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cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

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Non era evidentemente solo un problema <strong>di</strong> volontà politica. I rapporti <strong>di</strong> forza<br />

nel mondo delle campagne non erano – come abbiamo avuto modo <strong>di</strong> ricordare –<br />

tra<strong>di</strong>zionalmente favorevoli alle famiglie mezzadrili, che, soprattutto nelle aree collinari<br />

e montane, scontavano un isolamento che le rendeva facilmente assoggettabili ai rapporti<br />

<strong>di</strong> gerarchia sociale storicamente definiti e poco permeabili dalle idee innovative<br />

<strong>di</strong> giustizia sociale profuse dal mondo politico e dal sindacato. La provincia pesarese<br />

scontava probabilmente più <strong>di</strong> quelle emiliane e romagnole queste carenze. Quale fu il<br />

livello <strong>di</strong> partecipazione, <strong>di</strong> adesione e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione dei conta<strong>di</strong>ni pesaresi a questo<br />

primo importante ciclo <strong>di</strong> lotte? Allo stato attuale degli stu<strong>di</strong> è <strong>di</strong>fficile <strong>di</strong>rlo, anche se<br />

le analisi coeve e le testimonianze successive non consentono <strong>di</strong> tracciare un quadro<br />

esaltante <strong>di</strong> compattezza e <strong>di</strong> forza.<br />

Alla Conferenza <strong>provinciale</strong> del Pci del 9-10 giugno 1945, a nove mesi dalla liberazione<br />

della città, ma a poco più <strong>di</strong> un mese dalla fine della guerra, Elio Della Fornace<br />

tracciò un primo bilancio del livello organizzativo raggiunto dal sindacato nelle campagne,<br />

evidenziando limiti nella ricostruzione sindacale fra i ceti rurali e conseguente<br />

scarsa preparazione sugli obiettivi e sulle forme <strong>di</strong> lotta da adottare. Preoccupazioni<br />

per un’errata interpretazione della lotta in corso da parte dei conta<strong>di</strong>ni, frutto <strong>di</strong> una<br />

coscienza sindacale ancora da costruire, furono esplicitate anche in una relazione della<br />

Camera mandamentale del lavoro <strong>di</strong> Urbino:<br />

Sono state rilevate in questi ultimi tempi non rare ma fondate lagnanze <strong>di</strong> trascuratezza<br />

<strong>di</strong> lavoro da parte dei coloni e sistematiche infrazioni contrattuali. La<br />

nostra <strong>di</strong>fesa dei coloni da non pochi <strong>di</strong> questi viene interpretata come un riparo<br />

per nascondere veri e propri arbitrii che si manifestano in trascuratezza <strong>di</strong> lavoro<br />

e <strong>di</strong> non consegna al proprietario dei prodotti secondari, prodotti che per essere<br />

occultati non compaiono nel mercato pubblico per scomparire in quello nero 68 .<br />

In questi atteggiamenti, poco sindacali e poco patriottici, i <strong>di</strong>rigenti della Camera del<br />

lavoro coglievano il grave rischio che ad essere penalizzata risultasse la produzione<br />

agraria, con conseguenti <strong>di</strong>sagi per tutta la collettività. Mentre si riba<strong>di</strong>vano le ragioni<br />

dei mezzadri, si temeva che un’interpretazione in<strong>di</strong>vidualista ed egoista della vertenza,<br />

non inquadrata in una matura coscienza politica e sindacale, finisse con l’affossare la<br />

produzione, ripercuotendosi sui già provati ceti operai. Per contrastare queste <strong>di</strong>storsioni,<br />

<strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> primo piano anche del Partito comunista esortarono proprietari,<br />

<strong>di</strong>sincentivati a de<strong>di</strong>carsi alla terra nel momento in cui veniva insi<strong>di</strong>ata la loro parte <strong>di</strong><br />

prodotto, e conta<strong>di</strong>ni, spesso inclini a un “gretto egoismo”, a ritrovare quella “reciproca<br />

fiducia” che potesse rilanciare la produzione. Giustizia sociale sì, ma anche produzione:<br />

sulla base <strong>di</strong> questi capisal<strong>di</strong>, complementari, i <strong>di</strong>rigenti sindacali cercarono <strong>di</strong> mobilita-<br />

______________________<br />

68 A. Bellucci, Camera confederale del lavoro <strong>di</strong> Urbino, Relazione mese <strong>di</strong> giugno 1945, dattiloscritto<br />

conservato all’ACdLP, b. 1, fasc. 1.<br />

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