cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...
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286<br />
Ciò che conta, agli effetti del nostro <strong>di</strong>scorso, è che questa chiave <strong>di</strong> lettura orientava<br />
l’analisi (a <strong>di</strong>re il vero più sul versante dell’attribuzione delle cause, che su quello<br />
delle proposte concrete) sulla situazione socio-economica locale, attribuendo alla scelta<br />
<strong>di</strong> campo filoatlantica, alla “conseguente” politica conservatrice del governo nazionale<br />
democristiano e alla <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> risorse economiche nella corsa agli armamenti,<br />
le ragioni fondamentali delle <strong>di</strong>fficoltà che attraversava anche la provincia <strong>di</strong> Pesaro.<br />
“Tutti i mali che, grazie a questa politica, affliggono l’economia nazionale , si<br />
presentano da noi in forma aggravata” 213 . Sulla scia <strong>di</strong> questa premessa, il rapporto<br />
richiamava i dati più preoccupanti <strong>di</strong> un’economia che, stando alla lettura dei <strong>di</strong>rigenti<br />
del principale sindacato pesarese, stentava a uscire da una situazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>genza. Il<br />
settore agricolo restava quello portante dell’economia locale anche se non era ancora<br />
riuscito a riportarsi sui livelli produttivi dell’anteguerra, conservando gravi deficienze<br />
strutturali: 4.500 case coloniche erano inabitabili e 20.000 bisognose <strong>di</strong> riparazioni, su<br />
26.000 abitazioni conta<strong>di</strong>ne, 21.000 non <strong>di</strong>sponevano <strong>di</strong> concimaie razionali, 24.000<br />
erano prive <strong>di</strong> servizi igienici e solo il 13% <strong>di</strong> esse erano allacciate all’energia elettrica.<br />
Migliaia <strong>di</strong> famiglie conta<strong>di</strong>ne risultavano indebitate anche a causa della forbice<br />
sfavorevole fra prezzo dei prodotti agricoli e costo dei prodotti industriali. La <strong>di</strong>soccupazione<br />
si era mantenuta costantemente alta, con un numero <strong>di</strong> iscritti all’Ufficio <strong>di</strong><br />
collocamento stabilmente al <strong>di</strong> sopra delle 14.000-15.000 unità e superiore alle 19.500<br />
nel 1952. Le piccole imprese artigiane (le fabbriche <strong>di</strong> fisarmoniche e le piccole officine<br />
meccaniche) versavano in gravi <strong>di</strong>fficoltà, le filande <strong>di</strong> Fossombrone e Fano stavano<br />
chiudendo i battenti.<br />
È la miseria che come una macchia d’olio si allarga <strong>di</strong> anno in anno, <strong>di</strong> mese in<br />
mese con una progressività paurosa, essa condanna al sottoconsumo decine <strong>di</strong><br />
migliaia <strong>di</strong> famiglie, alla denutrizione decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> bambini 214 .<br />
Non mancavano in questa rappresentazione accenti chiaramente sopra le righe, ma la<br />
situazione locale (come, del resto, lo scenario economico nazionale) era oggettivamente<br />
scossa da trasformazioni e <strong>di</strong>fficoltà che ne stavano minando i tra<strong>di</strong>zionali equilibri<br />
e che da lì a poco, come vedremo, avrebbero travolto e archiviato comparti interi<br />
del mondo del lavoro.<br />
Ancora non era però possibile cogliere in quei presagi le premesse della grande<br />
trasformazione che, nel volgere <strong>di</strong> pochi anni, avrebbe collocato la provincia <strong>di</strong> Pesaro<br />
fra quelle più ricche del Paese nel contesto del modello <strong>di</strong> sviluppo dell’Italia del nordest-centro,<br />
mutandone la fisionomia socio-economica e i caratteri antropologici.<br />
Così le proposte del sindacato per uscire dalla crisi che travagliava l’economia e il<br />
mondo del lavoro locali, si collocavano nella cornice del mondo conosciuto, prospet-<br />
______________________<br />
213 Rapporto della segreteria al 3° congresso <strong>provinciale</strong>, cit.<br />
214 Ivi.