il 1959 era stato caratterizzato dalle lotte<br />

dei lavoratori metallurgici e del legno, con gli scioperi alla fonderia Montecatini (“ove<br />

da 4 anni non si scioperava ”) e alla Benelli <strong>di</strong> Pesaro (“ove da 7 anni non si scioperava”),<br />

sostenuti dall’appoggio politico del consiglio comunale 270 .<br />

Lo scenario stava rapidamente mutando, ma la crisi dei settori tra<strong>di</strong>zionali (agricoltura<br />

e miniere in primo luogo), non era ancora stata compensata dallo sviluppo <strong>di</strong><br />

attività economiche alternative. Anzi, stando ai dati in possesso del sindacato, illustrati<br />

nella relazione introduttiva al congresso del segretario generale Giacomo Mombello,<br />

la provincia pesarese stava ulteriormente slittando, quanto a red<strong>di</strong>to pro-capite, al <strong>di</strong><br />

sotto della me<strong>di</strong>a del Paese (162.000 lire il red<strong>di</strong>to dei pesaresi contro 245.000 della<br />

me<strong>di</strong>a nazionale) 271 . I segni negativi venivano dalla <strong>di</strong>aspora dall’agricoltura (18.000<br />

unità in meno in pochi anni e un red<strong>di</strong>to attestato ancora sulle 110.000 lire annue, pari<br />

circa a 2.500.000 lire attuali) e dalla chiusura o contrazione <strong>di</strong> alcune fra le principali<br />

attività industriali della provincia: le filande <strong>di</strong> Fossombrone, Pergola, Fermignano,<br />

Fano, le solfare <strong>di</strong> Cabernar<strong>di</strong> e Perticara, la fonderia <strong>di</strong> Pesaro, la Benelli. Tutto ciò<br />

mentre ancora i segnali positivi che venivano dall’industria del mobile stentavano a<br />

______________________<br />

317<br />

269 Tesserati alla C.G.I.L. (dal 1954-55 al 1959), in ACgil-PS 1960. Il fenomeno seguiva peraltro il<br />

trend generale. La Cgil nazionale passò infatti da oltre 1,5 milioni <strong>di</strong> iscritti nel 1953 ai poco più <strong>di</strong><br />

800.000 nel 1958. Solo dal 1961-62 si registrò una decisa inversione <strong>di</strong> tendenza, anche in termini <strong>di</strong><br />

ripresa della conflittualità operaia. Guido Crainz, Storia del miracolo italiano, cit., p. 182.<br />

270 Relazione del segretario Giacomo Mombello al V congresso della C.C.d.L. 19-20 marzo 1960,<br />

in ACgil-PS 1960.<br />

271 Ivi.

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